In Paris
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In Paris
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Ascoltami,
lasciami parlare, su queste opere d’arte.
Ho dimorato
in questa città da favola. L’architettura riempie il mio cuore.
Lascia che
ti dica, ho visto dove sono nate le grandi idee.
Illuminando
tutta l’oscurità negli angoli del mondo.
Chiedimi,
ti dirò, lascia che la tua coscienza sia la tua guida.
Non è altro
che una tana infernale qui mentre Parigi aspetta,
una sposa illibata.
È vero? Una
volta sei stato allievo del grande Mozart.
È vero. Ma
ero senza speranza allora, insicuro come un principiante.
Potrebbe
essere che abbia sognato così a lungo
Di recitare su di un palco e cantare.
Le luci
della ribalta fumanti ai miei piedi
mentre il sipario si alzava come ali di
velluto.
Vieni con
me. Lascia che ti mostri l’opera e la commedia.
Gli angoli
illuminati dai lampioni
Dove le ragazze hanno i capelli corvini e sono disinibite. Potremmo dare sfoggio della nostra classe ed eleganza
Per infiltrarci nel grande salone
E potremmo camminare in estasi per il Louvre,
Al di là della Senna fino alla Sorbona
Nei cafè ci
riempiremmo la testa con assenzio e filosofia
Per stringere legami con gli studenti di Voltaire e maledire l’aristocrazia.
A Parigi le
campane di Notre Dame suonano
A Parigi potremmo alzare le nostre vocii e gridare.
Non ci
riposeremo fino a che i bastioni della città
Si ergeranno luminosi e chiari
davanti a noi.
Senza soldi
a Parigi è meglio della vita che stiamo conducendo qui.
A Parigi potremmo cercare la fama.
A Parigi potremmo rinascere.
Siccome le
strade sono ricoperte d’oro, su Parigi metteremo la nostra fede.
Parigi, è
fatta per noi. Parigi, è fatta per noi.
A Parigi
potremmo liberare le nostre anime.
Ho sentito
che c’è un rumore infernale,
Il fetore e i tagliagole escono per rubare
[non necessariamente proprio in questo
ordine]
Le folle
affamate che riempiono la strada.
La loro
anarchia consuma la folla. Potremmo affittare una stanza sopra il fracasso
Da qualche parte lungo il Boulevard.
E trovare
un impiego sul palco, a dispetto della massa sporca.
E potresti brillare di splendore come nuova stella
E suoneresti
il violino.
Prenderemo
la città per la gola e ci riveleremo nel suo peccato stupendo.
A Parigi le
campane di Notre Dame suonano
A Parigi potremmo alzare le nostre voci e gridare.
Non ci
riposeremo fino a che i bastioni di questa città
Si ergeranno davanti a noi
chiari e luminosi.
Senza soldi
a Parigi è meglio di condurre una vita qui.
A Parigi potremmo cercare la fama.
A Parigi potremmo rinascere.
Siccome le
strade sono ricoperte d’oro, su Parigi metteremo la nostra fede.
Parigi, è
fatta per noi. Parigi, è fatta per noi.
A Parigi
potremo liberare le nostre anime
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Listen to me, let me speak,
upon these works of art.
I've dwelt within that fabled city. It's architecture fills my heart.
Let me tell you, I have seen where great ideas are born.
Illuminating all the darkness in the corners of the world.
Ask of me, I will tell you, let your conscience be your guide.
It's nothing but a hellhole here while Paris
waits,
a virgin bride.
Is it true? Were you once a pupil of the great Mozart.
It's true. But I was hopeless then, clumsy as a horse and cart (1).
Could it be I dreamt so long
to act upon the stage and sing.
The footlights smoking at my feet
while curtains rise like velvet wings.
Come with me. Let me show you the opera and the comedy.
The lamplit corner
where the girls are raven haired and fancy free.
We'd play the dashing rogues
and infiltrate the grand salon.
And walk in wonder through the Louvre,
across the Seine
to the Sorbonne.
In cafes we would feed our heads with absinthe and philosophy.
Engage the students of Voltaire and curse the aristocracy.
In Paris the
bells of Notre Dame ring out
In Paris we'd raise up our voices and shout.
We'll not rest til the ramparts of that city
stand before us bright and clear.
Penniless in Paris
is better than the life we're leading here.
In Paris we'd
search for fame.
In Paris we'd
be born again.
As though the streets are paved with gold, in Paris we'd put our trust.
Paris, she was
made for us. Paris,
she was made for us.
In Paris we
could liberate our souls.
I've heard that there's infernal noise,
The stench and cockroach out to rob
[not certain about this exact
line]
The hungry crowds that fill the street.
Their anarchy consumes the mob.
We'd rent a room above the din somewhere along the Boulevard.
And find employment on the stage, the unwashed mass in disregard.
And bright you'd shine, a brand new star.
And you would play your violin.
We'll take the city by the throat and revel in it's glorious sin.
In Paris the bells
of Notre Dame ring out
In Paris we'd raise up our voices and shout.
We'll not rest till the ramparts of that city
stand before us bright and clear.
Penniless in Paris
is better than the life we're leading here.
In Paris we'd
search for fame.
In Paris we'd
be born again.
As though the streets are paved with gold, in Paris we'll put our trust.
For Paris, she
was made for us. Paris,
she was made for us.
In Paris we
will liberate our souls.
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Testo di Bernie Taupin
(dal musical Lestat, 2005)
revisione di Ermanno Tassi 09/14
1) horse and cart , meaning: fart, it’s a cockney rhyming slang, a type
of slang in which words are replaced by words or phrases they
rhyme with. (phrases.org.uk)
Horse and cart, significato: peto, scoreggia, è un tipico dialetto di
una parte di Londra col quale delle parole sono sostituite da altre o
da frasi che con quelle fanno rima (è uno stratagemma per non far
capire ad estranei il vero significato), nel nostro caso penso che
Taupin abbia voluto ricorrere al cockney per non usare la parola fart,
più volgare, nell’intento di ingentilire la frase. Lo stesso
abbiamo fatto noi parafrasando, ma mantenendo il senso.
Siamo
all’inizio della storia, Lestat uccide un branco di lupi, anche se
il genitore glielo ha proibito; i suoi litigano ed egli colpisce il
padre per difendere la madre. Gabrielle (la madre di Lestat), allora,
lo convince ad andare a vivere a Parigi con il suo amico Nicolas, i
due non sono ancora Vampiri e
Nicolas in questa scena declama
all’amico Lestat le bellezze di Parigi e la vita spensierata che
potrebbero fare colà. Questo brano nella rappresentazione teatrale
viene sostituito da un’esecuzione
corale.(Wikipedia)
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