di Davide Frezzato (luglio 2008)
Senza il dubbio il testo è una poesia. Non presenta ritornelli, anche
se il secondo verso sarebbe perfetto per assolvere questa funzione.
Bernie Taupin ha voluto sintetizzare in sole tre stanze l’opera che
hanno voluto presentare con il titolo “The Captain & The Kid”.
Indubbiamente sarebbe un po’ difficile trovare questo testo messo in
musica e pubblicato nell’album. Sarebbe un riassunto un po’ ripetitivo
di quanto già detto a suo tempo nell’album “Captain Fantastic And The
Brown Dirt Cowboy”. I due album in oggetto sono indubbiamente fra i
meglio riusciti della coppia. Come da loro stesso più e più volte
ripetuto nelle innumerevoli interviste, il successo qualitativo degli
album è dovuto alla facilità della scrittura dei testi da parte di
Bernie Taupin e della successiva scrittura musicale di Elton John, dato
che l’argomento portante delle canzoni sono loro stessi, i loro sogni,
paure, ricordi e sensazioni.
La prima stanza della poesia
(finché non esisterà una versione musicale della stessa penso sia il
caso di rispettarla per come è nata) sembra voler essere quasi il
manifesto della vita di due persone che da semplici estranei sono
diventati la coppia artistica più prolifica e duratura della storia
musicale.
I versi corti, le parole semplici e dirette ci fanno
subito entrare nella mente del paroliere e del musicista; ci fanno
capire il loro alto rispetto per una canzone che si presenta come un
fulmine nelle loro teste e chiede di essere scritte, ma esige di non
essere cambiata e ritoccata. Semplicemente vuole venire alla luce per
quello che è. Perché la canzone, non solo è una canzone, ma è anche
l’artista che in quel momento la sta scrivendo.
La seconda
stanza ci fa capire la forte nostalgia per i tempi passi. "Getting
older" non ha solo la valenza positiva “dell'avere esperienza" ma c’è
anche una sorta di stanchezza e di tristezza per non trovare più le
cose semplici e belle della vita (simple things are hard to find).
Una constante dell’album è anche il ricordo di tutte le persone che
purtroppo ora non ci sono più e che vengono inesorabilmente lasciate
alle spalle.
La poesia si chiude con una strofa molto bella. Si
presenta con versi molto corti, vuole essere immediata e con il minor
numero possibile di interpretazioni.
L’arte vissuta come un
viaggio, il viaggio della vita, e la speranza di aver fatto bene il
proprio lavoro e la frase che per molti anni deve aver aiutato sia
Bernie Taupin sia Elton John a sopportare le continue pressioni da
parte della stampa e di una critica, sempre più interessata a criticare
negativamente, che si è dimenticata la vera funzione della critica, che
è quella di mettere in luce i vari aspetti di un artista e di una opera
d’arte, siano essi positivi o negativi: infischiarsene e continuare il
proprio lavoro.
“I hope we did ok”, è una speranza, ma allo stesso
tempo sembra essere una richiesta di approvazione da parte di Bernie
Taupin. Come potergli dire di no. Hanno lavorato bene, a volte
commettendo errori a volte lavorando contro voglia, ma quello che
importa è la voglia di continuare ad esprimere.
Personalmente
credo non si realizzerà mai una canzone su questo testo, è troppo poco
adatto per una canzone, è più adatto da leggere e da riflettere.
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