logo
indice alfabetico - site map  I  immagini  I  articoli  I  elton in italy  I  testi in italiano  I  musicians & co.  I  concerti  I  discografia
 
forum  I  news   I  biografia  I  early days  I  friends I links  I  aggiornamenti  I  newsletter  I  contatti  I  varie  I  rarità  I  home

Elton John & Ray Cooper

Madrid (Spagna) - Palacio de Deportes


02.10.2010


Elton John - Madrid 2010




Elton solo piano

The One
Sixty Years On
The Greatest Discovery
Border Song
The Ballad of the Boy in the Red Shoes
The Emporer's New Clothes
I Guess That's Why They Call It The Blues
Rocket Man
Never Too Old ( to hold somebody )
Tiny Dancer
Philadelphia Freedom
Your Song

Elton with Ray Cooper

Funeral for a Friend
Tonight
Better Off Dead
Levon
Gone to Shiloh
Indian Sunset
I Think I'm Gonna Kill Myself
Daniel / Song For Guy
Sorry Seems To Be The Hardest Word
Take Me To The Pilot (Y Viva España)
Don't Let The Sun Go Down On Me
Bennie And The Jets (In The Mood)
Crazy Water

Elton solo piano

Circle of Life / Can You Feel The Love Tonight






Allora il mio concerto madrileno e' iniziato all'ora di pranzo...   mi sono messo in coda quando davanti ai cancelli c'erano solo 5 persone... una coppia del venezuela...  2 ragazzi di madrid e una ragazza spagnola...  da li a poco altri ragazzi francesi e norvegesi si sono messi in fila.   in poche parole era un concerto tutto internazionale.   e' bello vedere ragazzi europei stringersi intrno ad un ideale.    stringersi vicino ad una passione e non interessarsi da che parte uno provenga.  da li a poco abbiamo iniziato a parlare e a racontarci delle nostre esperienze vissute per elton. mi sono accorto che io ero quello piu vecchio. un ragazzo spagnolo era al suo primo concerto.
poi come sapete bene...  le ore passano e la gente inizia.   io sono stato in mezzo a tanti ragazzi e ragazze a tenere il posto fin che graziano, la ragazza e andrea sono arrivati anche loro.  ebbene si mi hanno lasciato dalla mattina alla sera da solo.   pero' sono stato bene lo stesso.   noi italiani eravamo il gruppo piu casinista di tutti.   abbiamo cominciato  a trascinare le persone...  cmq alle 7 si sono aperti i cancelli.   il cancello dove ero io e' stato aperto 20 secondi dopo quello accanto...  va da se che la corsa per prendere i migliori posti e' stata con handicap.   pero' alla fin fine noi tre eravamo sotto al palco...   vicinissimi ad elton e al suo piano.
da li in poi e' stata solo attesa per lo scoccare delle nove.   tutto sommato queste 2 ore sono passate molto allegramente anche se devo confessarti di essere arrivato all'inizio del concerto stanchissimo.   avevo le gambe a pezzi come erano anni che nn avevo.   sono riuscito per fortuna ad andare in bagno....  almeno quello.   cmq tra una cosa e un altra sono arrivate le nove.
quello che mi e' piaciuto di piu che cmq la sicurezza era seduta sopra le loro sedie e nn hanno mai fatto i prepotenti... come invece e' successo a trani.   tutto si e' svolto con il massimo rispetto e la massima serietà. anche vedere tanti fans in pieidi e' un effetto che gasa non poco elton....  alcune volte vedi davanti alle prime file persone che nn sanno neanche chi canta...  magari vedi delle persone che non ci capiscono neanche nulla.   di sicuro elton non se ne e' uscito come a trani dicendo...  che quando le persone delle prime file avrebbero fatto ritorno alle loro abitazioni di chiudere bene il coperchio delle loro bare.   un espressione del genere lo aveva detto solo ad un concerto italiano di perugia 6 anni fa all'umbria jazz.
cmq un concerto in piedi secondo me anche se stancante fino alla morte...  e' quello che ti lascia piu emozioni.   lo si e' visto anche nella performance di elton...   sempre attento ai ragazzi in prima fila...
era attento ad ogni minimo spostamento...  ci vedeva mentre cantavamo...  se conoscevamo le canzoni a memoria e se rispondevamo con enfasi al suo modo di suonare...  molte delle canzoni stravolte...  con intonazioni nuove e stiracchiate fino all'inverosimile.   bellissima la solita rocket man...   durata 13 minuti e 45 secondi.   cronometro alla mano.
bellissima benny...
bellissima secondo me la nuova canzone ...  questa e' stata fatta tutta diversa dai concerti romani...   tanto ad un certo punto da pensare che elton avesse sbagliato accordo o che non si ricordasse piu la canzone.   la melodia era ancora piu calma e leggera.   bella davvero.   chissà se mai si sentirà...  pensa che io e graziano e andrea ci siano guardati in faccia e abbiamo riso solo per il fatto che molte delle canzoni sono state fatte diversamente.
bella anche crazy water...  dove elton e' stato davvero insuperabile...   questa versione e' stata l'ultima un po' veloce ed elton e' stato impagabile....
per finire la classica circle of live e can......
devo finire dicendo...  che a mio avviso questo e' stato uno dei piu belli concerti degli ultimi 5 anni...
per il fatto che l'acusita era perfetta...  si sentiva talmente bene che si sentiva il respiro di elton e poi perche solo con l'affetto del fans elton si esalta e perde il controllo di se...   cercando di coinvolgere lui stesso noi....
era da tempo che non lo vedevo montare sul piano e sbattere chiudendo il piano....  era da anni che elton non faceva le linguaccie alle prime file e l'occhiolini....
era da tempo che non lo vedevo voler salutare le persone e fare lui stesso gli autografi.   addirittura si e' ricordato di andrea giuliani firmandogli la custodia della carta d'identità.
un serata fantastica e perfetta sotto tutti i punti di vista.
mi chiedo perche in italia non e' cosi?  mi chiedo perchè in italia fa i suoi concerti contro voglia e va via....
non lo capisco ancora e mi chiedo perche in italia non c'è rispetto per noi fans....  dove dobbiamo combattere sempre contro le prepotenze delle sicurities...   fossimo ragazzi poco raccomandabili....  eppure vedendoci in volto vedono che siamo persone tranquille.    come poi succede fuori all'estero.
ciao forza elton al prossimo concerto....    spero per me presto.

Nicholas



da El Pais del  3 ottobre 2010

Elton John saluda a La Roja

El cantante se convierte, ante 9.000 personas, en dueño y señor del Palacio de los Deportes

El jueves fue U2 en Sevilla y ayer fue Elton John en Madrid. Todos se rinden ante la selección española de fútbol y estalla el delirio. Los romanos lo llamaban captar la benevolencia del auditorio. "Buenas noches, Madrid. Estoy muy contento de estar hoy en esta ciudad tan maravillosa. Hoy voy vestido de rojo en honor a vosotros, los campeones del mundo". Estas fueron las primeras palabras de Elton John en su paso por el Palacio de los Deportes madrileño, donde ha actuado ante 9.000 personas y, al son de canciones como Philadelphia freedom, Rocket man o Your song, se ha convertido en dueño y señor después de más de dos horas y media de directo.

The One ha sido la canción elegida para dar la bienvenida a esta estrella del rock que, vestido con un chaqué negro, una camisa roja y enfundado con sus habituales gafas oscuras, ha hecho una entrada triunfal entre los vítores y los calurosos aplausos de aquellos que le esperaban.

Pero no sólo se ha acordado del triunfo de La Roja al inicio de su directo, sino que ha querido rendir homenaje a la selección española tocando al piano la melodía del Qué viva españa, la mítica canción de Manolo Escobar.

Durante más de dos horas y media de música, este Caballero de la Orden del Imperio Británico desde 1998 ha dado un repaso a éxitos como Sixty years on, The ballad of the boy in the red shoes, The greatest discovery o Rocket man, canciones con las que se ha ganado por completo a un público nostálgico, que rondaba los cincuenta.

Con That's why they call it the blues, este icono de la música de finales del siglo XX ha contagiado su fuerza a las miles de almas que, emocionadas, se han levantado de sus asientos para bailar, aplaudir, cantar y acompañar a su ídolo al ritmo de la música.

Minutos más tarde era el turno de Rocket man, incluido en su disco Honky Château, una canción con la que Sir Elton John ha hecho una excelente actuación que ha despertado una improvisada ovación al son de "Elton, Elton".

El momento más movido de la noche ha llegado con la canción Philadelphia freedom, incluida en su disco One night only-The greatest hits<, que ha hecho estallar de emoción a los miles de fieles adeptos que con los brazos levantados se han movido sus pies al ritmo de la música.

John también ha querido interpretar uno de sus temas más románticos, Your song, la canción que le lanzó a la fama en 1970, y que posteriormente formaría parte de la BSO de la película The Moulin Rouge. "Ésta es vuestra canción, amigos", ha gritado al terminar su actuación.

No se ha olvidado tampoco de reservar un hueco a canciones como You're never too old to hold somebody, o Come to Shilon, "sobre la guerra civil americana", un adelanto de los temas que estarán recogidos en su nuevo disco The Union, que saldrá a la venta en las próximas tres semanas.

Durante parte de esta noche histórica, el cantante, compositor y pianista ha estado acompañado por el legendario percusionista Ray Cooper (The Who, Eric Clapton, Rolling Stones) y juntos han hecho un repaso a éxitos como Don't let the sun go down on me, I'm still standing, Daniel o Sorry seems to be the hardest word con los que han conquistado al público.

John y Cooper ya realizaron juntos una de las giras más extensas y famosas de la década de los setenta. Ahora, treinta años después, estas dos leyendas vivas del rock se han vuelto a subir a los escenarios para interpretar algunos de los mayores éxitos de la carrera musical de Elton John, en una gira que comenzó el pasado agosto y con la que han recorrido Europa.

El próximo 19 de octubre, viajarán a Nueva York para continuar con la gira de conciertos que finalizará en diciembre.

En sus 40 años de música, Elton John ha vendido más de 250 millones de discos y ha colocado más de 50 canciones en las listas de éxitos de todo el mundo, convirtiéndose sin ninguna duda en uno de los mejores músicos de todos los tiempos.

La canción El ciclo de la vida (El rey león) ha dado por finalizada una velada mágica en la que esta leyenda viva del rock ha conseguido una comunión perfecta con sus seguidores, a los que les ha firmado algunos autógrafos.



da www.laverdad.es

Sir Elton John: dueño y señor de Madrid

El cantante ha querido rendir homenaje a la selección española tocando al piano la melodía del 'Qué viva España'

Al son de canciones como Philadelphia freedom, Rocket man o Your song, Sir Elton John se ha convertido en dueño y señor del Palacio de los Deportes de Madrid, después de más de dos horas y media de directo en las que ha conseguido estremecer con su música a más de 9.000 personas. The One ha sido la canción elegida para dar la bienvenida a esta estrella del rock que, vestido con un chaqué negro, una camisa roja y enfundado con sus habituales gafas oscuras, ha hecho una entrada triunfal entre los vítores y los calurosos aplausos de aquellos que le esperaban.
"Buenas noches, Madrid. Estoy muy contento de estar hoy en esta ciudad tan maravillosa. Hoy voy vestido de rojo en honor a vosotros, los campeones del mundo", ha saludado alegremente. Pero no sólo se ha acordado del triunfo de La Roja al inicio de su directo, sino que ha querido rendir homenaje a la selección española tocando al piano la melodía del Qué viva España, la mítica canción de Manolo Escobar.
Durante más de dos horas y media de música, este Caballero de la Orden del Imperio Británico desde 1998 ha dado un repaso a éxitos como Sixty years on, The ballad of the boy in the red shoes, The greatest discovery o Rocket man, canciones con las que se ha ganado por completo a un público nostálgico, que rondaba los cincuenta. Con That's why they call it the blues, este icono de la música de finales del siglo XX ha contagiado su fuerza a las miles de almas que, emocionadas, se han levantado de sus asientos para bailar, aplaudir, cantar y acompañar a su ídolo al ritmo de la música.
Minutos más tarde era el turno de Rocket man, incluido en su disco Honky Château, una canción con la que Sir Elton John ha hecho una excelente actuación que ha despertado una improvisada ovación al son de "Elton, Elton". El momento más movido de la noche ha llegado con la canción Philadelphia freedom, incluida en su disco One night only-The greatest hits, que ha hecho estallar de emoción a los miles de fieles adeptos que con los brazos levantados se han movido sus pies al ritmo de la música.
Con el legendario percusionista Ray Cooper
John también ha querido interpretar uno de sus temas más románticos, Your song, la canción que le lanzó a la fama en 1970, y que posteriormente formaría parte de la BSO de la película The Moulin Rouge. "Ésta es vuestra canción, amigos", ha gritado al terminar su actuación. No se ha olvidado tampoco de reservar un hueco a canciones como You're never too old to hold somebody, o Come to Shilon, "sobre la guerra civil americana", un adelanto de los temas que estarán recogidos en su nuevo disco The Union, que saldrá a la venta en las próximas tres semanas.
Durante parte de esta noche histórica, el cantante, compositor y pianista ha estado acompañado por el legendario percusionista Ray Cooper (The Who, Eric Clapton, Rolling Stones) y juntos han hecho un repaso a éxitos como Don't let the sun go down on me, I'm still standing, Daniel o Sorry seems to be the hardest word con los que han conquistado al público. John y Cooper ya realizaron juntos una de las giras más extensas y famosas de la década de los setenta.
Ahora, treinta años después, estas dos leyendas vivas del rock se han vuelto a subir a los escenarios para interpretar algunos de los mayores éxitos de la carrera musical de Elton John, en una gira que comenzó el pasado agosto y con la que han recorrido Europa. El próximo 19 de octubre, viajarán a Nueva York para continuar con la gira de conciertos que finalizará en diciembre.
En sus 40 años de música, Elton John ha vendido más de 250 millones de discos y ha colocado más de 50 canciones en las listas de éxitos de todo el mundo, convirtiéndose sin ninguna duda en uno de los mejores músicos de todos los tiempos. La canción El ciclo de la vida (El rey león) ha dado por finalizada una velada mágica en la que esta leyenda viva del rock ha conseguido una comunión perfecta con sus seguidores, a los que les ha firmado algunos autógrafos.