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ELTON JOHN & band
Berlino - Waldbuhne  5 settembre 2013


Elton John - Berlino 2013

  1. The Bitch Is Back
  2. Bennie and the Jets
  3. Grey Seal
  4. Levon
  5. Tiny Dancer
  6. Holiday Inn
  7. Believe
  8. Mona Lisas and Mad Hatters
  9. Philadelphia Freedom
  10. Candle in the Wind
  11. Goodbye Yellow Brick Road
  12. Rocket Man
  13. Hey Ahab
  14. I Guess That's Why They Call It the Blues
  15. Funeral for a Friend
  16. Love Lies Bleeding
  17. Oscar Wilde Gets Out
  18. Sad Songs (Say So Much)
  19. Daniel
  20. Sorry Seems to Be the Hardest Word
  21. The One
  22. Don't Let the Sun Go Down on Me
  23. I'm Still Standing
  24. Crocodile Rock
  25. Saturday Night's Alright (For Fighting)

  26. Home Again
  27. Your Song

FOTO 1
badsideofthemoon
© 2013

173 pubblicate
FOTO 2
badsideofthemoon
© 2013

134 pubblicate



Ed eccomi a rivedere Elton ad un anno di distanza dal concerto di Nimes.   L'anfiteatro del Waldbuhne, voluto da Goebbels in occasione delle Olimpiadi di Berlino del 1936 è una location spettacolare, in mezzo al bosco nelle adiacenze dello stadio olimpico, una delle più belle arene che abbia mai visto, anche se purtroppo il concerto non era sold out e, sui lati, c'erano ampi spazi vuoti.   Ero molto curioso di risentire Elton, soprattutto per la possibilità di sentire i pezzi del nuovo album dopo le polemiche relative alla pessima prestazione della band in occasione del Brits Icon Award a Londra, di qualche giorno prima e i vaneggiamenti di Johnstone sul suo blog.   Il concerto non è stato niente male, nonostante la solita pessima acustica, con un Elton in forma dopo la forzata pausa causa appendicite e le ferie estive, soprattutto con la prima parte della scaletta incentrata principalmente su due album come Madman Across The Water e Goodbye Yellow Brick Road.   La band purtroppo è quella che è, con la sopresa di Matt Bissonette, che non avevo mai sentito e che mi sembra un buon bassista, e con il solito Johnstone preso da manie di protagonismo.   Le noti dolenti sono arrivate soprattutto nella seconda  con le solite, inascoltabili hits da karaoke e un paio di nuovi brani dall'imminente The Diving Board.   Canzoni come I Guess They Call It The Blues, Daniel o Don't Let The Sun Go Down On Me non si riescono assolutamente più a sopportare, nonostante il visibilio del pubblico generalista e la band è veramente inadatta  con i pezzi lenti, con Mahon che doppia la batteria del povero Nigel anche quando non ce ne è proprio il bisogno, o rovina le canzoni con delle percussioni inadatte come avviene puntualmente con Believe.   Fortunatamente, in questa occasione, per qualche problema audio, le orrende tastiere di Bullard si udivano pochissimo, ma è inconcepibile che Elton possa continuare ad andare avanti con una band dele genere, soprattutto dopo la figuraccia fatta al Brits Icon Award.   I 2 Cellos, come in passato, spesso vengono sovrastati dagli altri strumenti e così il loro apporto va spesso perso a causa della pessima resa audio di questi concerti, mentre sempre ottime le coriste che potrebbero essere molto più valorizzate con canzoni ed arrangiamenti ad hoc.  Discorso in particolare per i due brani presentati che faranno parte di The Diving Board.   Home Again è stata fatta nel finale del concerto, abbastanza fedele alla versione di studio dopo le traversie della presentazione a Londra, mentre quasi un'assoluta novità (era stata cantata solo la sera precedente a Leeds) è stata Oscar Wilde Gets Out.   Di questa canzone si era ascoltato un breve estratto da una trasmissione della BBC, percui fare paragoni è abbastanza difficile, ma la versione presentata live mi ha lasciato un impressione abbastanza oscena, non la canzone in sè ma come è stata proposta da Johnstone e co., lo so è un giudizio superficiale finchè non esce l'album, ma l'impressione è stata quella.   Il discorso, da parecchi anni a questa parte, è sempre lo stesso: anche i concerti più riusciti, come può essere questo di Berlino, vengono sempre penalizzati da una scaletta e da arrangiamenti immutabili o quasi, e da una band che andrebbe rinnovata e svecchiata profondamente.   Quando Elton si deciderà a lasciare a casa il suo molto modesto (come abilità, per il resto sembra non esserlo affatto visto quello che scrive nel suo blog!) chitarrista e band leader non sarà mai troppo tardi; tanti fans si strapperanno le vesti ma poi potranno rendersi conto della mediocrità dell'attuale Elton John band.

Beppe


© badsideofthemoon