ELTON
JOHN
THE
RED PIANO
02 Arena - Londra – 13 dicembre
2008
Il viaggio a Londra è stato fenomenale, ma fin dall'arrivo io ero
proiettato al concerto, e finalmente arriva sabato. Dopo un'intera
giornata dedicata allo shopping (in cui ho comprato Eltonography a 15£
da Harrod's) , verso pomeriggio ci incamminiamo in metro verso North
Greenwich, la fermata dell'arena, dato che io ero con l'hotel in centro
e la O2 è abbastanza fuori città; dato che impieghiamo meno tempo del
previsto scendiamo un attimo a Canary Wharf, fermata prima di North
Greenwich, e centro futuristico della città, tanto che sembrava di
stare non a Londra ma a Manhattan, altro piccolo giro nel mega centro
commerciale, ma la frenesia è troppa, così ci dirigiamo alla fermata
successiva. Appena fuori la stazione modernissima di North Greenwich
entro in estasi, stato da cui sarei uscito parecchie ore dopo: davanti
a me l'imponente O2 con dei cilindri luminosi sui cui led campeggia la
scritta “And tonight, Elton John The Red Piano Show”: dico a mamma di
farmi una foto, immediatamente con il cilindro alle mie spalle. Man
mano che mi avvicino alla O2 la struttura mi impressiona per la
tecnologia, l'imponenza e la perfezione dell'organizzazione: una volta
dentro ci sono subito tutti banchetti che vendevano il tourbook che ho
prontamente acquistato (fantastico, aggiornato al settembre 2008, con
foto magnifiche e recentissime); ci dirigiamo al negozio ma non compro
null'altro dato che i prezzi sono davvero improponibili, avrei voluto
solo acquistare un poster del Red Piano firmato da Elton, ma 50£ mi
sembrava davvero troppo esagerato. Ore 18,30, si aprono i cancelli:
dopo un controllo e una perquisizione degne di un derby di calcio,
entriamo nell'arena: non ho mai visto una roba simile, 22,000 posti
vuoti, che nel giro di un paio d'ore si sarebbero riempite per
aspettare Elton l'imperatore che sarebbe entrato nell'arena. I posti
non sono male, pensavo molto peggio, sto frontale a Elton come
posizione; prima dell'inizio faccio un po' di giri nell'arena e mi
metto a parlare con uno della security che stava di servizio sotto al
palco riguardo la gente che poteva salire durante Saturday, e mi dice
che la direttiva per il Tour europeo era le prime due file, ma che lo
Staff di Elton aveva comunicato che per quella sera potevano salire le
prime cinque e mi dice che se mi sbrigo mi fa rimanere appoggiato al
palco. Passo il tempo a pensare a come scattare, ma è complicato visto
che i posti sono tutti pieni; l'arena fa tutto esaurito e dopo il non
malvagio cantante di supporto vanno giù le luci. Emozione. Entrano gli
omini bianchi con tanto di elmetto bianco e luce da minatore che
tolgono il telo dal pianoforte, poi uno si accuccia prende una spina e
la attacca alla presa: si illumina la stella sotto al pianoforte e
inizia un battito di sottofondo. Dopo una deliziosa armonia inizia
insistente a battere l'intro, entra la band, boato. Entra lui.
L'imperatore è entrato nell'arena e cammina a passo di musica:
occhialetti fucsia, camicia bianca sbottonata, tait nero con un angelo
sulla parte inferiore destra e la sua Yellow Brick Road sulla schiena,
Elton è raggiante sa che 22,000 persone lo stanno letteralmente
adorando in quel momento va al piano, Nigel e Davey gli danno l'inizio,
e poi attacca lui.. Bennie And The Jets con l'intro da prima canzone
della setlist lascia senza fiato. Pulita, potente e perfetta. Appena
conclusa Elton ci saluta, dicendo che anche se quel sabato sera era
casa e non era in giro, era pur sempre sabato sera e dovevamo
divertirci! E l'abbiamo preso in parola. Trasportato da una carica
impressionante è partito con Philadelphia Freedom, bella anche lei. E
poi Elton introduce il tema del Red Piano, l'amore. Parla molto di come
il Red fosse già dentro la sua mente e grazie a David LaChapelle e a
Las Vegas abbia preso forma. E ancora un gran bel discorso su come
invece di invidia e violenza il mondo abbia bisogno di gentilezza e
amore, e via con una Believe da brivido: non avevo mai ascoltato questa
canzone live, esecuzione potente, con Nigel che picchia come un
forsennato, barivissimo: si gonfiano eleganti e poetiche rose rosse ai
bordi del palco. Dopo questa splendida esecuzione, Elton parla del suo
rapporto con Bernie, e introduce la solita cosa di Take me to the pilot
che non sa cosa voglia dire. Ma è a Londra. Davanti al suo pubblico si
può concedere qualche extra: introduce Take me e fa cantare le strofe
al pubblico che la sapeva tutta, mentre Nigel teneva il tempo alla
batteria, e trasportato dall'euforia, Elton fa “E sapete cosa vuol
dire???. Niente.” E tutti a ridere, compresa la band per la faccia che
ha fatto Elton. Poi via con Daniel, con la band è molto meglio che solo
piano, poi è la preferita di mio padre che si emozione sempre
ascoltandola. Dopo c'è Rocket Man, bella come Rocket Man è, ma nulla di
più, forse il punto meno brillante della serata. Dopo c'è I Guess
That's Why They Call It The Blues: il pubblico è andato letteralmente
in delirio, ha riscosso più standing ovatio di Bennie o Rocket Man!
Bella esecuzione, stavolta è piaciuta anche a me. Dopo di che Elton
impazzisce: inizia a blaterare qualcosa su X-Factor e io capisco che
dice che preferirebbe -battutaccia da Bitch che non scrivo perchè non
ho capito le singole parole- piuttosto che guardare X-Factor. Il
pubblico inizia a ridere e a urlare in segno di approvazione, dalla
band c'è Davey che si stava scompisciando, e Elton aggiunge un altro
“dettaglio” della battuta e Nigel da una botta di tamburo e allora
Elton fa “Cosa c'è Nigel, a te piace invece” e Nigel fa una smorfia;
poi Elton dice di stare zitti perchè deve annunciare una canzone seria,
ma poi risbotta a ridere, ridiamo tutti e Nigel fa un pezzetto alla
batteria! Poi Elton annuncia finalmente una delle sue canzoni
preferite, dall'album Captain Fantastic and Brown Dirt Cowboy.. Ed
eccola, Someone Saved My Life Tonight, ascoltare una delle tue canzoni
preferite non ha prezzo.. con quel video, e quell'esecuzione perfetta
(con un Nigel ancora strepitoso), ricorderò questa performance per
sempre. Poi attacca Goodbye Yellow Brick Road, bellissima, non l'avevo
mai ascoltata live, fantastica, ottma performance vocale di Elton e
John. Poi Elton parla del musica The Lion King che era arrivato a
Londra e con un grande successo, e dedica una magnifica Sorry Seems To
Be The Hardest Word allo staff del musical, che era presente in sala.
Dopo di che Elton introduce Tiny Dancer, dicendo che l'hanno ricoperta
come una delle canzoni più amate dal pubblico dopo Almost Famous; ma
Elton ha anche parlato del percorso che fa una canzone, l'ha chiamato
il “jouney” della canzone, quando si decide se deve essere un singolo,
una hit, una B-Side e quant'altro, è stato molto interessante.
L'esecuzione di Tiny Dancer è stata bella come al solito, poi durante
la presentazione della Band, Elton ha ancora scherzato col mitico Nigel
che è stato sicuramente il migliore della serata, secondo me aveva
sniffato qualcosa, era su di giri, assolutamente speciale e durante la
presentazione ha fatto delle simpaticissime smorfie. Durante Don't Let
The Sun Go Down On Me è stato ancora Nigel a distinguersi e a dare tono
a un'esecuzione perfetta ma altrimenti, senza la sua prestazione,
“normale”. Durante Candle, anche grazie al video di LaChapelle (il
migliore secondo me) mi sono commosso: particolarmente apprezzate le
variazioni vocali di Elton. Poi.. Poi il delirio. Giù le luci e via
all'intro di Pinball con una pallina da flipper che piomba dal cielo,
palloni con la faccia di Elton che ci vengono tirati addosso, folli
immagini dei casinò di Las Vegas sullo schermo, la gente in delirio si
alza e ci spostiamo tutti di un paio di file: il pubblico londinese ha
reagito alla grande allo stimolo del finale rock del concerto! Io e mio
padre emozionati come due bambini dato che Pinball ci ha riportato a
tre anni fa al Colosseo al nostro primo concerto di Elton. Ed ecco lui,
cambiato di abito con la suite rossa con “Captain Elton” scritto sulla
spalla, che attacca Pinball. Non ci sono parole per descrivere Elton in
questa canzone. Il suo piano ha vibrato, è stato semplicemente
eccezionale. Meraviglioso. Unico. E poi ancora lui, lo dirò fino alla
nausea, Nigel superlativo anche in questa canzone. The Bitch is Back
(con l'apprezzatissima lap dance di Pamela Anderson) ha fomentato
oltremodo il pubblico londinese che non credevo così caloroso. Poi I'm
still standing, che con Pinball Wizard e Bennie And The Jets, ha
regalato i momenti più devastanti e formidabili del concerto, mi è
piaciuta troppo, e Elton durante la canzone aggiungeva qualche parola
ammiccando alla band e al pubblico! Durante Saturday ho invidiato
quelli che sono saliti sul palco, mi sono portato più avanti che ho
potuto, ma i londinesi erano troppo fomentati, dato che si sono tutti
alzati. Dopo Saturday la band esce, rimane solo Guy che accenna l'intro
di Funeral For A Friend, mentre c'è una base sotto tipo comunicazione
radio, e vicino al cuore, dall'alto scende anche una tuta da
astronauta. Esce Elton con un micfono in mano, con abito blu e
coccodrillo cucito sulla schiena, e ringrazia i settori del pubblico
uno per uno. Ci saluta con Your Song solo piano, augurando a noi e a i
nostri cari un felice Natale e un nuovo anno migliore di quello appena
passato. Di questo concerto mi rimane un ricordo straordinario:
atmosfera troppo fomentata, divertimento allo stato puro, Elton in
forma come non mai, per una volta l'ho visto davvero divertito, faceva
battute, insomma, non scocciato come di solito appare in Italia. Una
menzione speciale per Nigel Olsson: sabato è stato grandioso. Il Red
Piano lo rivedrei: lo rivedrei perchè è uno show che mostra tutta
l'anima dell'Elton anni '70, l'Elton degli eccessi, l'Elton delle
provocazioni, l'Elton che ha fatto coniare per lui il termine rockstar.
E solo Elton poteva concepire uno show del genere: quale altro cantante
può rendere una performance tecnicamente perfetta (perchè a Londra ho
sentito una performance perfetta) stando a suo agio in mezzo a una
banana chiusa tra due ciliege da una parte e un'altra banana
provocatoriamente sbucciata dall'altra, sotto a un seno enorme, con due
gambe femminili accavallate e con Pamela Anderson che ti balla nuda
dietro? Nessuno, perchè solo Elton è eccesso e perfezione allo stesso
tempo. Come si addice alle persone di genio. Thanks EJ!