Quando era uscita mesi fa la data
di Nîmes, la mente era subito corsa alla mitica trasferta del luglio 1992:
esattamente 20 anni fa quando, in compagnia di Alberto Signorini, Vittorio
Oneto e del futuro cantautore Beppe Donadio, eravamo andati fino all'arena
romana dove Elton si esibiva da solo, dopo le date in coppia con Clapton. La
sera prima, infatti, eravamo tutti allo stadio Brianteo per l'ultima data
italiana di questo spettacolo doppio. Poi
le notizie riguardanti le date di Nizza e Locarno mi avevano fatto accantonare
l'idea di ritornare nella cittadina francese proprio per il ventennale. Purtroppo
ho dovuto rinunciare sia a Nizza sia a Locarno. A questo punto è iniziata a
turbinare di nuovo nella mia mente l'idea di poter tornare a Nîmes, ultima data
assoluta del tour europeo e quindi ultima possibilità per me di vedere Elton. Il
concerto era di sabato e, a distanza di una settimana c'erano ancora biglietti
disponibili, per cui ... Me ne sono
stato in silenzio fino all'ultimo, temendo che andasse a monte anche questa
possibilità, c'erano sempre in mezzo i 1400 km da fare per andare e tornare
dalla meta, anche se potevo sfruttare Mentone come tappa intermedia, e invece,
missione compiuta! È stata
effettivamente una bella tirata, però a me fare questi viaggi in macchina
piace, non mi spaventa di certo percorrere un po' di km... La posizione sulla prima gradinata non era
neanche male, certo non erano le prime file della platea, ma non potevo pretendere
molto di più a così poca distanza temporale dall'evento. Elton era abbastanza in forma, anche
vocalmente, la band non molto, ma questo è ormai uno standard quasi costante,
purtroppo. La differenza si è sentita
soprattutto quando Elton ha improvvisato, dopo vari interventi sul palco a colloquio
con uno dello staff, un inedito set solo piano di sei pezzi: sicuramente c'è
stato un problema con qualcuno della band, che è rientrata solo per il
finale. Il solo piano di Elton ha
sicuramente elevato la qualità dello show, senza la palla al piede di musicisti
sempre meno adatti a supportarlo nel suo repertorio. La scaletta purtroppo è il solito “greatest
hits” e l'acustica, dopo il disastro di Piazzola dove ho rischiato di diventare
sordo, finalmente era a un livello decente, con la chitarra di Johnstone tenuta
a un livello (fortunatamente) molto basso. La band ha dato il peggio di sé,
soprattutto nella sezione ritmica con Olsson affiancato malamente da Mahon, in
Sacrifice, già pesante in versione standard, terribile in versione live! Il pubblico, in generale, non è stato
particolarmente caloroso, ma si sa ormai il genere di spettatori che richiamano
questi “greatest hits live”, a parte uno sparuto gruppo di veri fan, compresa
la mia amica di facebook Brigitte, che nel finale del concerto è riuscita persino
a fratturarsi un braccio! Ma al di là dello show rimane sicuramente il valore
simbolico di questo viaggio nella mia memoria di fan eltoniano: 20 anni di
distanza sono veramente tanti e ritornare nella splendida arena romana di Nîmes
mi ha letteralmente riportato indietro nel tempo, in quell'estate di tanti anni
fa. Chissà se nel luglio del 2032 Elton
sarà ancora in pista (85 anni!) e il sottoscritto avrà ancora voglia di fare un
migliaio di km in macchina per andare a vederlo!
Beppe
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