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Musica e colori. Elton John fa festa a Collisioni
di Laura Berlinghieri - 16 luglio 2016
Ogni
concerto ha il suo “colore”. Colore suggerito dalle sensazioni che
suscita: gioia, passione, malinconia, divertimento. Ogni concerto,
tranne quelli di Elton John.
Si è
consumato questa sera nel paesino di Barolo, gioiellino delle Langhe,
il secondo atto del tour italiano del baronetto inglese, che domani
sarà di nuovo in scena in Italia a Piazzola sul Brenta.
Primo
nome “di peso” del Festival Collisioni, iniziato ieri sera con la
musica dei Modà, e che proseguirà nei prossimi giorni con Marco
Mengoni, Mika e i Negramaro. Concerto perfettamente inserito
all’interno della rassegna Strangers, fil rouge che lega l’intera
manifestazione.
Alle
21 in punto, Sir Elton John fa ingresso sul palco, accompagnato da
Nigel Olsson alla batteria, Davey Johnstone alla chitarra, Matt
Bissonette al basso e Kim Bullard alle tastiere. Si siede al pianoforte
e subito attacca con le prime note di The bitch is back. Già alla
quarta canzone iniziano ad apparire alcuni brani di Wonderful crazy
night, il suo ultimo album, uscito a inizio 2016: Looking up e, a
seguire, A good heart.
Come
dicevamo precedentemente, i concerti di Elton John sono privi di un
colore identificativo, perché i concerti di Elton John sono essi stessi
colore: color arcobaleno. Dalle immagini proiettate sullo schermo alle
spalle dei musicisti, fino alla sua eccentrica giacca rossa e nera. Ma
i colori sono soprattutto le emozioni che quella musica è in grado di
suscitare, capace di far ballare e scatenare per due ore intere le
migliaia di persone accorse a Barolo.
Il
live è pieno, ricco di ottima musica e privo di tempi morti. Il
pubblico risponde positivamente tanto ai grandi successi del musicista,
come Your song, Sorry seems to be the hardest word, o Candle in the
wind, quanto ai brani più recenti. E, se dovessimo cercare una parola
in grado di sintetizzare l’intera serata, questa sarebbe sicuramente
“divertimento”. Unica nota negativa, la scarsa presenza dei giovani,
come se Elton John fosse un cantante appartenente e destinato a
rimanere cristallizzato nel patrimonio culturale della generazione
precedente. E, anche in virtù di quanto già detto, sta qui l’errore,
perché il concerto di Elton John è uno dei live attualmente più capaci
di regalare divertimento, gioia e spensieratezza. Il tutto all’insegna
dell’ottima musica.
Ed è questa la parola d’ordine della serata: musica, musica, musica, intervallata da qualche “thank you”, e niente più.
Le
uniche parole spese, per presentare Sad songs, pezzo che questa sera
Elton John ha voluto dedicare alle vittime della strage di Nizza, ai
loro cari e alla Francia intera. Proprio durante l’attentato, il
cantante si trovava nella cittadina francese e anche per questa ragione
ne è rimasto particolarmente scosso. “Credo nell’amore e questo non
dobbiamo mai dimenticarlo”.
In
questi mesi, dopo le stragi di Parigi, Bruxelles, Dacca e ora la strage
di Nizza, di frasi di questo genere se ne sono ripetute tante.
L’attentato al Bataclan, esempio eclatante, e quelli che sono seguiti
avevano l’obiettivo di minare la quotidianità e la bellezza della
nostra vita nelle sue manifestazioni più naturali. Questo è il momento
del dolore, del cordoglio, però la vita deve continuare e il concerto
di questa sera ha voluto essere esattamente questo: la manifestazione
della vita, al contempo nella sua maniera più naturale e più
prorompente. Elton John, per una sera, ci ha dato il diritto alla
leggerezza, leggerezza sublimata dalla meraviglia della sua musica. Ed
è stata una serata splendida.
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