ELTON JOHN
Dopo due rinvii
dovuti a troppo stress, in un caso, e poi ad uno sciopero degli aerei a
Parigi, dove si trovava per una trasmissione tv, ecco finalmente
arrivare
Elton John in Italia. A Roma, al Palazzo dello Sport ha cantato e
suonato
per circa due ore mandando in visibilio i venticinquemila accorsi a
vederlo.
Non un passo falso, non una nota sbagliata o un accordo fuori posto.
Uno
spettacolo davvero senza difetti. Curioso notare la differenza di
affluenza
di pubblico tra un'esibizione con un cantante italiano e questo evento,
con un artista non bello, non alto, con una folta ed incipiente
calvizie.
Tutto il contrario di quello che ci vorrebbe per fare successo, almeno
all'apparenza. Ma il pubblico è cambiato veramente molto in
fretta
negli ultimi tre anni. Il cantante inglese è praticamente
fisso
nelle nostre classifiche da un anno a questa parte. Un disco dopo
l'altro,
la Top Ten non è mai riuscita a liberarsi dalla presenza
dell'artista.
Presenza comunque piacevole, visto che i dischi in rotazione si
chiamano
ROCKET MAN, CROCODILE ROCK e l'ultima, DANIEL, sempre scelti con grande
intuito. È decisamente il personaggio dell'anno ma anche
dell'anno
precedente tanto è vero che Silvie Vartan, nella versione
italiana
di HOW DO YOU DO intitolata LA GIOVENTÙ, canta "la
gioventù
è un disco di Joe Cocker ed Elton John". È
copiato da tutti.
La frase un pezzo alla Elton John, ricorrente nei corridoi delle varie
case discografiche, è di quel periodo; la stampa se ne
occupa in
continuazione. In tutti i juke boxes le sue canzoni sono le
più
gettonate. Un'invadenza mediatica in grande stile. In questo momento
sembra
che sia l'unico a fare un tipo di musica che possa raccogliere il
testimone
dopo lo scioglimento dei Beatles. Il suo modo di vestire, per assurdo
che
sia, fa tendenza. I suoi occhiali coloratissimi e le sue scarpe col
tacco
da 13 centimetri sono copiate in tutto il mondo, Italia compresa. I
ragazzi
chiedono ai negozianti le scarpe alla Elton John. Capelli cortissimi
color
carota, pantaloni verdi attillatissimi che mettono in risalto le sue
gambone
da ex bambino grasso, giacca d'oro un po' svasata come usa anche Marc
Bolan
dei T. Rex. Sagace, ironico, intelligente, si mette in discussione e
gli
piace giocare con il prossimo e con se stesso. Un suo brano tratto dal
super venduto DON'T SHOOT ME (I'M ONLY THE PIANO PLAYER), si intitola
I'M
GOING TO BE A TEENAGE IDOL ed è dedicato a Marc Bolan,
stella di
prim'ordine del glam rock inglese. "Non importa quanto ci
impiegherò,
ma mi farò un posto nella storia come idolo dei minorenni".
Sicuramente
è stato profetico. Di questo disco se n'è
già parlato
in un'altra classifica, quindi ci limitiamo a dire che è
stato registrato
nel castello di Herouville e gli arrangiamenti, veramente molto belli,
sono stati curati da Paul Buckmaster. Si tratta dello stesso direttore
d'orchestra col quale Elton si esibì nel 1972 alla Royal
Festival
Hall di Londra, con una filarmonica di 80 elementi. Pur essendo legato
da un contratto alla DJM, Elton John ha investito parecchio denaro in
una
personale etichetta discografica battezzata ROCKET RECORD (dal titolo
della
sua celebre canzone). In questo momento è l'artista numero
uno e
più popolare in Italia tanto che la Ricordi ne approfitta
per ripubblicare,
con copertina originale, il suo secondo album in ordine di tempo. Vi
figurano
brani come YOUR SONG (reincisa anche da Mia Martini col titolo Picnic)
e BAD SIDE OF THE MOON, BORDER SONG, TAKE ME TO THE PILOT. È
l'album
che aveva fatto conoscere Elton John al pubblico internazionale.
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