di Max
Pollavini 2012
Abbandonare le proprie radici artistiche per cavalcare una moda
comporta sempre la necessità di percorrere un sentiero sì stimolante,
ma al tempo stesso pericoloso: i rischi sono elevatissimi, soprattutto
se non ci si accompagna ai giusti collaboratori. Ma vi anche è uno modo
elegante, attento, rispettoso al tempo stesso di “chi si è”
artisticamente e del “luogo” che ci si accinge a esplorare: The
Complete Thom Bell Sessions questo sono, una riuscita incursione in
quel genere tanto in voga nella seconda metà degli anni ’70, miscela
accattivante di disco e soul music.
E si comprende veramente a fatica, o forse non si comprende per nulla,
la ragione per cui il prodotto all’epoca venne, di fatto, completamente
scartato da Elton John: si trattava, infatti, di un disco
straordinariamente più qualitativo dell’orribile album dance (Victim
of Love) che venne poi fatto uscire; nonché di un prodoto assai più
attraente, contemporaneo, “vivo” dell’ultimo, anemico disco “standard”
dell’artista (A Single Man). Il tutto anche e soprattutto grazie
agli eccellenti accompagnatori e collaboratori: il Maestro del Philly
sound Thom Bell (The Stylistic, The Spinners) alla
produzione, sezione fiati dei celeberrimi MFSB e cori degli Spinners,
probabilmente il più importante gruppo soul dei primi anni ’70.
Cinque brani su sei ripercorrono il medesimo schema compositivo, sonoro
e produttivo regalando all’ascoltatore una esperienza (soprattutto nei
ritornelli) allegra, spensierata e mai decadente nel vacuo e nel
banale. I brani in sé sono molto semplici, commerciali, senza troppe
pretese ma trovano la loro realizzazione in un assemblaggio coerente ed
estremamente curato: dalla perfetta integrazione di archi e fiati agli
avvolgenti cori soul/black, per completarsi nelle ammalianti,
convincenti, “viziose” esecuzioni vocali di Elton. Il tutto con una
certa qual dose di novità, almeno per quanto riguarda la discografia di
Elton (che pure aveva già in passato osato due, riusciti, “crossover”
nell’R&B/soul - Bennie and the Jets e Philadelphia
Freedom).
Si stacca un po’ dal contesto easy e danzereccio, non tanto a
livello sonoro quanto di "genere", Shine on Through: splendente
rispetto alla scialba versione contenuta su A Single Man. Qui,
grazie al paragone tra le due versioni, la produzione di Bell (che
probabilmente avrebbe potuto beneficiare anche altri brani di A
Single Man, I Don’t Care e Part Time Love su tutte)
mette inesorabilmente a nudo le mancanze tecniche e di visione
dell’Elton produttore. Ogni passaggio, ogni emozione, ogni radice
musicale del brano trova compimento: il pianismo, il canto, il coro; la
tipica semplicità delle ballate eltoniane (stile Your Song) e
la forza espressiva della matrice gospel.
In definitiva le Thom Bell Sessions rappresentano una delle più
riuscite, se non la migliore, sperimentazione di Elton John. Un disco
brillante, inspiegabilmente e ingiustamente relegato a pezzo per fan e
collezionisti.
Voto: 75/100
Song by song:
Nice And Slow 7,6
Country Love Song 7
Shine On Through 8,1
Mama Can't Buy You Love 7,3
Are You Ready For Love 7,5
Three Way Love Affair 6,9
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