ELTON JOHN & band
Piazza Sordello - Mantova - 14 luglio 2017
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la band:
Matt Bissonette - basso
Davey Johnstone - chitarre e cori
Nigel Olsson - batteria e cori
John Mahon - percussioni e cori
Kim Bullard - tastiere
la scaletta:
The Bitch Is Back
Bennie and the Jets
I Guess That's Why They Call It The Blues
Daniel
Looking Up
A Good Heart
Philadelphia Freedom
I Want Love
Tiny Dancer
Levon
Rocket Man
Have Mercy On The Criminal
Sorry Seems To Be The Hardest Word
Your Song
Sad Songs
Don't Let The Sun Go Down On Me
I'm Still Standing
Crocodile Rock
Your Sister Can't Twist (But She Can Rock'n'Roll)
Saturday Night's Alright For Fighting
Candle In The Wind
Unica
data italiana del Wonderful Crazy Night Tour (che fortunatamente
dell'album omonimo racchiude solo due canzoni), il concerto di Elton ha
inaugurato un'inedita stagione di live in piazza Sordello a
Mantova. Un Elton smagrito dopo la recente malattia, un po'
affaticato, ma sostanzialmente in forma, anche vocalmente, ha iniziato
addirittura in anticipo la solita scaletta che propone ormai da anni,
con un paio di variazioni fortunatamente positive. Funeral
For A Friend inspiegabilmente ormai da un po' non fa più parte della
set list dove rimangono inamovibili pezzi come Daniel, Philadelphia
Freedom, I Guess e Don't Let The Sun dei quali francamente se ne
potrebbe benissimo fare a meno anche perchè anche gli arrangiamenti
restano sempre immutabili anno dopo anno. Le due novità
sono state I Want Love e soprattutto Have Mercy On The Criminal, grande
pezzo da Don't Shoot Me, veramente di un altro livello rispetto a buona
parte del repertorio live proposto in questo tour. Per i
musicisti vale sempre il solito discorso, questa sera non sono stati
neanche male ma, Bissonette a parte, andrebbero pensionati in blocco,
Elton avrebbe bisogno di una band al suo livello per rivitalizzare i
suoi live. Note positive per l'audio finalmente con un
livello qualitativo accettabile e per il contesto, la piazza è
veramente suggestiva e il pubblico ha apprezzato tutto
l'insieme. Purtroppo per il futuro temo non ci si possa
aspettare nulla di diverso da quello proposto, la durata dello show si
è ormai stabilizzata sulle due ore dalle due ore e trenta/quaranta
degli ultimi anni e il repertorio proposto è indirizzato ad un pubblico
generalista che di Elton conosce solo le hits, con poche concessioni a
materiale più rappresentativo per soddisfare i fans. Nota
di colore la presenza tra il pubblico, come annunciato da Elton, di
Chris Thomas suo storico produttore di alcuni album tra gli ottanta e
novanta.
Beppe
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da Ansa.it
Trionfo di Elton John nella rinascimentale Mantova
Città 'blindata' e posti ridotti per unica tappa in Italia
Istrionico, motivato, in forma, in anticipo di 10 minuti sull'orario
previsto Elton John sale sul palco di Piazza Sordello, in una Mantova
rinascimentale e gotica, appena dopo la band e attacca con due classici
anni 70.
Il pubblico, oltre 8 mila persone per un tutto esaurito
annunciato, è' subito in visibilio, trascinato dalle note di the 'Bitch
it's back' e di 'Bennie and the Jets', vecchie hits che aprono da sempre
i suoi concerti.
Sir Elton si presenta in camicia fucsia e scarpe dello stesso colore. Ha un soprabito nero con arabeschi colorati in strass.
Immancabili gli occhiali, stavolta neri con strass sulla montatura.
Nel mezzo delle canzoni si alza dal piano per invocare l'ovazione del
pubblico. Lo coinvolge e i fan gradiscono. "Buonasera Mantova, sono
molto felice di essere in questa piazza e spero che le canzoni vi
piaceranno", saluta il prima di iniziare con 'I guess that's the why
they call it the blues'.
Poi gli altri classici, a cominciare dalla struggente 'Daniel' che
commuove ed esalta tutti, 'Rocketman' e altri , prima di affrontare le
canzoni dell'ultimo album 'Wonderful crazy night', tra cui 'A good
heart' ("la mia preferita dell'album", sottolinea) e di chiudere con
'Candle in the wind'. In tutto 23 brani che hanno entusiasmato il
pubblico e confermato la levatura internazionale dell'artista.
Eppure, un acquazzone con vento forte al mattino, aveva fatto temere il
peggio. Poi è' tornato il sole gradevole, non l'afa dei giorni scorsi.
Così' Mantova ha accolto l'artista nella sua unica tappa italiana del
tour mondiale. Serata delle grandi occasioni per la città' dei Gonzaga
blindata da eccezionali misure di sicurezza come da tempo non si
vedevano in riva ai laghi. La Questura ha predisposto uno stretto
sistema di sorveglianza ai due varchi dov'è ognuna delle 8.568 persone
ammesse in una Piazza Sordello ridimensionata nella sua capienza sono
state controllate anche con il metal detector. Il sindaco Mattia Palazzi
ha emanato un'ordinanza che vietava la vendita di alcolici e di bevande
in bottiglie di vetro e di plastica e in lattina. Nonostante le ingenti
misure di sicurezza i fan non hanno fatto mancare il loro calore a
Elton John. Sono arrivati anche dall'estero per applaudire il loro
idolo: è il caso di 54 persone venute in pullman dall'Austria. Il colpo
d'occhio che si presentava era quanto di più' insolito vi fosse: da una
parte Palazzo ducale e il Duomo, gioielli dell'arte rinascimentale e
gotica, dall'altro il palco super moderno, insonorizzato dall'interno
con panelli fonoassorbenti e al debutto a Mantova, alto 16 metri, largo 6
e profondo 14, con due mega schermi laterali che proiettano le immagini
del concerto. Tra i monumenti e il palco, le tribune per gli spettatori.
L'entusiasmo dei fan si è fatto sentire subito. Un boato ha poi
accolto Sir Elton quando è salito sul palco accompagnato dai cinque
musicisti: Nigel Olsson alla batteria, Davey Johnstone alla chitarra,
Matt Bissonette al basso, John Mahon alle percussioni e Kim Bullard alle
tastiere. Elton John si è seduto al piano ed è stata magia
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dalla Gazzetta di Mantova
Sir Elton John seduce Mantova
Successo per la star protagonista di un concerto pirotecnico in piazza Sordello
di Cristina del Piano
MANTOVA. La notte di Elton è
piena di colori. Una wonderful crazy night per gli oltre ottomila di
piazza Sordello trascinati da una colonna sonora che attraversa la
storia. Sulla tavolozza le atmosfere degli anni Settanta e i suoni di
oggi mescolati in una setlist che racconta, almeno in parte, la sua
straordinaria carriera musicale. Nel salotto a cielo aperto l’attesa
prima del live cresce e mancano quasi dieci minuti al via quando, dalle
tribune ai parterre, le voci del pubblico quasi si azzerano.
Ma è solo un istante. Sul palco sale la band con Nigel Olsson
alla batteria, elegantissimo in giacca scura e cravatta regimental,
così come Davey Johnstone alla chitarra, Matt Bissonette al basso, John Mahon alle percussioni e Kim Bullard
alle tastiere. Partono gli applausi, generosi, ed è un robusto riff di
chitarra a introdurre The Bitch is Back mentre alle spalle del gruppo il
gigantesco schermo si tinge di rosso fuoco. Segue il boato di grida e
applausi ed eccola la leggenda Elton.
Fasciato da un tight nero con ricami e intarsi colorati che corrono
sulle braccia e sulla schiena tempestati di paillettes. Camicia e scarpe
fucsia, immancabili occhialoni e orecchino. Il “sir” saluta il
pubblico, sorride, si infila le mani in tasca, incita il pubblico e poi
via verso il suo piano gran coda. E’ un pubblico di ogni età quello che
applaude mentre sugli schermi laterali anche le mani del baronetto
diventano protagoniste scivolando sicure sulla tastiera negli assoli di
Bennie and the jets. La voce è ancora sicura e potente. Si naviga tra
musica, emozioni e un’esplosione di colori stile Las Vegas. Poi un
saluto in inglese. «Buonasera sono molto felice di essere qui tra voi in
questa piazza meravigliosa - dice la star tra urla e applausi - spero
che le canzoni di stasera vi piacciano» . Il live alterna atmosfere rock
a momenti poetici. E se fioccano gli applausi per I Guess that’s why
they call it the blues, per la struggente Daniel si moltiplicano.
E’ un viaggio che attinge a un repertorio infinito quello che Elton
regala a Mantova nell’unica tappa italiana del suo tour mondiale. Dagli
anni Settanta ci si proietta nel 2016 con Looking up e A good heart «la
mia preferita» confessa Elton dal palco. Il live è un crescendo c’è
spazio per Levon, Tiny Dancer. E ancora per Philadelphia freedom mentre
l’immagine della bandiera americana sventola alle spalle.
Gli applausi vengon giù come grandine in questa cavalcata tra vecchi e
nuovi brani riarrangiati senza stravolgere le partiture originali. Ma
oltre all’energia e alla grinta, non manca un richiamo all’attualità. E’
proprio presentando I want love che l’artista fa riferimento ai recenti
attentati come aveva già fatto in un live nel Derbyshire. «C’è molta
violenza in Europa molte persone uccise anche ai concerti. Sono stufo,
voglio che smetta tutto questo» dice Elton mentre ricorda che i
musicisti possono suonare e ricordare queste persone. Il brano è quasi
concluso e sullo schermo appare un grande cuore che ricorda Berlino,
Nizza, Manchester, Parigi e Londra.
Un live intenso e coinvolgente. C’è spazio per un tributo a George Michael,
scomparso nel 2016. A lui, che appare in foto sullo schermo, sir Elton
dedica Don’t Let the Sun Go Down On Me, stesso brano col quale i due
artisti duettarono al Live Aid del 1985 sul palco del Wembley Stadium di
Londra. Un concerto di forte impatto che culmina con Crocodile Rock e
affida il finale a Candle in the wind mentre Elton, prima di cantarla,
ricorda l’amico Gianni Versace perché oggi ricorrono i
vent’anni dalla morte. La notte di musica si chiude tra gli applausi
mentre in piazza le luci dei telefonini sembrano stelle. Ma la vera star
saluta dal palco «God bless you».
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dal Corriere Della Sera
Unica tappa italiana
Il trionfo di Elton John a Mantova tra ricordi e messaggi di speranza
Il baronetto
del rock ha incantato gli 8500 fan arrivati da tutti Italia in Piazza
Sordello, unica data italiana del suo «Wonderful Crazy Night Tour». Dal
palco un messaggio per le vittime del terrorismo e il ricordo di Versace
e George Michael
Sale sul palco con occhialoni, orecchino, scarpe rosa e tight nero con
ricami e intarsi colorati, tra fiori, fenicotteri e paillettes, e si
impossessa subito del pianoforte a coda, grande protagonista dei suoi
brani. Elton John ha incantato gli 8500 fan arrivati da tutti Italia in
Piazza Sordello, nella rinascimentale Mantova, unica data italiana del
suo Wonderful Crazy Night Tour.
Il baronetto del rock ha mostrato una voce che resta potente e una
grande presenza scenica. Accanto a lui un elegantissimo Nigel Olsson
alla batteria, Davey Johnstone alla chitarra, Matt Bissonette al basso,
John Mahon alle percussioni e Kim Bullard alle tastiere.
Sui tre maxischermi le immagini dei musicisti e suggestioni multicolori
hanno accompagnato una scaletta che ha alternato poesia e rock puro con
grandi balzi indietro nel tempo della sua immensa carriera e brani del
2016: The Bitch is Back, Bennie and the jets, I Guess that’s why they call it the blues, Daniel, Looking up, A good heart, Levon, Tiny Dancer. E prima di I want love
parla degli attentati terroristici di Berlino, Nizza, Manchester,
Parigi e Londra e lascia spazio alla speranza che solo la musica cantata
in una piazza può amplificare. Don’t Let the Sun Go Down On Me
è tutta per l’amico scomparso George Michael, con il quale duettò al
Live Aid del 1985 sul palco del Wembley Stadium di Londra. Rush finale
con Crocodile Rock e naturalmente Candle in the wind
nel ricordo dell’amico Gianni Versace a vent’anni dalla morte.
Curiosità: nell’attesa Elton John ha alloggiato nell’Atrio degli Arcieri
di Palazzo Ducale, non ha avuto bisogno di sound check prima
dell’esibizione ed è ripartito subito dopo da Villafranca con l’aereo
privato alla volta di Nizza, per prepararsi a proseguire il tour con due
date in Austria.
15 luglio 2017 | 15:41
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