Elton John
Milano Filaforum Assago 2000
da www.yesmilano.it
Il concerto ...
Telo bianco sullo sfondo.
Pianoforte nero a coda al centro. Quattro semplici pannelli riflettenti
per i giochi di luce, soffusa ma ricca di colori. Il palco sembra immenso.
E vuoto. Almeno finché non arriva a calcarlo LUI ...
Completo ciclamino e nero, occhiali tondi di rito. Un interminabile applauso
scrosciante lo accoglie ancor prima che sfiori il primo accordo.
E' chiaro: non servono la band, una coreografia maestosa, i duetti clamorosi
di "One Night Only" (album dal vivo appena sfornato, registrato lo scorso
ottobre a New York e arrivato a tempo di record nei negozi) e in questa
sede non servono nemmeno i cambi d'abito. Stasera, Elton John è
qui "solo" a celebrare una carriera artistica magica: l'unica vera protagonista
su questo palco è la sua musica. Siamo in 10.000 eppure l'atmosfera
che si crea è subito così raccolta e intima. Respirando ogni
singola emozione in un silenzio quasi religioso, ci rendiamo conto più
che mai di quante (e quanto) belle melodie Elton ci abbia regalato in 30
anni di carriera, colpendoci dritto al cuore. Si trova a pieno agio sul
palco e domina completamente la scena anche senza tutti quei fronzoli che
rendevano sfavillanti i suoi spettacoli negli anni '70 e '80. Le sue doti
di istrione ineguagliabile e camaleontico passano in secondo piano qui
alla passione con cui alternativamente accarezza e percuote il piano e
all'enfatica interpretazione vocale delle sue canzoni. I brani più
apprezzati ... Il Sir non sembra neanche provare quel terrore per
il pubblico, tipico di chi si
sforza sempre di non deludere
chi gli sta di fronte. In fondo anche lui sa che la forza di brani come
"Your song", "Nikita", "Blue eyes" e "Sacrifice", eseguite così,
è toccante e infallibile. I momenti più vibranti arrivano
su "The One" - dedicata all'amico Gianni Versace, celebrato in un video
commemorativo sugli schermi giganti - nelle splendide "Blues", "Don't let
the sun go down on me" e "Rocket man" che ci tiene tutti con il fiato sospeso
nel suo favoloso crescendo. Sul finale con "Crocodile rock" e "Bennie and
The Jets", Elton si sbottona un po', saltando sul seggiolino, alzando le
braccia e facendo canticchiare il pubblico degli aficionados che, se fino
a quel momento si era limitato alle standing ovation, ora, cogliendo l'attimo,
corre sotto palco e insaziabile chiede addirittura autografi. John, sorridente
e felice di stare a Milano "una delle città che preferisco al mondo",
non risparmia niente e nessuno: 23 tra i suoi brani più intensi
alternano dolcezza e ritmo, nostalgia e allegria, in quasi due ore e mezza
di indimenticabile concerto, che sfuma su una incredibile versione di "Candle
in the wind" che strappa a tutti una lacrimuccia ...
La scaletta ...
Your song
The greatest discovery
Someone saved my life
tonight
Border song
Daniel
Harmony
Honky cat
Rocket man
Tiny dancer
Philadelphia freedom
Nikita
Sacrifice
Sorry seems to be the
hardest word
I guess that's why they
call it the blues
Carla / Etude
Tonight
Take me to the Pilot
The One
Blue eyes
Crocodile rock
Don't let the sun go
down on me
Bennie and The Jets
Candle in the wind
Barbara Caserta