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ELTON JOHN
solo piano
Umbria Jazz Perugia - Arena Santa Giuliana
12 luglio 2005

UN CARTELLONE DI STELLE – IN UMBRIA POP STAR E ICONE DEL JAZZ

Un cartellone eterogeneo e dalle molte anime, che prova a sintetizzare i variegati  percorsi della musica cosiddetta popolare, oltre che del jazz nelle sue espressioni ancora ortodosse. Sulle scene di Umbria Jazz 05 si alterneranno artisti di culto e giovani emergenti, icone della pop song e monumenti della black music, jazzmen di provata esperienza e  luminosa carriera e leoni della disco, bollenti dispensatori di salsa e raffinati crooner, nuove scoperte del nu soul e storici precursori dell’ hip hop. E ancora: blues, r&b, funky, gospel e molto altro ancora.
Il programma allestito dal direttore artistico del festival, Carlo Pagnotta, si sviluppa in diverse  direzioni come e’ nella vocazione, recentemente acquisita ma già forte, del nuovo corso del festival. Il filo rosso che lega le diverse scelte resta quello della qualità.

VOCALITA’ E CANZONE. E’ la parte più spettacolare del cartellone. Quattro nomi su tutti: ELTON JOHN, uno dei più geniali  songwriter degli ultimi 30 anni in una raffinata performance solo voce e pianoforte; DIANA ROSS, cantante e attrice, indiscussa signora della Black music; AL JARREAU, funambolo della voce fra jazz e pop; TONY BENNETT, il re dei crooner che piaceva a Frank Sinatra. Un posto a parte lo merita GEORGE BENSON, che nella più recente parte della carriera si propone come cantante ma di cui non si dimenticano le origini di sofisticato chitarrista jazz. Infine, tre novità dello show business: PETER CINCOTTI, uno dei giovani che stanno rinverdendo i fasti della vocalità swing con un occhio al passato ma anche con un look alla moda; LIZZ WRIGHT, fresca voce soul avviata verso una luminosa carriera; MADELEINE PEYROUX, personaggio singolare ma soprattutto autentico talento di jazzsinger con un amore dichiarato per Billie Holiday. Sarà lei una delle sorprese di Umbria Jazz 05.

SOUL FRA MITI E CONTEMPORANEITA’. Nel gala a inviti che anticipa il festival si esibiranno le SUPREMES e i TEMPTATIONS con DAMON HARRIS, come dire due colonne del r&b dei più classici anni ’60. Ci saranno anche gli CHIC con il grandissimo leader NILE RODGERS, uno dei personaggi  più influenti della Musica Nera, ed i COMMODORES, più due esponenti delle nuove generazioni che stanno incontrando enorme successo in tutto il mondo, RICKY FANTE’ e CRAIG DAVID.

MUSICA LATINA PER BALLARE, MA NON SOLO. L’ ultima serata di UJ sarà dedicata alla salsa; una lunga notte all’ insegna del ritmo bollente. Niente sedie all’ Arena di Santa Giuliana trasformata in una grande pista da ballo. Sul palco, GIOVANNI HIDALGO, DAVE VALENTIN, JIMMY BOSCH, ALFREDO DE LA FE’, JOSE' ALBERTO ‘’EL CANARIO’’, FRANKIE MORALES E MERCADONEGRO ORCHESTRA. Molto diversa la proposta di EUMIR DEODATO, tastierista e arrangiatore dalla straordinaria carriera, uno dei primi a lavorare sulla fusione dei generi con una riuscita sintesi di jazz, tradizione classica, pop e ritmo brasiliano.

L’ ORTODOSSIA DEL JAZZ. Innanzi tutto, OSCAR PETERSON, per la prima volta a Umbria Jazz. Il grande pianista canadese e’ uno dei jazzmen di culto in attività per via di una straordinaria carriera lunga oltre mezzo secolo che lo ha portato a suonare con tutti i grandi del jazz. Poi, un pugno di superclassici come JIM HALL, McCOY TYNER alla testa di una all stars, il sempreverde ROY HAYNES, il quartetto stellare di JOE LOVANO e HANK JONES. Ci saranno anche due musicisti fra i più amati dal pubblico umbro: BRAD MEHLDAU in trio e in una solo performance, e RICHARD GALLIANO con il New York trio. Una serata Blue Note  vedrà sul palco TERENCE BLANCHARD e CASSANDRA WILSON, mentre a rappresentare i fasti delle grandi orchestre ci saranno un’ autentica istituzione americana come la COUNT BASIE ORCHESTRA e, sul versante più moderno,  la MINGUS BIG BAND, formazione  sempre eccitante con la vocazione di tener viva e attuale la musica di Charlie Mingus, ma non solo. Molto interessante, soprattutto per chi segue i percorsi meno convenzionali del jazz, si annuncia il trio costituito da BOBBY PREVITE, CHARLIE HUNTER e GREG OSBY, mentre i fans della tradizione apprezzeranno i due sassofonisti HARRY ALLEN e SCOTT HAMILTON, votati ad uno swing di classica fattura ma tutt’ altro che imbalsamato.

NUOVE TENDENZE. UJ 05 dedica uno spazio importante al groove di un certo jazz da club che gira dalle parti dell’ hip hop. Gli organisti DR. LONNIE SMITH (con ospite speciale il trombonista FRED WESLEY, uno degli storici fiati di James Brown) e JOEY DE FRANCESCO, con i loro rispettivi trii, sono fra gli ispiratori del genere. Altri precursori del jazz rock sin dagli anni 60 i SOFT MACHINE, storico gruppo inglese.

Ed ancora, si registra con piacere il ritorno in Umbria di DELMAR BROWN, già tastierista dell’ orchestra di Gil Evans e poi compagno di avventure musicali di Jaco Pastorius. Infine, due formazioni inglesi che stanno registrando un buon successo fra gli estimatori di una commistione fra jazz, funk e acid: SOWETO KINCH e ABRAM WILSON JAZZ WARRIOR.

LA VIA ITALIANA AL JAZZ. Particolarmente folta e di qualità e’ la rappresentativa tricolore. Si parte da ENRICO RAVA, al quale, come riconoscimento di un talento straordinario ed una altrettanto straordinaria carriera,  sarà consegnata la laurea honoris causa della Berklee. Torna FRANCESCO CAFISO, al quale il festival ha riservato il progetto di celebrare il cinquantesimo anniversario della morte di Charlie Parker. Umbria Jazz ha ottenuto dalla Rutgers University l’ uso delle partiture originali delle famose registrazioni che Bird realizzò con un’ orchestra d’ archi per la Verve. L’ orchestra sarà quella dei SOLISTI DI PERUGIA. Gli altri musicisti italiani sono STEFANO BOLLANI, GIANLUCA PETRELLA, STEFANO DI BATTISTA,  RENATO SELLANI con GIANNI BASSO, DADO MORONI, DOCTOR 3. A questi occorre aggiungere il programma presentato dall’ etichetta perugina Egea: MARCO ZURZOLO, RAFFAELLO PARETI, PIETRO TONOLO, CRISTINA ZAVALLONI, ADA MONTELLATICO con ENRICO PIERANUNZI.

LE RADICI DELLA MUSICA NERA.  Non sempre jazz ortodosso, ma un viaggio attraverso gospel, blues, soul, swing, r&b, zydeco: e’ quella parte del cartellone più incline all’ intrattenimento e di più immediata presa. E’ un programma variegato che da solo potrebbe riempire un festival e che in gran parte i frequentatori abituali di UJ già conoscono: la storica ALGIERS BRASS BAND di New Orleans (all’ esordio a UJ), gli scatenati FUNK OFF, il gospel di BOBBY JONES con il NASHVILLE SUPER CHOIR, lo zydeco di ROCKIN’ DOPSIE, il blues del chitarrista BROOKS HUBBERT, il jazz tradizionale della CRESCENT CITY JAZZ BAND (New Orleans), il r&b di JOHNNY NOCTURNE e GARY BROWN, l’ ironia dei GOOD FELLAS, il pianoforte di JOE CHINDAMO, la TRIBUNAL MIST JAZZ BAND, la vocalità jazz di DONNA McELROY con la band della Berklee diretta da LARRY MONROE, più alcune novità per il festival come RELAX, CHIARA CIVELLO, LOS PUEBLOS JAZZ CHOIR. Saranno infine presenti le orchestre jazz di alcuni college e high school degli Stati Uniti: formazioni ovviamente dilettantistiche ma del tutto professionali per qualità e proprietà di linguaggio jazzistico.


Pinball Wizard

Bennie and the Jets

Daniel

Turn the Lights Out When You Leave

Take Me To The Pilot

Rocket Man

I Guess That's Why They Call It The Blues

Sacrifice

Electricity

Sorry Seems To Be The Hardest Word

Funeral For a Friend

Love Lies Bleeding

Are You Ready For Love

Philadelphia Freedom

All That I'm Allowed

They Call Her The Cat

Sad Songs (Say So Much)

Don't Let The Sun Go Down On Me

I'm Still Standing

The Bitch is Back

Candle In The Wind

Your Song



clicca qui per le foto



da: www.umbriajournal.com

Un'anima pop, una rock, una blues: tutte in un solo grande songwriter, Elton John.
di Paola Costantini

Un'anima pop, una rock, una blues: tutte in un solo grande songwriter, Elton John. L'Arena Santa Giuliana ha acceso i riflettori sull'ospite più importante dell'edizione 2005 di Umbria Jazz. 58 anni dei quali 54 passati a suonare e a scrivere la storia della musica popolare. E le due ore di concerto sono state un condensato del vecchio e del nuovo, del baronetto che rende ancor più speciale un film di Walt Disney, che sforna musical campioni di incassi come "Billy Eliott", che ha la penna facile e la voce, che voce, graffiante, potente da "Rocket man". Elton John ha tanto da raccontare attraverso la sua musica: quanti i ricordi legati a "Candle in the wind". Viene in mente Marylin Monroe, ma anche Lady D. E lui, al pianoforte, diventa monumentale, i suoi classici scorrono via insieme alle novità in una preziosa scaletta arricchita dalla bravura del gruppo, quel pezzo di storia che quasi è da lui imprescindibile: alla chitarra Davey Johnstone, alla batteria Nigel Olsson, al basso Bob Birch, alle tastiere Guy Babylon, alle percussioni John Mahon. La musica di Elton John, made in England, appartiene in realtà un po' a tutti, travalica mari e monti e non conosce ostacoli. Ha fascino Sir Reginal Kenneth Dwight in quegli abiti così esagerati come il suo incontenibile personaggio. Si pensa a lui e, inevitabilmente, ai suoi eccessi, ai suoi occhiali, alla sua mania per i fiori (come quelli disegnati sul frack che indossa), alla capacità di spendere davvero tanto per soddisfare ogni singolo capriccio. E' difficile immaginarlo "semplice". Eppure quando il pubblico, entusiasta e numeroso, lo ha nuovamente e fortemente voluto sul palco Elton John è tornato in tenuta quasi ginnica. La sua stravaganza ha lasciato completamente il posto al suo genio musicale, a due classici che si ascoltano sempre senza che stanchino e, suonati dal vivo proprio da lui, si impreziosiscono ancor di più: "Candle in the wind" e poi "Your song". E così il sogno realizzato, purtroppo, finisce. Si spengono i riflettori su una serata davvero indimenticabile, ma la magia di quella musica rimane, è difficile spegnerla 


da www.inumbriaonline.it

"Rocket Man” accende UJ
 

Il concerto di Elton John entusiasma il pubblico dell’Arena Santa Giuliana

Un Elton John scatenato alla tastiera del suo pianoforte, concentrato in oltre due ore di spettacolo ad Umbria Jazz, ha entusiasmato il pubblico nella magnifica serata all’Arena Santa Giuliana.

Sir Elton John, con il suo complesso, ha cantato le più belle canzoni del repertorio, chiudendo con “Candle in the Wind”, la canzone creata per Marilyn Monroe che poi ha dedicato a Lady Diana quando morì. È con questo il pubblico si è alzato in piedi, applaudendo e continuando sulle note di “Your song”, il grande successo del cantautore reclamato a gran voce.
Il concerto di Elton John è stato l'unico appuntamento italiano e quindi numerosi erano i turisti e i fan venuti da diverse regioni. Tra i tanti big presenti, oltre ai vertici di Umbria Jazz con Renzo Arbore e Carlo Pagnotta, industriali, il mondo dell'economia e della politica.


da musica.lospettacolo.it

Ma cosa succede a Perugia?
Dal capriccio alla semplicità disarmante: personaggi inconsueti

Strano sentire gli artisti di Perugia fare i capricci, mai capitato prima. È molto più facile trovare un gigante della storia del jazz come Oscar Peterson a bere un caffè al Brufani (ieri pomeriggio) e fare quattro chiacchere tranquillamente seduti in poltrona.
I capricci fanno parte di un altro mondo, quello di Elton John, che prevede oltre 50 milioni di euro di fiori all’anno e camerini addobbati come un matrimonio principesco.
Ben abituati a vivere i concerti a 360°, fatti oltre che di musica anche di segnali, occhiate, intenzioni, cenni e tutto ciò che rientra nell’interplay tra gli artisti ma anche tra musicisti e pubblico, è difficile ritrovarsi davanti a un palco dove nonostante la formazione copiosa, si nota solo il Sir.
E non bastano le intenzioni blueseggianti di qualche pezzo per far rientrare tutto nella cornice adatta.



da www.ilgiornale.it

Bravo Elton John, ma che brutta band

Franco Fayenz

da Perugia

È arrivato alfine Sir Elton John, significativo punto di vertice di questa «Umbria Pop 2005», come la chiamano i jazzofili delusi. È arrivato alle cinque del pomeriggio con l'aereo privato, ed è ripartito per Londra con lo stesso mezzo subito dopo il concerto. Ma questa non è una notizia, perché fa così anche Keith Jarrett, e non solo. Da John ci si attendeva specialmente il tutto esaurito all'Arena Santa Giuliana, e l'obiettivo risulta (quasi) raggiunto malgrado i prezzi salati.
È stato anche l'unico, Sir Elton, a ispirare recensioni scritte prima del concerto con le amenità del caso. Il che sembrerebbe dar ragione alle scelte mercantili degli organizzatori; ma purtroppo non è così, come già si può vedere con chiarezza.
Elton John è un grande della musica d'oggi.  Su questo non c'è dubbio. Non importa nulla il falso problema del jazz e del non jazz, risolto da un pezzo da chi sappia capire. Importa che ci sia buona musica, ed è questa la materia preziosa che fa difetto a «Umbria Pop 2005».
Ne riparleremo. Sir Elton ha proposto una ventina di canzoni sue (minuziosamente previste da un programma consegnato in anteprima agli addetti) una più bella dell'altra: citiamo a caso Rocket Man, Sorry, Your song e Pinball wizard.
Peccato soltanto (ma non è un peccato da poco, anche se ai fan di John sembra vada tutto bene) che il quintetto che lo accompagna sia uno spaventoso produttore di decibel sostenuti da spot luminosi di ogni colore, peggio quando sono bianchi. Provi, chi non sia frequentatore di discoteche e simili, a reggere due ore ininterrotte di musica così congeniate, e dica come ne esce. Peccato, dicevamo, perché quando Sir Elton ha concesso un paio di bis, solo con il suo pianoforte, ha suonato note sublimi. Peccato. Tutto il concerto avrebbe potuto essere così.