Elton John Celebrates 60 Lavishly, in His Garden
di NATE CHINEN
26.03.2007
Elton John never seemed like the kind
of guy to shrug off a big occasion. So it was natural, perhaps even
inevitable, that he would celebrate his 60th birthday at Madison Square
Garden. His sprawling concert on Sunday night featured no onstage
candles – not even "Candle in the Wind" – but felt ceremonial enough
without them. There were dedications, recollections and a shower of
confetti. A banner was unfurled from the rafters, bearing a giant
number 60 under Mr. John's name.
That last flourish
actually commemorated something other than a birthday: Mr. John's 60th
performance in the arena. That's more than any other single artist, as
the finer print under the numeral made clear. Small wonder that Mr.
John wanted to spend his birthday at the Garden: it's obviously a place
where he feels at home.
The concert's opening salvo was "Sixty
Years On," a conveniently titled song from one of Mr. John's first
albums. Immediately there was the ominous threat of show biz bloat: Las
Vegas-style lighting, heavy synthesizers and cosmic graphics on an
oversized screen. It was looking to be a big night, and not just in the
festive sense.
Thankfully things got better, and not too much
bigger: the concert gathered strength as it steamrolled along, covering
a wide range of material from an expansive career. Mr. John's regular
five-piece backing band, augmented by the cellist Martin Tillman,
sounded crisp and engaged, only occasionally succumbing to pomp. And
the Brooklyn Youth Chorus managed to bring a sense of uplift, along
with some raw power.
Singing in an unfaltering voice, and
projecting an exuberant air, Mr. John behaved more like a master of
ceremonies than a guest of honor. His patter between songs was affable
enough to defy the dimensions of the arena. "We haven't played this
song in maybe 30 years," he mused before starting into "Ballad of a
Well-Known Gun," the first of many gospel-inflected romps. He
introduced "Mona Lisas and Mad Hatters" as "one of my all-time
favorites," almost as if he hadn't been the one to write it.
Of
course flamboyance has always suited Mr. John better than modesty.
(Robin Williams, briefly taking the stage with Whoopi Goldberg, toasted
him as "a man who used to make Liberace look Amish.") But he was
understated on Sunday: black coat, white shirt. And though he struck
one puckish pose atop the piano, and took multiple victory laps across
the stage, his performance was relatively subdued. Even on "Empty
Garden," a tribute to John Lennon, he conveyed a plainly rueful
feeling, stripped of melodrama.
The evening's biggest guest was a
non-performer: Bernie Taupin, Mr. John's lyricist and creative partner
of 40 years. Emerging on the heels of Mr. Williams – and upstaging him
in the only possible setting where he could – Mr. Taupin led the
audience in singing "Happy Birthday." Mr. John reciprocated by giving
credit where it's due: "Without Bernie Taupin none of us would be here
tonight. Because the words have always come first."
Then came
"Daniel," one of the pair's many successful collaborations, and the
beginning of the concert's stronger midsection. The band caromed
through well-worn hits like "Rocket Man," along with lesser-known fare
like "All the Young Girls Love Alice." Mr. John and his cohorts kept
getting lighter and leaner, sounding best during the last few songs
before the encore: "The Bitch is Back," "Crocodile Rock" and "Saturday
Night's Alright (For Fighting)," each more emphatic than the last.
The
song preceding that finish-line sprint was more telling, though. It was
"I'm Still Standing," accompanied by a video montage of album covers
and outlandish old photographs. The song's lyrics amount to a bitter
reprisal, but Mr. John made them sound more jubilant than angry. "Don't
you know I'm still standing better than I ever did," he sang. "Looking
like a true survivor, feeling like a little kid." |
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Elton John ricorda Lennon in concerto 60' compleanno a New York
lunedì, 26 marzo 2007
NEW
YORK (Reuters) - Il cantante britannico Elton John ha festeggiato ieri
il suo 60' compleanno al Madison Square Garden, ricordando lo scomparso
John Lennon dei Beatles e registrando il record personale di presenze
nella storico palazzetto di New York.
Indossando occhiali rosa e
frac scuro, John si è seduto davanti al suo pianoforte e ha suonato più
di 30 brani di successo tratti dai suoi quarant'anni di repertorio.
Dopo essere stato presentato sul palco dall'ex presidente degli Stati
Uniti Bill Clinton, ha iniziato con la prima canzone in scaletta:
"Sixty Years On".
John ha detto alla folla di fan e amici,
incluso il suo paroliere principale Bernie Taupin, che l'arena era il
posto più adatto per celebrare il suo compleanno, in quella che è stata
la sua 60' esibizione nel palazzetto newyorchese.
"So che mi
sono esibito 59 volte qui e ho detto che l'unico posto in cui volevo
essere era a New York City al Madison Square Garden", ha detto John
prima di ringraziare il pubblico per la sua "lealtà, amore e sostegno"
offerto durante le tre ore di concerto.
Il baronetto britannico
ha voluto poi citare due avvenimenti memorabili che hanno avuto come
teatro l'arena e lui come protagonista sul palco: suonare dopo gli
attacchi dell'11 settembre e quando, nel novembre del 1974, John Lennon
lo raggiunse sul palco per suonare insieme tre pezzi in quella che poi
sarebbe stata l'ultima apparizione dal vivo di Lennon in pubblico.
"Non
ho mai ricevuto un'accoglienza come quella nella mia vita", ha detto
John, che con Lennon ha prodotto il brano "Whatever Gets You Though The
Night".
"Mi disturba così tanto cantarla in qualsiasi altro
posto", ha detto alla folla prima di cantare "Empty Garden", che
contiene le parole "Oh hey, hey, Johnny can't you come out to play?"
(Ehi, Johnny, potresti venire sul palco a cantare?) - la canzone che
lui e Taupin hanno scritto in ricordo della morte di Lennon.
Taupin
ha raggiunto sul palco gli attori comici Whoopi Goldberg e Robin
Williams per cantare "Buon compleanno", dicendo al pubblico che "non
c'è nessuno di cui io nutra più rispetto e per cui provi più amore di
lui".
John ha voluto precisare che senza Taupin "noi non saremmo
qui stanotte, perché le parole vengono sempre prima", per poi esibirsi
nella loro canzone di successo "Daniel", del 1973.
Il concerto è
terminato con "Your Song", che nel 1971 ha rappresentato il primo
singolo di successo di una lunga carriera in cui John ha venduto oltre
200 milioni di album in tutto il mondo. |
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il DVD è stato pubblicato il 24/9/2007
Elton John celebra il suo 60° compleanno con la sua 60a esibizione al Madison Square Garden di New York davanti a 20,000 fans e ospiti come Bill Clinton, Whoopi Goldberg e Robin Williams.
Il
60° show di Sir Elton in una location leggendaria con una sorprendente
presentazione dell'ex presidente americano Bill Clinton, e con la
speciale partecipazione dell'attore Robin WIlliams e di Whoopi
GOldberge si conclude con una emozionante interpretazione di Your Song.
Durante le oltre tre ore di spettacolo il rocker ha dedicato 'Something About The Way You Look' al partner David Furnish e ha omaggiato John Lennon, che risaputamente lo raggiunse sul palco del Madison
Square Garden nel Novembre del 1974 in quella che risultò poi essere
l'ultima perfomance dei Beatles ad un concerto prima della sua
morte...Bernie Taupin, per lungo tempo l'autore partner di Sir Elton,
ha coinvolto la platea in un coro di Happy Birthday a lui dedicato, non
appena un gigantesto banner con scritto 'Elton 60' (in stile numero da
magletta da basket) è stato svelato in suo onore nell'arena.
Infine,
dopo innumerevoli ore di studio trascorse a editare il concert, questa
richiestissima performance viene ora resa sdisponibile su DVD dal 28
settembre 2007 con extra footage.
Due dischi con 33 canzoni estratte dalla scaletta del Madison Square garden, inclusi classici come 'Your Song', 'Crocodile Rock' e 'Saturday Night's Alright (For Fighting)' e altri rari brani live inclusi l'azzeccata canzone di apertura 'Sixty Years On', più 'Madman Across the Water', 'Ballad of a Well-Known Gun' e 'Roy Rogers'.
Il DVD
set include altri contenuti speciali tra cui performances 'Live Rare
and Unseen', come una versione del 1970 di 'Border Song' della
televisione Svizzera, contributi BBC di 'Tiny Dancer' e 'Levon' del
1971, ed un mini set di performance selezionate di 'New York Stories'
scovate nell'apparentemente infinito catalogo di live performances a
new York e canzoni che citano la Grande Mela.
Oltre al DVD set,
acquistando il 'collector's box' i fans troveranno un bonus CD live
di tracce raramente interpretate da Elton e che ha invece cantato al
MSG show, ed un libretto a 72 pagine con un poster souvenir e un
prezioso pass laminato del tour di Elton. |
Sir Elton, 60 anni rock |
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da lastampa.it |
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Parata
di star da Whoopy Goldberg a Bill Clinton: “Lo amo, perché mi ricorda
che dentro siamo rimasti giovani”. Lo storico paroliere Bernie Taupin
dirige il Madison Square Garden in un gigantesco coro “Happy Birthday” |
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PAOLO MASTROLILLI |
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NEW YORK
Che fa il rock, quando compie sessant’anni? Secondo Sir Elton John non
c’è il minimo dubbio: «L’unico posto dove voglio essere per questo
compleanno è New York». Così comincia la storia d’amore celebrata
domenica notte al Madison Square Garden, dove per tre ore l’irriverente
baronetto regala tutto quanto ha messo nelle tasche durante
quarant’anni di carriera. Scordatevi i concertini promozionali che
danno sui nervi: sul palco c’è un artista che ha deciso di festeggiare
i suoi sessant’anni conducendo un’operazione a cuore aperto davanti al
pubblico. Se la Regina Elisabetta lo ha fatto Sir, per incoronarlo a
New York ci vuole Bill Clinton, salutato come «l’ultimo grande
presidente Usa». Per uno che suonava il sax in Arkansas, stare sul
palco è una droga: «Grazie per essere venuti stasera ad aiutarmi a
celebrare l’ingresso di Elton nel mio club favorito: quello dei
sessantenni. Amo sentirlo suonare, perché mi ricorda che dentro ci è
rimasta ancora un po’ di gioventù». Poi Clinton lo elogia per come John
sa stare al mondo: «Se ci avesse dato solo la sua musica, sarebbe già
abbastanza. Ma in più, con la fondazione contro l’Aids, mi ha aiutato a
pagare le medicine per centinaia di bambini del Kenya nati
sieropositivi. Se non era per lui, ora sarebbero morti».
Elton ringrazia e siede al piano, sfoggiando un elegante frac e un
ingombrante crocefisso al collo. Quando aveva 23 anni, durante il primo
concerto americano a Los Angeles, aveva cantato che «non desidero
vivere sessant’anni». Stasera però c’è arrivato, e allora tanto vale
riprendere il discorso proprio da qui. Del resto l’intenzione è chiara
fin dal principio: «Proveremo a resuscitare canzoni che non cantavo da
trent’anni. Alcune me l’ero dimenticate, e la band ha dovuto
ricordarmele». Un signore paffutello, che sta seduto in giacca e
cravatta sotto al palco, strizza l’occhio d’intesa al figlio in jeans.
Elton dimostra che fa sul serio quando intona Whatever gets you thru the night,
il duetto scritto con John Lennon: «Non lo facevo dal 1974, quando lo
cantammo insieme su questo palco. Fu l’ultimo concerto di quel genio, e
mi riporta alla mente pensieri tristi. Solo qui posso ricantarlo ed
essere felice».
Da un ingresso laterale del palco vengono ad aiutarlo un po’ di amici,
che la notte prima avevano gozzovigliato con lui nell’esagerata festa
alla cattedrale gotica di St. John the Divine. Whoopi Goldberg
introduce Robin Williams, che presenta Elton così: «L’uomo che con i
suoi travestimenti è riuscito a far sembrare un contadino amish persino
il pagliaccio Liberace», leggendario gay flamboyant dello show business
americano. «Adesso si è pure sposato, col compagno David: ben fatto».
John quasi si commuove quando sul palco sale pure Bernie Taupin, che
sta a lui come Mogol stava a Battisti, per dirigere il Madison in un
caloroso Happy Birthday, come se il pubblico fosse Marilyn e Sir Elton John Kennedy.
Meglio che a cantare sia il baronetto in frac, che attacca Rocket Man e
da quel momento in poi riesuma tutta la sua carriera. Le note alte di
Tiny Dancer le lascia al coro dei fans, ma quando arriva a gridare I’m still standing
nel Madison tutto esaurito non c’è più uno spettatore seduto. Il
signore paffutello butta la cravatta e si trasforma in John Belushi di
Animal House, per la sorpresa del figlio, che forse per la prima volta
in vita sua balla la musica del "vecchio". Elton infierisce con Crocodile Rock e Saturday Night’s Alright, finché decide di chiudere con Your Song.
«Grazie New York, per aver reso così speciale questo compleanno». Aveva
ragione Bill: dentro è rimasta ancora parecchia gioventù. |
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