dal Corriere della Sera
del 16/11/94
Elton John con sorpresa
il cantautore inglese, in concerto domenica al Forum, ritrova il
percussionista Ray Cooper, con cui ha condiviso una lunga esperienza
una quindicina di anni fa
Metti una sera con Elton John. Una sera di
canzoni e di divertimento come e' abituale quando in scena entra questo
piccolo grande uomo dalla voce unica e dallo stile inimitabile. Ma
metti anche una sera con qualcosa in piu' : e cioe' con Ray Cooper,
professione percussionista, con il quale Elton ha condiviso 15 anni fa
una lunga esperienza musicale e che recentemente ha voluto nuovamente
sul palco per una lunga tourne' e che ora arriva a Milano (citta' dove
ormai il musicista e' di casa, un po' per i concerti e molto per le
sfilate di Gianni Versace). "An evening with Elton John e Ray Cooper"
si intitola il concerto che nel settembre scorso ha avuto un clamoroso
debutto al Greek theatre di Los Angeles: quattro sere il cui ricavato
e' andato interamente alla Elton John Aids Foundation. La scaletta
prevede molti classici come Your song, Crocodile rock, Candle in the
wind (dedicata a Marilyn Monroe), Take me to the pilot, Pinball wizard
(canzone degli Who che Elton ha ormai fatto propria) e alcuni brani del
nuovo album Believe che sara' pubblicato in marzo. Domenica 20 Forum,
ore 21; 40.60.80 mila lire.
dal Corriere della Sera
del 22/11/94
il pubblico ha acclamato un'
esibizione
rigorosa con la star quasi sempre sola alla tastiera; oggi a
Roma,
dopo 5 anni concerto per piano ed Elton John: un trionfo.
unica trasgressione
un abito di lamè rosa
di Mario
Luzzatto Fegiz
Trionfo l'altra sera a Milano,
al Forum di Assago, per il concerto di Elton John che torna stasera
anche
a Roma, do po 5 anni, al Palaeur (resta annullato il "bis"
già previsto
per domani, sempre nella capitale). Si è trattato di una
performance
molto particolare: per la prima volta dopo molti anni la popstar si
è
esibita da sola con il pianoforte per circa un'ora , mentre nel resto
del
recital ha avuto un compagno di strada molto particolare, il fantasioso
percussionista Ray Cooper. Fra il pubblico (circa novemila persone) i
"Take
that", ai quali Elton John ha dedicato la canzone "Sorry seems to be
the
hardest word", Zucchero, Maurizio Vandelli, Versace. Elton, assieme ai
Beatles, è il campione della musica pop inglese sia sul
piano della
scrittura sia su quello dell'esecuzione. Ma solo ora (da quattro anni
ha
detto addio all'alcol e conduce una vita assolutamente sana e regolare)
ha potuto permettersi il lusso di arrivare "nudo" con il suo pianoforte
davanti alla platea, senza lo scudo di un'orchestra, senza lustrini,
senza
fronzoli. Forte soltanto di quella sicurezza e di quel gusto del rappor
to con la tastiera che fin dagli esordi avevano fatto di Reginald
Kenneth
Dwight un formidabile intrattenitore prima ancora che una star. In
questo
clima di allegro virtuosismo, con il vecchio pianoforte a coda Steinway
bianco abbandonato in favore di uno Yamaha nero (i giapponesi
colpiscono
ancora) ed Elton bardato con un completo di lamè rosa e
scarpe dello
stesso colore, scorre la prima parte dello show aperta da "Your song"
alla
quale seguono, fra le altre, "Skyline Pigeon ", "60 years on" , "I need
you to turn to", "The greatest discovery", "I don't wanna go on", "Mona
Lisa", "Believe", "Sacrifice", "The one", "Last song". Solo con il suo
piano e la sua voce, Elton John riempie come un'intera
orchestra.
I momenti strumentali
sono tr avolgenti e lui è davvero il Benedetti Michelangeli
del
pop. A metà circa entra in scena Ray Cooper, con il suo
incredibile
bazar di percussioni speciali, dalle campane al triangolo, dallo
xilofono
alle grancasse. Cooper è un tipo veramente curioso . E alto,
pelato,
ha 52 anni, non ha, da almeno un decennio, fissa dimora (solo un
recapito
presso un
commercialista
londinese).
Ha lavorato con Clapton, Elton John, George Harrison e in numerosi
film.
Quattro anni fa si è innamorato di una ragazza romana e
dalla relazione
è nata una bimba che vive in California. Lui si vanta di
essere
un "cockney", vale a dire un proletario londinese. Ma forse
è una
forma sofisticata di snobismo giacchè si muove con la grazia
e la
classe di un gentiluomo educato a Eton. Il duetto si apre con "Funeral
for a friend" incastrata a "Tonight". Le percussioni di Cooper sono
esplosive
e spettacolari, l'intreccio con il pianoforte perfetto. Seguono "Better
of dead" e "Idol". Quindi "Levon indian sunset", "Think I' m gonna kill
myself", l'intramontabile "Sorry seems to be the hardest word", "Take
me
to the pilot", "Don't let the sun go down on me", la classica
"Crocodile
rock" e altre. Infine, come bis, il motivo conduttore del "Re Leone".
Il
rigore di Elto n è esemplare, mentre gli interventi di
Cooper non
fanno altro che sottolineare la ricchezza spirituale e del repertorio
del
ritrovato cantante e
pianista inglese. Successo trionfale soprattutto negli assoli di piano.
Concerto particolare, elegante, patinato, più adatto a un
teatro
o a un club.