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ELTON JOHN & band
Nizza (Francia) -
Nikaia - 22 giugno 2012




Nikaia


Saturday Night's Alright (For Fighting)
Bennie And The Jets
Grey Seal
Levon
Tiny Dancer
Mona Lisas And Mad Hatters
Philadelphia Freedom
Candle In The Wind
Goodbye Yellow Brick Road
Rocket Man
Hey Ahab
I Guess That's Why They Call It The Blues
Sacrifice
Funeral For A Friend
Love Lies Bleeding
Honky Cat
Sad Songs (Say So Much)
Daniel
Nikita (solo)
Sorry Seems To Be The Hardest Word
Don't Let The Sun Go Down On Me
Are You Ready for Love
I'm Still Standing
The Bitch Is Back
Crocodile Rock

Your Song


Elton John Nizza 2012


Nizza - Palais Nikaia 22/06/2012

Ebbene si. Dopo quasi un anno di personale astinenza si riparte per un bel concerto "classico" con band, in quel di Nizza, splendida città dove il nostro Elton ha anche una "piccola deliziosa casetta"... Già dallo sciopero annunciato qualche giorno prima della partenza abbiamo tutti subito capito che arrivare a destinazione sarebbe stata un'impresa faraonica, tanto da passare una notte insonne prima di partire... L'ansia pervade molti di noi in queste situazioni, me compreso...

Si parte dalla solita sperduta "cara" Rieti, di buon'ora, 7 di mattina, con tante speranze e tanta paura, respirando l'aria "fresca" mattutina che ha un sapore diverso. Oggi non si va a lavorare, si va da Elton!

Tralasciando avventure personali, fortunatamente riusciamo ad arrivare a destinazione quasi tutti in tempo, noleggiando auto, aspettando ore e solo il cielo sa che altro. Ma non c'è storia, siamo i migliori: intorno alle 18.30 siamo tutti davanti al Nikaia, l'indoor dove si terrà il concerto! E' bello rincontrarsi, dispiace molto per chi non c'è, ma è quando incontro gli amici fan, che inevitabilmente collego ai momenti più belli, che mi rendo conto della realtà. Tra poco inizierà lo show. Tra poco Elton inizierà a farmi sognare un'altra volta, e ho sempre una particolare emozione: riesco ad evadere un minimo dalla realtà durante uno show del Nostro. Lascio per poche ore preoccupazioni, tristezza, frustrazioni, delusioni e mi immergo nel mondo fantastico del Capitano. Un mondo che ben conosciamo, che forse a volte annoia alcuni (non me fortunatamente); ma quando mi si presenta davanti mi prende completamente e in tutto. A me fa quest'effetto e credo che, nel profondo, lo faccia a tutti i veri fan che altrimenti non sarebbero lì ogni volta ad ascoltare, a urlare, a godere (pagando :D).

Entrando nel Nikaia si ha sempre quella stretta al cuore che si ha quando si entra nel posto X; il piano è lì, scintillante, pronto ad urlare e a far urlare, gli strumenti sono pronti ad accompagnarlo e ad accompagnarmi. C'è una leggera nebbiolina, alcuni piccioni volano all'interno... (perchè???)
Prendo posto. E' fantastico. Sono riuscito a prendere la prima fila a due metri dal piano e, sedendomi e guardando il piano, ancora orfano del suo Capitano, studio la posizione e sorrido: è perfetta! Ci salutiamo tutti, baci e abbracci, come ad ogni concerto che si rispetti. Nelle prime file, davanti a Elton, ci siamo solo noi italiani. E' fantastico!

Il concerto inizia puntuale alle 20.00 con una breve introduzione dei 2cellos, che personalmente piacciono. Certo hanno fatto poco, ma piacciono. Suonano, nel loro ormai classico folle stile, cover di Smooth Criminal di MJ, With or Without You degli U2, Smells Like Teen Spirit dei Nirvana e credo qualcos'altro che sinceramente non ricordo. Non lo ricordo perchè probabilmente già mi proiettavo all'inizio del concerto, che praticamente è stato una continuazione dell'esibizione dei 2cellos. Durante il loro ultimo brano entrano uno ad uno i componenti della Elton John Band. Ci sono tutti, ovviamente: John, Nigel, Davey, Bob, Kim, coriste al gran completo e i già citati 2cellos e... si parte! Il famoso riff di Saturday Night's Alright For Fighting ci catapulta all'interno del concerto con una dolce violenza. Primo giro. Secondo giro. Da dietro il palco finalmente ecco il nostro Elton che arriva saltellando e incita la folla. Siamo tutti in piedi ad acclamarlo! Specifico subito che Elton era molto carico e "simpatico", si è notato subito e non è stata solo una mia impressione. Durante l'esecuzione della seconda canzone, Bennie, sfoggia una serie di smorfie che non avevo mai visto fare da lui, di cui ci sono anche documentazioni fotografiche :D. Purtroppo l'unica pecca dei concerti, come tutti sappiamo, è la monotonia della scaletta, quindi non mi dilungherò troppo della descrizione di ogni singolo pezzo. Sia chiaro: durante il live, per me, ha tutto un sapore diverso, anche brani che magari oramai ascolto raramente a casa o in auto, mi fanno saltellare sulla sedia come un bambino felice e urlare a squarciagola ogni singola parola. Il concerto fila via veloce e bellissimo, un commento particolare merita la "nuova arrivata" Grey Seal, fantastica e coinvolgente e una nuova Rocket Man completamente rivisitata nell'intro e nelle "improvvisazioni". Ho gradito molto e non credo di essere il solo, dati i nostri commenti post concerto. Dopo la fase "soft" nel concerto con le varie Nikita (che, come al solito, suonata con il solo piano, adoro), Candle in the Wind (fantastica con band, finalmente possiamo godere della magnificenza dell pezzo originale), Sacrifice e Sorry si arriva al momento che tutti adorano: si va sotto al palco per il gran finale! Un commento particolare meritano gli avvenimenti accaduti in questo lasso di tempo, come il bicchiere d'acqua (naturale ne sono sicuro :P) che Elton ha tirato in faccia a me e al nostro Andrea F. in un impeto di vintage rock, come un reggiseno arrivato sul palco chissà come e Elton che lo prova e poi lo tira via con una faccia che veramente vorrei far vedere a tutti, o come il Sir che prende il pupazzo/coccodrillo lanciato dal nostro Graziano e lo usa come una specie di marionetta; il tutto intervallato dai numerosi "five" che Elton dispensava a noi che eravamo lì davanti :D. Purtroppo come tutti i bei viaggi si arriva alla fine, con la solita tristezza che la sempre splendida Your Song (che non stanca mai) consacra e rende solenne ed è lì che, come al solito, ci si rende conto che anche questo concerto è finito. Elton saluta dopo aver firmato gli autografi a noi fortunati fan compressi sull'alto palco (povera schiena) e se na va così come è arrivato. Mesi e mesi di attesa per un attimo di due ore e mezza, che è passato con la solita agrodolce velocità.

Come al solito dopo il concerto c'è il via ai commenti tra noi fan, alla condivisione di gioia e amarezza, alla consapevolezza che questi concerti che adoro son sempre destinati a finire, alla speranza che c'è ogni volta che quel saluto finale sia solo un arrivederci... purtroppo non possiamo mai saperlo...

Un ringraziamento particolare a tutte le persone con cui ho passato il week-end nella splendida Nizza, in particolare tutte le persone che hanno partecipato alla solita ustionante (e pazialmente inutile) maratona sotto casa di Elton e ai pellegrinaggi eltoniani in punti d'interesse (come l'hotel negresco e il petit maison) e a Max, Silvia, Eleonora ed Elena con cui ho passato dei momenti bellissimi che sono stati, potete credermi sulla parola, più che divertenti.
Vorrei raccontarli ma, se volete viverli, mi sà che la prossima volta dovete andare al concerto :D !!!!

Grazie ai miei amici.
Grazie Elton.

Roberto Mistico
snake2001



Dopo un sorta di "viaggio della speranza", con annesso raduno di fan (alla stazione di Savona!) e ripetuti, traumatici, ascolti del nuovo album "Good Morning to the Night" inizia finalmente il concerto.

Elton è palesemente di buon umore, saltellante sul palco. La voce è in uno statopiù che buono anche se spesso, soprattutto nei lenti, le interpretazioni sono molto sforzate e urlate. Elton cerca di comunicare in francese, creando un buon feeling col pubblico. Sorride spesso. Le prime file sono appannaggio degli italiani, il resto appare (come sempre) tra lo snob e il non troppo interessato ma si alza applaudendo convinto alla fine di ogni esecuzione.

Onestamente, dopo più o meno cinquanta concerti visti, il suo umore è sì importante, ma ciò per il sottoscritto separa un buon concerto dal "solito prevedibile concerto" è la qualità della scaletta. E qui devo dire che siamo ai minimi storici per quello che riguarda Elton. La prima parte presenta come unica "sorpresa" una ben risucita Grey Seal, ma nel flusso naturale del concerto l'eliminazione della titanica Madman Across the Water lascia un vuoto incolmabile. C'è Mona Lisas and Mad Hatters, dopo un lento come Tiny Dancer non pienamente valorizzata, che risulta il pezzo più interessante della serata (pur con strani "invenzioni" di Davey al mandolino).
La prima parte del concerto, fino a poco tempo fa conclusa col tris di The Union, vede qui sopravvivere solo Hey Ahab, accellerata a dismisura dalla band ma apprezzata dal pubblico ben oltre la sua fanma in terra transalpina; a cui segue una soporifera Sacrifice e un I Guess dove vengono, per lo meno, valorizzate le quattro eccellenti coriste (peraltro mixate malissimo, e spesso assolutamente non udibili). Piange il cuore per la sparizione di Gone to Shiloh.

La seconda parte inizia con il grande impatto che sempre regala Funeral.../Love Lies Bleeding (pure forse più adatta come brano d'apertura) seguita da convinte esecuzioni di due brani uptempo come Honky Cat (qui Davey si comporta meglio) e Sad Songs. Nella parte "soporifera" del concerto, il trio Daniel-
Nikita-Sorry Seems To Be The Hardest Word, il pubblico generico in realtà inizia ad andare in estasi: v'è da dire che, in versione solo, con incluso parecchio pianismo di Elton, Nikita per lo meno riesce a farsi ascoltare.

Il finale è rock, allegria, applausi, grida... sono sempre i soliti brani ma ci si diverte!

Bis dedicato, al solito, alla sempre elegante ed eterna Your Song.

Voto: 6,5


Cala dunque il sipario e si apre una due giorni, obiettivamente divertentissima, tra crêpes e piatti enormi di cozze, attese di alcuni davanti alla "Mecca" di Mont Alban e lunghe passeggiate di altri (con incluse ascensioni su infinite scalinate). Avvocati (non io) in gita verso Saint Tropez (ma ci saranno mai arrivati?), fan colpiti da improvvise insolazioni e altri con la fobia degli scarafaggi. Il tutto in attesa della Grande Cena del sabato sera!
Poi "back home again", in attesa di Locarno!

PS. Un grazie a tutti quelli che hanno condiviso questo weekend con me.


Max


Elton John - Nizza 2012
Elton John - Nizza 2012
Elton John - Nizza 2012
Elton John - Nizza 2012
Elton John - Nizza 2012
Elton John - Nizza 2012
Elton John - Nizza 2012
Elton John - Nizza 2012
Elton John - Nizza 2012
Elton John - Nizza 2012
Elton John - Nizza 2012
Elton John - Nizza 2012
Elton John - Nizza 2012
Elton John - Nizza 2012
Elton John - Nizza 2012
Elton John - Nizza 2012
Elton John - Nizza 2012
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Elton John - Nizza 2012
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Elton John - Nizza 2012
Elton John - Nizza 2012
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Elton John - Nizza 2012
Elton John - Nizza 2012
Elton John - Nizza 2012
Elton John - Nizza 2012

FOTO 1
britomarti
© 2012

52 pubblicate



da Nice Matin del 23 giugno 2012

Concert à Nice: Sir Elton John en son royaume

En son royaume azuréen, Sir Elton John a le privilège de jouir de deux palais. L'un au sommet du mont Boron, où il se réveille probablement à l'heure qu'il est. L'autre au début de la route de Grenoble : il s'y produisait hier dans la soirée. C'est là, trônant devant ses sujets à Nikaïa, que l'empereur de la pop anglaise a ravivé le souvenir du double concert inaugural de 2001. Dans une formule passablement allégée, puisqu'à l'époque, il s'était fendu de 26 chansons !

« Du grand plaisir ! »

Pimpant, poupon, étincelant, un diamant de quarante carats à l'oreille droite et vêtu de strass de pied en cap, l'ex-magnat de la presse vinyle devenu supervendeur de CD - 650 millions de disques à son actif ! - était à son affaire. Il a même gratifié le public d'un assez bon français : « C'est du grand plaisir pour moi d'être ici car j'adore Nice ! Ce soir, je dors dans ma maison ! »

Avant de rentrer chez lui, l'artiste a bien donné. Capable d'afficher sur scène la même santé que son portefeuille lors d'une virée shopping en ville. Ce qui n'est pas peu dire.

Malgré trois mille concerts en quarante ans de carrière, sa voix n'a pas souffert. Un vrai miracle quand on sait que ce flambeur d'Elton a dû renoncer tout récemment à une série de dates à Las Vegas, une infection respiratoire l'ayant affaibli.

Puissance intacte

Rien de tout cela hier. Seulement ce timbre chaud à la puissance intacte, soutenu par quatre choristes, deux batteries, un synthé, une paire de violoncelles et un duo de guitares. De quoi secouer les grands classiques tels que Mona Lisas ou Candle in the wind.

Déjà galvanisé après son tour de chant pour le jubilé de la reine le mois dernier, Sir John s'est probablement senti dopé par la présence de sa moitié. David Furnish, son mari depuis 2005 (et compagnon depuis quinze ans), n'a pas boudé le plaisir de ces retrouvailles à domicile. Il n'était d'ailleurs pas exclu de croiser le couple et ses gardes du corps, à pas d'heure, autour des petits farcis de Nicole Rubi. Avec ou sans bougies, mais toujours de bon appétit.




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