RECENSIONI
DEI VISITATORI
Sleeping
With The Past
inviate la vostra
recensione di un disco
di Elton e sarà pubblicata in questa sezione.
non preoccupatevi, non
cerchiamo critici
professionisti, ma le impressioni, positive o negative, dei fans!
di Angelo (aprile 2007)
L’album che mi accingo a recensire, Sleeping with the past,
chiude un decennio molto particolare per Elton John; se gli anni ’70
hanno rappresentato la massima creatività artistica e il culmine delle
vendite con album come Don’t shoot me, I’m only the piano player e
Goodbye yellow brick road, gli anni ’80 sono stati un insieme di
creatività, sperimentazione e buoni risultati commerciali, ma anche di
eccessi personali, crisi musicali e di vendite.
Un’alternanza continua dunque, che culmina con un’operazione alle corde vocali nel 1987.
Dopo
il ritorno sulle scene con Reg strikes back, Elton John chiude il folle
decennio con un album a metà strada tra i suoni prettamente anni ’80
e
strizzando l’occhio ai nuovi anni '90.
Nasce così Sleeping with the past, 10 brani, tutti prodotti da un abile Chris Thomas.
L’album
contiene al suo interno alcune delle canzoni più belle che il genio di
Elton abbia mai partorito (almeno per il sottoscritto): pezzi come Healing hands, Whispers e Sacrifice sono a dir poco eccezionali e da soli rendono assolutamente imperdibile questo album.
La
promozione è partita in sordina, nell’estate dell’89, con l’uscita del
primo singolo, Healing hands, di notevole successo negli USA, un po’
meno in UK.
Ma è con l’arrivo nelle radio del singolo Sacrifice, che
Sleeping with the past, scala le classifiche inglesi, arrivando alla
#1° posizione; era dal Greatest Hits del 1974 che un album di Elton
John non arrivava al vertice della classifica; ma anche il singolo
Sacrifice segue l’esempio, arrivando alla #1° posizione in UK nei primi
mesi del 1990.
Sacrifice diventa una delle canzoni più famose di
Elton John, un esempio perfetto di quella melodia dolce e malinconica
che ti entra nel cuore al primo ascolto.
Nell’estate del 1990, esce il terzo e ultimo singolo, un doppio singolo, Club at the end of the street
/ Whispers; il primo è un divertente rock ‘n’ roll leggero, con un
testo molto carino, mentre il secondo è un nuovo esempio di bellezza
melodica e assolutamente toccante, con una parte musicale alla fine
davvero bellissima.
Il resto dell’album ci presenta altri pezzi
notevoli come il brano d’apertura Durban deep, con un testo malinconico
per un lavoratore in miniera, e l’accattivante Amazes me, con una
sonorità tra il blues e il pop.
Da ricordare anche Blue Avenue,
pezzo che chiude l’album, con un Elton impegnato in una relazione
d’amore diventata dipendenza, nonostante sia ormai finita.
Finisce
l’album e si ha subito voglia di riascoltarlo; Sleeping with the past
si conferma, a distanza di anni, uno dei più emozionanti album di Elton
John, da avere assolutamente, fan o non fan.
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di Stefano Orsenigo 2012
Acquistato da mio fratello a pochi mesi di distanza da Reg Strikes Back, anche il successivo Sleeping with the Past ebbe una parte da leone nella colonna sonora della mia fanciullezza.
Ma,
a differenza dell’altro, riascoltandolo oggi devo esprimere qualche
riserva in più, di fronte alle maggiori ambizioni del suo autore non
confluite in un miglior risultato: la dedica di Elton e Bernie ai
“pionieri della musica Soul anni 60 e 70”, quasi superflua dato che fin
dagli esordi non mancarono mai le sfumature nere nelle loro canzoni, si
scontra infatti con scelte sonore in cui Chris Thomas estremizza
l’estetica plastificata anni 80, alla Ice on Fire per intenderci,
e non occorre essere esperti o appassionati di Motown, Stax & co.
per notare che, se questo voleva essere un esercizio di stile retrò,
allora perde notevolmente il confronto sia con certi brani di Don’t Shoot Me, sia con l’analogo An Innocent Man di Billy Joel.
Un esempio lampante: i fiati sono tutti sintetici, con l’eccezione del sax in Club at the end of the street
(forse per non far rivoltare nella tomba il povero Marvyn Gaye, citato
nel testo), e ammazzano le potenzialità di brani come la title-track o I never knew her name.
Passata l’amarezza di sentire Elton alle prese con arrangiamenti da piano-bar (la ballad Whispers è forse la peggiore in questo senso), restano le canzoni; alcune, decisamente buone, riescono a difendersi: Durban deep, sorprendentemente dura e martellante; la coinvolgente Healing hands, carica di ottimismo; Amazes Me, tinta di blues e gospel; la malinconica Blue Avenue, dove finalmente si sente un pianoforte decente, offeso però da una tromba finta.
Ci sarebbe anche Sacrifice,
ruffianata di grande e immeritato successo commerciale, in grado di
riportare Elton in vetta alle classifiche inglesi, con l’effetto
collaterale di spingere una grande rockstar a dispensare zuccherini per
un decennio.
Concludendo: se lo si considera un album di black music,
è un bidone; come album pop, funziona a dovere; come album di Elton
John, resta un’occasione mancata.
Voto 6
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di The Bridge 2012
Sleeping with the past è l'album che, a suo tempo, mi piacque di più
del dittico di EJ fine anni 80. Oggi, però, riascoltandolo, devo dire
che mi pare invecchiato peggio del suo predecessore: troppo pop, troppo
finto, anche troppo ruffiano (c'è Sacrifice...). Però al suo interno ci
sono molte buone canzoni che inserirei in una mia personale Greatest
hits degli eighties (ne conto 4: Healing hands, l'unico uptempo del
periodo capace di reggere il confronto con I don't wanna... del
precedente album, Club at the end..., che continua a piacermi e mi
richiama alla mente l'allegra spensieratezza di Just like belgium,
l'inevitabile Sacrifice, iperinflazionata ballata che prosegue sulla
scia delle precedenti Blue eyes e Nikita, e Blue avenue). Tutto il
resto, o quasi, appare alquanto superfluo. Se EJ avesse riunito i pezzi
migliori di REG e SLEEPING ne sarebbe venuto fuori, nel suo genere easy
e poppeggiante, un vero capolavoro. Così, invece, Sleeping, benché più
disomogeneo, si attesta su livelli analoghi a quelli del predecessore,
sfoderando più "hits" ma anche più cadute, e contando inoltre sulla
band peggio assortita della carriera di EJ: 6,5.
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