ELTON JOHN & band
Berlino - Waldbuhne 5 settembre 2013
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- The Bitch Is Back
- Bennie and the Jets
- Grey Seal
- Levon
- Tiny Dancer
- Holiday Inn
- Believe
- Mona Lisas and Mad Hatters
- Philadelphia Freedom
- Candle in the Wind
- Goodbye Yellow Brick Road
- Rocket Man
- Hey Ahab
- I Guess That's Why They Call It the Blues
- Funeral for a Friend
- Love Lies Bleeding
- Oscar Wilde Gets Out
- Sad Songs (Say So Much)
- Daniel
- Sorry Seems to Be the Hardest Word
- The One
- Don't Let the Sun Go Down on Me
- I'm Still Standing
- Crocodile Rock
- Saturday Night's Alright (For Fighting)
- Home Again
- Your Song
FOTO 1 badsideofthemoon
© 2013
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FOTO 2 badsideofthemoon
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Ed
eccomi a
rivedere Elton ad un anno di distanza dal concerto di
Nimes. L'anfiteatro del Waldbuhne, voluto da Goebbels in
occasione delle Olimpiadi di Berlino del 1936 è una location
spettacolare, in mezzo al bosco nelle adiacenze dello stadio olimpico,
una delle più belle arene che abbia mai visto, anche se purtroppo il
concerto non era sold out e, sui lati, c'erano ampi spazi
vuoti. Ero molto curioso di risentire Elton, soprattutto
per la
possibilità di sentire i pezzi del nuovo album dopo le polemiche
relative alla pessima prestazione della band in occasione del Brits
Icon Award a Londra, di qualche giorno prima e i vaneggiamenti di
Johnstone sul suo blog. Il concerto
non è stato niente male, nonostante la solita pessima acustica, con un
Elton in forma dopo la forzata pausa causa appendicite e le ferie
estive, soprattutto con la prima parte della scaletta incentrata
principalmente su due album come Madman Across The Water e Goodbye
Yellow Brick Road. La band purtroppo è quella che è, con la
sopresa di Matt Bissonette, che non avevo mai sentito e che mi sembra
un buon bassista, e con il solito Johnstone preso da manie di
protagonismo. Le noti dolenti sono arrivate soprattutto
nella seconda con le solite, inascoltabili hits da karaoke e un
paio di nuovi brani dall'imminente The Diving Board.
Canzoni come I Guess They Call It The Blues, Daniel o Don't Let The Sun
Go Down On Me non si riescono assolutamente più a sopportare,
nonostante il visibilio del pubblico generalista e la band è veramente
inadatta con i pezzi lenti, con Mahon che doppia la batteria del
povero Nigel anche quando non ce ne è proprio il bisogno, o rovina le
canzoni con delle percussioni inadatte come avviene puntualmente con
Believe. Fortunatamente, in questa occasione, per qualche
problema audio, le orrende tastiere di Bullard si udivano pochissimo,
ma è inconcepibile che Elton possa continuare ad andare avanti con una
band dele genere, soprattutto dopo la figuraccia fatta al Brits Icon
Award. I 2 Cellos, come in passato, spesso vengono
sovrastati dagli altri strumenti e così il loro apporto va spesso perso
a causa della pessima resa audio di questi concerti, mentre sempre
ottime le coriste che potrebbero essere molto più valorizzate con
canzoni ed arrangiamenti ad hoc. Discorso in particolare per i
due brani presentati che faranno parte di The Diving Board.
Home Again è stata fatta nel finale del concerto, abbastanza fedele
alla versione di studio dopo le traversie della presentazione a Londra,
mentre quasi un'assoluta novità (era stata cantata solo la sera
precedente a Leeds) è stata Oscar Wilde Gets Out. Di questa
canzone si era ascoltato un breve estratto da una trasmissione della
BBC, percui fare paragoni è abbastanza difficile, ma la versione
presentata live mi ha lasciato un impressione abbastanza oscena, non la
canzone in sè ma come è stata proposta da Johnstone e co., lo so è un
giudizio superficiale finchè non esce l'album, ma l'impressione è stata
quella. Il discorso, da parecchi anni a questa parte, è
sempre lo stesso: anche i concerti più riusciti, come può essere questo
di Berlino, vengono sempre penalizzati da una scaletta e da
arrangiamenti immutabili o quasi, e da una band che andrebbe rinnovata
e svecchiata profondamente. Quando Elton si deciderà a lasciare
a casa il suo molto modesto (come abilità, per il resto sembra non
esserlo affatto visto quello che scrive nel suo blog!) chitarrista e
band leader non sarà mai troppo tardi; tanti fans si strapperanno le
vesti ma poi potranno rendersi conto della mediocrità dell'attuale
Elton John band.
Beppe
© badsideofthemoon
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