Da Ciao 2001del 1977
ELTON
JOHN & KIKI
DEE
Di Aldo Bagli
Ogni estate, per tutti gli
abitanti rimasti in città, il comune di New York
è solito
organizzare dei grandi intrattenimenti di massa che vanno dal rock alla
musica classica, da proiezioni cinematografiche a lavori teatrali, che
nell’inverno precedente hanno tenuto banco nei rinomati
locali di Broadway.
Per l’occasione Central Park, l’unica isola verde
dell’intera Manhattan,
viene ripulito e messo in grado di accogliere centinaia di migliaia di
persona. Infatti oltre alle necessarie strutture tipo palchi,
schermi
panoramici, imponenti impianti di amplificazione, vengono allestiti
ristoranti
all’aperto, stando contenenti flipper, biliardi e altri
giochi del genere
e per i più piccoli giostre a volontà.
Si vuol creare
in un certo senso l’illusione a chi non è potuto
andare in ferie
di esserlo a casa propria, mettendo in funzione a prezzi bassi delle
sovrastrutture
culturali e sociali, che difficilmente in tempi normali possono essere
appannaggio delle classi meno abbienti. Il tutto viene
naturalmente
condito con un tocco da “fiera paesana”tipicamente
americano, che agli
occhi di un turista smaliziato risulta ormai essere fuori moda, anche
se
sempre ricco di un fascino tutto particolare.
Quest’anno per quanto
riguarda il nostro settore ci sono state al Central Park delle grandi
sorprese:
Alice Cooper, Judy Collins ma soprattutto una trionfale e
travolgente
esibizione di Elton John e Kiki Dee. I due artisti hanno
letteralmente
scatenato circa duecentomila persone, dando vita a uno show
indimenticabile,
moderno e costruito a regola d’arte per evidenziare le loro
grandi capacità
istrioniche. In particolar modo, abbiamo visto un Elton John
in forma
smagliante, che ha riacquistato in breve tempo la voglia di suonare,
che
un’attività professionale massacrante aveva
più o meno messo
sotto terra. Ma la star della serata è stata senza
dubbio
Kiki Dee, che si è mostrata a dir poco degna della fiducia
che il
celebre “padrino” aveva riposto in lei.
Abbiamo incontrato la cantante
a tre ore dal termine dello show, con lei c’era anche Elton
John che però
non ha aperto bocca, tranne che all’inizio
dell’intervista. Della
quale vi riportiamo i momenti più salienti.
ELTON JOHN: “MI trovo in
questo ristorante soltanto in veste di semplice ospite. Oppure, se
preferite,
di assistente tecnico.”
2001:
“Che vuol dire assistente tecnico?”
ELTON
JOHN: “Affrontare
e concludere in modo positivo un dialogo con un giornalista
è una
cosa che personalmente ho imparato col tempo e con
l’esperienza. Di errori
ne ho commessi tanti. Perciò voglio che Kiki almeno in
questo non
segua assolutamente le mie orme.”
2001:
“Sotto lo sguardo vigile e censorio di Elton John, iniziamo
quindi a parlare
con Kiki Dee. Da quello che abbiamo potuto vedere hai una discreta
presenza
scenica, tipica di chi ha diversi anni di tour.”
KIKI
DEE: “Certamente. Ma
quella di oggi, era la prima volta che ritornavo sulle scene dal 1975.
Prima di quell’anno però, ho accompagnato come
supporto i Beach
Boys, gli Steely Dan e naturalmente Elton John in lunghi tour
americani.”
2001:
“Al tempo dell’uscita di Don’t Go
Breaking My Heart ti saresti immaginata
che quella canzoncina divertente sarebbe diventata un hit
internazionale?”
KIKI
DEE: “ No. Intuivo
che per me si trattava di una carta molto importante, ma non avrei
immaginato
che raccogliesse un così ampio consenso di pubblico.
Comunque quel
singolo mi ha arrecato un lieve danno professionale
…..”
2001:
“Che sarebbe …”
KIKI
DEE: “Quell’etichetta
che mi è stata attribuita dalla stampa di mezzo mondo e
cioè:
la ragazza di Elton John”
2001:
“Quasi, quasi ti sei stancata della protezione di
Elton?”
KIKI
DEE: “No affatto, la
cosa che giudico insopportabile è il voler etichettare in
maniera
arbitraria e con intenti pubblicitari delle situazioni umane e
artistiche
che sfuggono forse dal solito senso di interesse così tipico
di
questo ambiente.”
2001:
“Niente divorzio allora?”
KIKI
DEE: “Tutt’altro, abbiamo
dei nuovi progetti in comune. Elton è stata una di quelle
persone
che ha influito in modo determinante sullo svolgimento della mia vita e
quindi con lui non potrei mai avere rapporti negativi. Egli ha prodotto
il mio primo disco nel 1973, così come ha lavorato intorno
al nuovo.
Noi realmente creiamo insieme, non c’è
assolutamente un suo prevalere,
anche se avrebbe tutti i mezzi per farlo. Anzi mi dice sempre che se
voglio
vivere tranquillamente nel mondo della pop music, debbo diventare al
più
presto completamente autonoma in ogni campo, da quello più
strettamente
artistico per finire a questioni di natura manageriale-organizzativa.
Come
vedi, certe persone hanno dato vita a un’etichetta che non
trova assolutamente
ragione nella realtà.”
2001:
“Scendiamo un pochino nei particolari.”
KIKI
DEE: “Un giorno Elton
mi ha telefonato e mi ha detto: Vieni da me, ho scritto una canzone che
si adatta perfettamente alle nostre voci, combinate in un duetto. Sono
andata e ho ascoltato Elton al piano in una versione ancora grezza di
Don’t
Go Breaking My Heart. Probabilmente doveva essere una delle prime
composizioni
scritte da lui dopo la separazione con Bernie Taupin. La incidemmo in
breve
tempo, ma dentro di me avevo dei forti dubbi. Soltanto quando
l’ascoltai
alla radio mi convinsi psicologicamente del fatto che sarebbe potuta
diventare
un hit. E infatti dopo due settimane divenne numero uno negli States e
in Inghilterra. Mi ricordo che non capivo più niente: ero
contesa
da decine di giornalisti, di stazioni radio-televisive. Sembrava
veramente
di essere calati in un film di altri tempi, con trama abbastanza
scontata.”
2001:
“Come vi organizzate il lavoro te ed Elton?”
KIKI
DEE: “In modo razionale
e sistematico. In verità lasciamo molto poco spazio
all’improvvisazione.
Dedichiamo un gran numero di ore agli arrangiamenti e alla cura delle
parti
vocali, naturalmente. Pensa che il nostro sodalizio artistico
è
iniziato proprio durante un tour di Elton in Italia. In
quell’occasione
mi costrinse ad andare in scena come background vocal e da quella sera
è nato il nostro sodalizio musicale. Vedi, Elton
è una persona
fantastica e, nonostante soldi e fama, non ha mai perduto ….
la sua dimensione
umana: il gusto della battuta scherzosa.”
2001:
“Ti senti nervosa quando Sali su un palco?”
KIKI
DEE: “Nervosa è
una parola troppo forte che non ti posso avvallare. Ancora debbo
imparare
bene come bisogna dialogare con la platea. Non riesco a prendere molta
confidenza con la gente che è venuta a sentirmi. Questi sono
progressi
piuttosto lenti che solo un duro lavoro può
accelerare.”
2001:
“Riguardo alle tue future attività
…..”
KIKI
DEE: “Di definito non
ti posso ancora dire niente. Comunque in pentola ci sono numerose idee,
che prima o poi saranno realizzate. Il futuro mi sorride, non
è
vero?”
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