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ELTON JOHN + band
Forum di Assago - Milano
6 giugno 1993
 

 

Davey Johnstone - chitarre
Guy Babylon - tastiere
Charlie Morgan - batteria
Bob Birch - basso
Mark Taylor - tastiere - chitarre
Marlena Jeter, Mortonette Jenkins, Natalie Jackson - cori

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Milano 1993 Milano 1993 Milano 1993


 

Il concerto del forum di Assago del 1993 faceva parte della fase finale del tour di The One già passato per l'Italia precedentemente (allo stadio Brianteo di Monza).  Ma Elton e la band si dimostrarono particolarmente in forma e diedero luogo a uno show perfetto ed energico.  Nota dolente, la tastiera Roland al posto del mitico Steinway a coda lunga, che presto sarebbe stata definitivamente rimpiazzata dallo Yamaha a coda lunga.  L'immagine di Elton è sempre stata indissolubilmente legata al piano forte e la scelta di optare per una tastiera elettronica fu senza dubbio una strategia sbagliata.


dal Corriere Della Sera del 6 giugno 1993

il musicista inglese con il suo gruppo al Forum di Assago

Elton John a tutto rock

stasera show sulle note del nuovo album " The One "

A un anno circa dal precedente concerto, tenutosi la scorsa estate allo stadio Brianteo di Monza, Elton John torna a Milano con lo spettacolo che ripete lo schema del passato show, sul quale, tuttavia, Elton John non si e' mai fissato: il suo giro intorno al mondo e' proseguito apportando sempre modifiche nel corso degli spettacoli e delle tappe. Quest' anno, intanto, non dividera' il palco, come e' accaduto precedentemente, con Eric Clapton. Sara' lui solo, stavolta, protagonista della scena con quelle memorabili canzoni che hanno costruito una carriera tra le piu' importanti nella storia della musica pop. Elton John si esibisce al Forum di Assago questa sera, alle 21. Il biglietto d' ingresso costa 50 mila lire. Come nello spettacolo del 1992, la scenografia del suo show sara' quella di Gianni Versace che ha curato anche il design del suo ultimo album "The One". Ogni volta che si parla di Reginald Kenneth Dwight, questo il vero nome del poliedrico musicista, ci si ritrova a contemplare un consistente lembo di storia della musica rock. Elton John ha costruito l' aureola della sua leggenda grazie a una personalita' artistica complessa che non ha eguali nel panorama mondiale. Melodia e rock, trasgressione e sentimental song caratterizzano un repertorio la cui dimensione abbraccia un arco di tempo che va dagli anni Sessanta a oggi. A questo si aggiungono le caratteristiche di un personaggio estroverso, che ama il look eccentrico e che e' capace di tenere il palco in una maniera invidiabile. Anche se lo spettacolo che vedremo ad Assago ricalca lo schema del precedente, non mancheranno le sorprese poiche' , per l' artista inglese, un appuntamento e' sempre diverso dall' altro. Riascolteremo celebri motivi, da "Blue Eyes" a "Crocodile rock", da "Candle in the Wind", fino ai titoli contenuti in "The One". Accompagneranno Elton John una solida band, composta da Davey Johnstone (chitarra), Bob Birch (basso), Mark Taylor e Guy Babylon (tastiere) e Charlie Morgan (batteria) e le vocalist Nathalie Jackson, Mortonette Jenkins e Marlena Jeter. 

Elia Perboni


dal Corriere Della Sera dell'8 giugno 1993

qualche funambolismo ma soprattutto virtuosismi e ritmi travolgenti nel concerto milanese all' insegna del " melodico "

anche in piedi sul pianoforte, Elton fa sognare

il concerto dell' altra sera al forum di Assago


Ricordate il campione di flipper che viene sconfitto da Tommy nell' omonimo film opera rock degli Who? Era Elton John che cantava l' evento nel brano "Pinball Wizard", lo stesso che ha aperto l' altra sera al Forum di Assago, tutto esaurito da due settimane, il nuovo concerto del campione inglese delle tastiere e del pop melodico. Reginald Kenneth Dwight, in arte Elton John, 46 anni computi a marzo resta, insieme ai Pink Floyd, a Paul McCartney e a pochi altri, un insuperato esempio di quella grande musica inglese che negli anni ' 60 si saldo' con le ansie, le utopie, i palpiti di una generazione che era convinta di poter cambiare il mondo. Lui pero' non era ottimista sulla longevita' di quegli ideali e di quei suoni, se nel 1971 dichiarava: "La generazione che suonava la chitarra quando i Beatles iniziarono, oggi va a vedere le partite di calcio". Col tempo avrebbe cambiato questa ed altre idee ("Penso che si dovrebbe essere molto piu' liberi in materia di sesso, l' unico limite dovrebbero essere le capre"). Elton John, oltre ad essere un eccezionale pianista e compositore, sa assemblare i suoni in maniera unica, emozionante e spettacolare, con un gusto che riesce a coniugare classe ed eccentricita' , virtuosismo e follia, grande respiro armonico e polifonico, con travolgenti situazioni ritmiche. Sgargiante giacchetta dai colori quasi psichedelci prima, giacca rosso fuoco poi, Elton John e' riuscito a stupire con l' uso spericolto del piano elettrico (che ha ormai sostituito il pianoforte a coda sul quale lui amava salire durante i concerti) spesso in contrappunto con la batteria o in sinergia sonora con le chitarre elettriche, le tastiere e i sintetizzatori. Per anni Elton John ha praticato in scena una strana forma di "understatement" con comportamenti da giullare, come se volesse distrarre la platea dalla sua bravura. L' altra sera ad Assago si e' limitato a saltare in piedi sullo sgabello, ad una specie di ammucchiata con parte della band mentre lui pestava le tastiere con i piedi e a sollevarsi di qualche metro con tutto il pianoforte spinto da un sistema idraulico. Per il resto si e' trattato di un concerto "normale", reso ancor piu' affascinate da un sistema di luci semplice ma sofisticato, basato su otto priettori manovrati da altrettanti addetti sospesi nel vuoto e da un sistema di fari appeso a quattro braccia a elle rovesciata in grado di assumere le piu' varie angolazioni e di creare atmosfere assai suggestive. Ma si tratta di un di piu' : quale che sia il contesto scenico, e' impossibile resistere al fascino del pianista Elton John in "Sad Songs", all' enfasi strumentale di un brano come "Funeral for a friend" e lui stesso rimane in qualche modo travolto da situazioni muscali come "Philadephia freedom" con virtuosi interventi delle coriste. La capigliatura fluente (parrucca o trapianto?) lo rende sulla scena piu' felice che mai. La vastita' del repertorio consente a Elton Jonh di variare il menu' senza ricorrere a canzoni poco note. Si nota cosi' qualche novita' anche se alcuni cavalli di battaglaia ritornano, per esempio una lunga versione di "Rocket man" con scherzi, improvvisazioni e divertimenti vari. Successo trionfale. La musica e le canzoni del Elton John sono di quelle che fanno sognare; hanno uno smalto speciale che le preserva non solo dalla ruggine ma anche dal "rischio revival" con un impasto vocale ricco di chiaroscuri, tipico del rock melodico inglese che artisti come i Beatles consacrarono alla leggenda. Oltre alle canzoni gia' citate si sono ascoltate fra le altre "The Bick is back", "Simple life", la piu' recente "The One", la sempre avvolgente "Sorry seems to be the hardest word", "Bennie e The Jets", "Show must go on". ELTON JOHN In concerto Milano, Forum di Assago 6 giugno 1993

Mario Luzzatto Fegiz