Elton
John
Vienna
- Hernst Happel Stadion
13
giugno 2004
The Bitch Is Back
Bennie And The Jets
Levon
Daniel
Someone Saved My Life
Tonight
Ballad Of The Boy In
The Red Shoes
Philadelphia Freedom
Rocket Man
I Guess That's Why
They Call It The Blues
I Want Love
Tiny Dancer
Take Me To The Pilot
Sorry Seems To Be The
Hardest Word
Sacrifice
Candle In The Wind
Funeral For A Friend
Love Lies Bleeding
Believe
All The Young Girls
Love Alice
Are You Ready For Love
I'm Still Standing
Saturday Night's Alright
(For Fighting)
Crocodile Rock
Pinball Wizard
Don't Let The Sun Go
Down On Me
Your Song
Con
un breve tragitto in
macchina di circa 850 (!) km, sotto un discreto diluvio (ma niente a
che
vedere con quello trovato al ritorno da Wurzburg, nel 2001!) siamo
andati
a Vienna dove allo stadio Happel, in zona Prater, si sarebbe svolto un
anomalo concerto pomeridiano con la band, sponsorizzato dalla catena di
magazzini Billa. È stato interessante per me il fatto di poter
confrontare
a pochi giorni di distanza un concerto solo piano, quello di Genova,
con
questo che invece si svolgeva con la band. Il concerto di Vienna
ha surclassato decisamente lo spettacolo solo piano che, pur essendo
notevole,
avendolo visto varie volte alla fine non regge il confronto,
perché
sempre uguale a se stesso, senza troppe variazioni. Vero che
anche
il concerto con la band è come scaletta la fotocopia di quello
dello
scorso dicembre a Milano, ma grazie alla scelta delle canzoni, per la
maggior
parte abbastanza tirate, è decisamente molto coinvolgente.
Elton e tutta la band erano veramente in forma e la scaletta, a parte
piccolissime
cose, è stata quasi perfetta. Il fatto che lo spettacolo
si
sia svolto alla luce del sole e quindi con un apporto assolutamente
nullo
di effetti luminosi è anche la dimostrazione che un vero
concerto
rock, come è stato quello di Vienna, per funzionare non ha
assolutamente
bisogno di essere supportato da tanti effetti scenografici, quello che
conta sono le canzoni e i musicisti. Gli spalti non erano proprio
gremitissimi,
ma è anche vero che in tutta Vienna non c’era un
manifesto, una
locandina, niente che pubblicizzasse il concerto, chissà poi
perché.
Grande la band, devo ammettere che anche Johnstone non sembra
neanche
lui, e con un Nigel Olsson veramente straordinario. Suona veramente
sempre
meglio, viene da chiedersi come sia stato lasciato in disparte per
tanti
anni per dei batteristi che nella maggior parte dei casi non reggevano
assolutamente il confronto. Da citare come migliori sono sempre
le
solite canzoni, Someone Saved, Alice, Levon, Funeral, Believe (forse la gemma di Elton degli ultimi decenni), mentre risultava
veramente
fuori luogo in un concerto come questo la noiosissima Sacrifice
eseguita
al piano. Resta sempre il rammarico dopo aver visto un concerto
di
questo genere dell’immagine che Elton ha presso il grande
pubblico; la
maggior parte degli estimatori del pop rock non lo prende neanche in
considerazione
e non immagina neanche lontanamente lo spessore e l’energia di un
suo spettacolo.
Ma questo è sempre il solito discorso, ormai la sua immagine
è
quella (The Lion King, Lady D, Nikita, Sacrifice, i trapianti di
capelli
e tutto questo genere di cose) e a questo punto niente potrà mai
cambiarla. Adesso però (per me) basta Elton, la trasferta
, per vari motivi extra musicali è stata veramente disastrosa e traumatizzante, se non ci fosse
il sito da mantenere, farei volentieri una pausa di qualche mese per cercare di dimenticare.
Beppe