THE COMPETITION
Ecco arrivare il primo momento in cui riesco
a sedermi e riflettere un pò sullo straordinario week-end
trascorso a New York. L'atmosfera del disco Captain Fantastic era
quasi palpabile e sempre presente tra i fans ancora un pò
storditi dal prezioso regalo che Elton ci ha donato dal palco del
Madison Square Garden.
I fans non sono rimasti solo ad ascoltare...
Questa volta abbiamo fatto qualcosa in più.
Circa un mese fa venivo a sapere di una
brillante iniziativa organizzata dall'Hercules Fanclub che metteva
al bando una piccola competition per "completare" Captain Fantastic
scrivendo la musica sul testo "Dogs In The Kitchen" rimasto muto
da più di trent'anni!!!
Preso dall'entusiasmo, non ci ho pensato
nemmeno un secondo... ho stampato il testo e... ho pianto!!!!
All our innocence
gave way to lust
As the peacock spread
its fan,
And they taught us how
to crack the whip
While the business men
got tanned.
In the months that passed
by the agents cried
And the flunkeys all
got paid,
While the fortune seekers
pale limps wrists
Showered us with bright
bouquets.
Like soldiers on the
road to battle
Poor boys fight to stay
alive,
Take a roller coaster
or the wheel of fortune
Just be sure that you
can land it
on the other side.
Uncage us where restless,
snarled the dogs in the
kitchen.
Howling in the heatwave,
riding all the bitchin'
ladies.
Who got the first bite
in on the greasy bone,
take my advice kid,
tear off the while meat,
leave them the fat back
at home.
Empty eyed souls with
expense accounts
Take a luncheon eating
humble pie.
While the vultures belch
in their swivel chairs
And the vampires all
wear ties.
From the lips of a sweet
young starlet
Amber eyes and sex appeal,
Or a swan song
sung by some finger snapping
kid
In a cumerbund and cuban
heels.
Though the team survived
the glass house cracked
And the martyrs all got
stoned
But a friend outside
slipped a file in
While the jailer slept
akt home.
CASPITA!?!?!?!?! Sinceramente mi sembrava
un testo tutto fuorché musicale o musicabile!! Un pò
impaurito mi sono seduto al piano e minuto dopo minuto è nata
la mia versione di Dogs in The Kitchen!
Tanti i fatti e gli aneddoti, ma meglio
non dilungarsi troppo!
Quando ho avuto occasione di ascoltare
gli altri pezzi in gara, sinceramente le mie speranze di vittoria
si sono molto ridimensionate! C'erano dei pezzi molto validi secondo
me, primo tra tutti, quelli del mio amico Stefano
Signoroni (piazzatosi al 5° posto), COMPLIMENTI! Gli
altri, assolutamente degni di nota, ma con mood che andava qualche
anno oltre il sapore e l'atmosfera di Captain Fantastic.
Scoprirmi vincitore in un'iniziativa così
importante, mi ha portato emozioni e pensieri indescrivibili!!! Solo
pensare a quante volte ho aperto il booklet di "Captain" anche ignorando
quel testo fantasma che oggi invece significa così tanto.
Sono sicuro del fatto che... Abbiamo fatto
molto di più di quello che pensavamo. Cavoli abbiamo dato
una melodia ad un testo presente nell'album più importante
della Carriera di Elton John!!!! Forse è la forma di contatto
più alta ed intima che un fan possa avere col proprio idolo.
Mi sento come se per una volta, sono entrato
nell'Elton & Bernie world passando da un'altra porta... forse
quella del backstage!
Infine, se posso permettermi... l'orgoglio
di una vittoria tutta Italiana, ci rende ancora più speciali
di quanto già non fossimo e continueremo ad essere.
Un grazie di cuore a tutte le persone che
mi hanno supportato.
un forte abbraccio
Giorgio Onorato
Aquilani
la canzone vincitrice:
la versione
di
Giorgio
di
DOGS
IN
THE
KITCHEN
il testo in italiano
|
TO LEAVE UPON THE
WIND, NOT TO RETURN
Ho iniziato ad ascoltare "Captain Fantastic
and the Brown Dirt Cowboy" nella primavera del 1994.
Allora non sapevo di cosa parlasse l'album,
ma sia l'incedere delle canzoni, sia il sound, mi avevano realmente catturato.
Le emozioni che suscitava in me coloravano
di una luce nuova e diversa quelle ormai lontane giornate.
In particolare ero rimasto colpito da
Bitter Fingers. La trovavo fresca, giovane, arrogante.
E poi mi affascinava molto Tell Me When
The Whistle Blows. Non immaginavo che parlasse dell'incontro con la città
da parte del brown dirt cowboy (e quindi di Londra). Così, quando
l'ascoltavo, lasciavo vagare liberamente la mente, e istintivamente quel
meraviglioso arrangiamento orchestrale mi trasportava a New York, nelle
sue trafficate grandi autostrade, con sullo sfondo i grattacieli in un
grigio pomeriggio.
Avevo 17 anni e allora non potevo pensare
che un giorno quelle immagini sarebbero incredibilmente divenute realtà.
Eccomi infatti, undici anni dopo, in un taxi giallo, in un afoso, grigio,
"sporco" pomeriggio, sull'autostrada che dall'aeroporto ci avrebbe condotto
in città. Con un leggero sorriso, mi trovavo a godere fra me e me
lo stesso scenario immaginato anni prima, con nelle mie orecchie l'eco
lontano dei fiati di Whistle Blows. Ecco la mia prima emozione non appena
sbarcato a NewYork, finalmente nella Grande Mela, per ascoltare dal vivo
la storia del Captain Fantastic e del Brown Dirt Cowboy.
Un'altra emozione l'ho avuta entrando
in quel tempio della musica che é il Madison Square Garden. Non
appena entrato, ho scorto, lontano, quel lungo pianoforte a coda nero.
Ancora lì! Ed ho pensato che erano passati trentun anni da quel
lontano Giorno del Ringraziamento in cui due uomini, proprio su quel palcoscenico,
avrebbero scritto un pezzo di storia, facendo vibrare l'intera arena. Ho
provato a rivederli, Elton al piano e poco più a destra John Lennon,
in piedi con la sua chitarra, in quella che sarebbe stata la sua ultima
apparizione live. Sì, mi trovavo nello stesso luogo in cui Elton
e John Lennon avevano lasciato una traccia indelebile!
Così é arrivato il momento
del concerto. La sera del 23 non prevedavamo di andarlo a vedere. Abbiamo
trovato 2 biglietti all'ultimo momento, quando il concerto era appena iniziato,
da una decina di minuti.
Così, la prima sera, non abbiamo
assistito all'atmosfera iniziale del concerto, con il rumore della pioggia
sempre più fitto, a introdurre la band e poi Elton sulla scena.
Magra consolazione però...il rumore
della pioggia, quello vero, l'abbiamo vissuto in pieno. Mentre ci dirigevamo
verso il Madison, un violento acquazzone si era abbattuto su New York.
E in quegli attimi "the weight of the world" era tutto su di noi, eheh!
Abbiamo preso posto, fradici, durante
Answer in the Sky, e da lì é iniziato il nostro primo concerto,
quello che, insieme all'altro della serata successiva, sarebbe senza ombra
di dubbio divenuto il mio preferito.
Elton è stato stupefacente, straordinario,
in tutte e due le serate. Ha portato avanti tre ore e mezza di concerto
brillantemente, con l'energia di un giovane "teenage idol". La sua voce
é rimasta forte, chiara e nitida fino all'ultima canzone. Le sue
dita si muovevano sulla tastiera con una naturalezza e agilità impressionanti.
Non avevo mai visto tanta energia. Per non parlare del pubblico! Ero ormai
abituato a concerti in cui se non sei nelle primissime file insieme agli
altri fans, riesci a vivere lo spettacolo solo a metà. Mi ricordo
a Parigi nel 2002 quando chi si alzava per ballare e cantare appariva quasi
ridicolo, in mezzo ad un'audience di morti. Anche in Italia, spesso Elton
si è trovato più volte a scatenarsi in Funeral/Love lies
Bleeding con il pubblico sugli spalti praticamente immobile. Non dev'essere
facile suonare in queste condizioni. Al Madison era tutto diverso. Potevi
trovarti anche nel settore più sperduto, ma eri ugualmente parte
fondamentale e integrante dello spettacolo. Eravamo un unico corpo. Erano
tantissime le persone che ballavano e cantavano durante lo show. Ho avuto
i brividi quando durante Tiny Dancer l'intero Garden cantava coralmente
"when I say softly, slowly". Son rimasto a bocca aperta. C'era un'atmosfera
straordinaria, il Madison esplodeva al termine di ogni canzone ed Elton
si esaltava sempre di più, suonando, sorridendo e divertendosi come
un bambino per tutto il tempo.
Tutti vivevamo i messaggi e le emozioni
trasmesse da quelle canzoni. Nessuno dormiva o parlava d'altro. Era proprio
il concerto di una rockstar!
Elton ha introdotto il concerto spiegando
che si sarebbe trattato di uno show molto lungo in tre parti: la prima
dedicata a Peachtree Road, la seconda a Captain, e la terza chiamata da
lui stesso "juke-box". Ha spiegato che aveva deciso di fare uno show del
genere da queste parti, perché era consapevole che solo qui poteva
permettersi di farlo. E alla fine, prima di dedicare "Your Song" a New
York ("yours are the sweetest eyes I've ever seen", sì, proprio
come nella versione del ''74), Elton si é ostinato a dire che se
c'é un posto dove suonare, il posto é questo ("this is the
place").
L'esecuzione dell'album CFATBDC è
stata formidabile. Questa volta ci si può solamente inchinare dinanzi
alla bravura di Davey Johnstone. E' stato realmente grande. The Choir of
Atlanta ha esaltanto le canzoni in maniera originale e unica. Bitter Fingers
é meno veloce e molto più melodica nei versi rispetto all'original
version. Whistle Blows ti travolge; tutte e due le sere, dopo Someone Saved
My Life Tonight, il Garden sembrava dovesse crollare. C'era un'atmosfera
apocalittica. Super rock la versione di Meal Ticket (ancora strepitosi
i cori).
Ma l'highlight per me arriva con Curtains.
In quel momento mi sembrava di trovarmi nel paradiso terrestre. Mi sentivo
leggero come una piuma. L'avanzare della canzone era così soave,
idilliaco, da pelle d'oca. E il finale da orgasmo! Coro e band travolte
dalle loro stesse emozioni. C'é stato un momento in cui non sapevo
più chi ascoltare o dove guardare. Ognuno aveva un suo ruolo e stava
dando il 100 %. Mai vissuto una canzone in tale maniera! Rimarrà
in me come un ricordo unico e stupendo!
Formidabile Nigel Olsson, come del resto
in tutto il concerto! Grande, grande batterista. Insostituibile.
Un'altra canzone accolta in maniera travolgente
é stata FFF/LLB. Molto toccante ed emozionante é stata l'introduzione
di Elton a Sorry. Ha parlato a lungo di Ray e di quel giorno in cui Ray
entrò in studio per la sua ultima session. Uno dei momenti più
tristi e più toccanti della sua vita. La voce gli si spezzava durante
il racconto molto sentito dei suoi ricordi.
Da pelle d'oca anche l'introduzione di
Empty Garden. Durante i primi versi, la sera del 23, la voce di Elton sembrava
quasi tremare dall'emozione. La voce mogia faceva trasparire i suoi sentimenti.
Anche qui finale da brivido, con Elton e i coristi ad invocare John Lennon:
can't you come out to play?
La sera del 23, prima di Crocodile Rock,
dopo aver firmato autografi per dieci minuti, Elton viene chiamato dal
"valletto", che gli spiega qualcosa indicando qualcuno nell'audience. Elton
torna al pianoforte e dedicandola ad un certo Dave (rivolgendosi a Davey:
" "Not you!") inizia con una blueseggiante versione di Happy Birthday,
che all'improvviso, direttamente, si trasforma in Crocodile Rock.
I due concerti finiscono con Your Song.
E questa volta ho sentito veramente che Elton, col cuore, la stava dedicando
a noi.
Grazie Captain Fantastic! Son passati 30
anni, tu ne hai quasi 60, ma rimani ancora tale: the Captain Fantastic!
Dario
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