Ecco le canzoni eseguite
(in parte) sotto l'acqua all'Arena di Verona il 25/5:
Funeral For A Friend/Love Lies Bleeding
Bennie And The Jets
Daniel
Someone Saved My Life Tonight
Ballad Of The Boy With The Red Shoes
Philadelphia Freedom
The Wasteland
Rocket Man
I Guess That's Why They Call It The Blues
I Want Love
This Train Don't Stop There Anymore
Take Me To The Pilot
Candle In The Wind
Sacrifice
Sorry Seems To Be The Hardest
Oh My Sweet Carolina
American Triangle
Have Mercy On The Criminal
Holiday Inn
Tiny Dancer
Original Sin
I'm Still Standing
Crocodile Rock
Don't Let The Sun Go Down On Me
Your Song
A parte alcuni sconvolgimenti
della scaletta dovuti forse alla pioggia, l'unica variazione rispetto allo
show spagnolo che aperto il tour europeo è stata l'introduzione
di American Triangle
e l'eliminazione di Pinball Wizard.
Viene mantenuta in scaletta anche Ho My Sweet
Carolina di Ryan Adams.
Ricordo una recensione
ai tempi dell'uscita del singolo Bennie & The Jets
dove, a proposito
di Yellow Brick Road, l'autore diceva più o meno che "sono
ormai alcuni
anni che Elton John non riesce più a emozionare".
Ricordo anche
un recente articolo da una rivista musicale italiana dove si
afferma che se
Elton John avesse smesso di fare dischi ai tempi di Yellow
Brick Road sarebbe
diventato un artista di culto tipo Nick Drake, Tim
Buckley e Jim
Morrison. Parole, parole, parole.
Mi dispiace per
quel giornalista (forse ci terrebbe tanto a scrivere un
lungo articolo
retrospettivo con un bel finale del tipo "come suonerebbe
Elton John oggi"),
ma Elton non ha mai abbandonato il campo; per il
divertimento
di molti è ancora lì che incide dischi interessanti (basti
il
brano di apertura
dell'ultimo Song from the West Coast) e a fare concerti
memorabili. Come
Bob Dylan e Neil Young, è uno dei pochi artisti in continua
attività
dagli anni '60, ancora innamorato del proprio lavoro e dal quale ci
si può
aspettare ancora qualcosa.
Il concerto di
Verona è stato una ulteriore conferma dello stato attuale del
musicista inglese;
Elton è tornato a interessarsi solo della sua musica.
Come si spiegherebbero
altrimenti l'abbondante (e sottovalutata) produzione
discografica
di questi ultimi anni e il never ending tour che porta avanti
ormai da quattro
anni?
Il concerto è
scivolato via con le canzoni snocciolate una dietro l'altra,
senza passi falsi
e senza effetti speciali . La scaletta parla da sé.
Con l'iniziale
Funeral For A Friends sembra di essere già ai bis.
Bennie e Rocket
Man risplendono in tutta la loro forza; come il loro autore,
sono in puro
acciaio inossidabile.
I "piattini"
della batteria all'inizio di Someone Saved My Life Tonight sono
gli stessi "piattini"
che danno il tempo di Emperor, con Nigel che ridacchia
soddisfatto per
tutto il concerto.
Holiday Inn ci
dimostra quanto bello possa essere il dialogo tra un
mandolino e un
pianoforte.
American Triangle,
eseguita in modo più spedito rispetto alla versione in
studio, viene
legata sull'ultima nota a Mercy On The Criminal; la band è al
massimo e rende
bene l'inseguimento della canzone.
Take Me To The
Pilot parte in stile "solo tour" per esplodere nei diversi
arrangiamenti
con la band nel corso del tempo (live in Australia compreso!)
Le nuove canzoni
reggono bene il confronto con i capolavori del passato; a
quasi un anno
dall'uscita di West Coast mi sembra che This Train Don't Stop
There Anymore
sia una canzone perfetta, nella scrittura, nell'arrangiamento,
nell'interpretazione.
Oh My Sweet Carolina
di Ryan Adams sembra una composizione di John/Taupin;
se mi dicessero
che è una outtake degli anni '70 ci crederei.
A chi non c'era
vorrei solo segnalare che l'intero concerto è stato
accompagnato
da pioggia torrenziale e che Elton ha suonato per gran parte
della serata
con il pianoforte impacchettato dal nylon, concludendo lo show
bagnato fradicio.
Non credo che dietro ci sia stato lo zampino della Walt
Disney Productions.
Andrea