Elton John -17 -11-70 (1971)
17-11-70
(che negli Usa si intitola 11-17-70) è il primo album live
di Elton John, spesso a torto dimenticato e poco considerato.
Proviene da una
registrazione radiofonica che immediatamente arrivò sul
mercato sotto forma di bootleg, percui la casa discografica
pensò bene di renderla ufficiale e di pubblicarla
all'istante. Elton pensava di allegare l'album gratuitamente
a Empty Sky (che non era ancora disponibile in USA), ma
quest'ultimo arrivò sul mercato statunitense solo nel 1975 e
il live fu pubblicato da solo. E' una formidabile
testimonianza del trio con Elton al piano, Dee Murray al basso e Nigel
Olsson alla batteria durante il primo tour che lo trasformò
in una superstar. Nel 2017, in edizione limitata, è stato
pubblicato un doppio vinile intitolato 17-11-70+, con il concerto
completo, che fino ad allora, era disponibile solo tramite bootleg.
1) Take
Me To The Pilot
2) Honky
Tonk Women
3) Sixty Years
On
4) Can I Put
You On
5) Bad
Side Of The Moon
6) Burn
Down The
Mission/My Baby Left
Me/Get
Back
il doppio vinile pubblicato in edizione limitata nel 2017:
1) Take
Me To The Pilot
2) Honky
Tonk Women
3) Sixty Years
On
4) Can I Put
You On
5) Bad
Side Of The Moon
6) Burn
Down The
Mission/My Baby Left
Me/Get
Back
7) Indian Sunset
8) Amoreena
9) Your Song
10) Country Comfort
11) I Need You To Turn To
12) My Father's Gun
Alla fine del 1970, Elton John aveva appena
iniziato ad aprirsi un varco in Gran Bretagna, avendo già fatto, in materia di
popolarità, significativi passi in avanti negli Stati Uniti. Il suo primo
singolo da hit inglese arrivò nel primo 1971, con 'Your Song' (dall'LP 'Elton
John'), in America insieme a 'Border Song' (dello stesso album), e 'Your Song'
aveva raggiunto la classifica dei singoli 'Billboard' nella seconda metà del
1970. Fu quasi lo stesso con i suoi album - l'LP 'Elton John' fu un immediato
successo negli Stati Uniti, diventando il primo album con certificazione 'gold'
di Elton e raggiungendo la Top 5 della classifica 'Billboard' nella quale rimase
effettivamente per un anno intero, mentre in Gran Bretagna, dove esso fu
distribuito diversi mesi prima, ricevette giudizi
eccellenti ma impegnò per meno di quattro mesi, innalzandosi solo
appena oltre la Top 10. Elton, negli U.S.A., era invece subito riconosciuto
come un contendente, ma ciò simultaneamente ne causò una minore diffusione nella
sua nazione. Era stata formata una Elton John Band nel
1970, comprendente il bassista Dee Murray e il batterista Nigel Olsson, ma
i loro primi show in Gran Bretagna apparentemente non furono di certo accolti
con entusiasmo, sebbene i successi europei avessero probabilmente portato
un pò di consolazione. La svolta arrivò quando Elton, Dee e Nigel si esibirono
nel loro primo show in America, una residenza settimanale al famoso club
'Troubadour' di Los Angeles. John, prima apparentemente una celebrità da
scoprire per il pubblico, divenne letteralmente e subito un avvenimento
sensazionale - Robert Hillburn del Los Angeles Time lo definì 'magnificente' e
'una nuova star', risultante nell'LP 'Elton John' divenuto un immediato (e ben
meritato) successo quando fu distribuito poche settimane dopo. Elton,
incredibilmente prolifico, aveva già distribuito il suo terzo LP
studio, 'Tumbleweed Connection', come al solito prima in Gran Bretagna e
dopo negli Stati Uniti. Nel frattempo, era stato invitato di nuovo negli U.S.A.
per un altro tour, comprendente uno show (ai A&R Recording Studios a
New York di fronte ad un pubblico invitato) che sarebbe stato trasmesso live in
radio (americana). Elton ricordò dopo: "During our second tour of The States,
which was mostly co - headlining with people like Leon Russel, The Byrds,
Poco, The Kinks and so on, we were asked if we'd like to do a live broadcast.
This hadn't been done in New York for years, and the radio station said it could
be done in a studio, sent out in stereo, and that the sound would be really
good. We played in headphones, and it all came out of this little recording
studio which had an audience of about a hundred to create the concert hall
atmosphere. We didn't know at the time, but afterwards we found that Steve Brown
had arranged fon an 8 - track recording to be made - just to see how it came out
- and when we listened to it, we thought it was quite good. The 'Friends'
album (la colonna sonora di un film), over which we had no control, was
about to come out, so we did a quick mix of the live recording at DJM and
released an album from the tapes. A the time, I thought it was quite good,
and I also wanted it to come out because Dee and Nigel, who had been on very
little before, were featured very strongly. It meant that I had four albums in
the US Top 40, which hadn't been done since The Beatles". Negli Stati
Uniti, tre nuovi album di Elton John furono distribuiti in rapida successione
- 'Tumbleweed Connection' nel primo 1971, 'Friends' in marzo, e in
maggio '11 - 17 - 70' (quest'ultimo un LP live, che prese il nome dalla
data di registrazione) - in Gran Bretagna, dove la data é espressa in giorni,
mesi e anni, fu subito rinominato '17 - 11 - 70'. Elton disse in
un'intervista del 1971 che guardava alla versione americana in maniera
superiore, essendo stata remixata dalla American studio star Phil Ramone,
il tecnico della registrazione originale. Comunque, grazie alla tecnologia
degli anni '90 usata per questa versione rimasterizzata di Gus Dudgeon,
accreditato come produttore nella versione originale nel Regno Unito, Elton
probabilmente cambiò opinione... Forse la precedente occhiata era rivolta
all'estensione connessa al repertorio necessariamente limitato che esibì
nell'album. 'Take Me To The Pilot' (originaria dell'album 'Elton John') fu
ricevuta dal pubblico come il Secondo Avvento, e Elton fu abbastanza
imbarazzato nell'impersonare il team di commedie inglesi molto amate,
conosciuto come 'The Goons' (Peter Sellers, Spike Milligran e Harry
Secombe), dicendo 'Stop it, I tell you, stop it'. A mantenere la frenesia fu la
versione cover di 'Honky Tonk Women' dei Rolling Stones, che Elton cominciò
iniziando a cappella con accordi in tre parti, suonando poi con entusiasmo
considerevole e finendo nello stile di Leon Russel, con un pericoloso coro
finale e una bella chiusura in crescendo. 'Sixty Years On' (anch'essa dell'album
'Elton John') suonò inevitabilmente in maniera diversa in assenza degli
archi decoranti la versione studio, ma non fu meno eccellente di quest'ultima, e
l'inclusione di una canzone dell'imminente (all'epoca) LP 'Friends',
menzionante numerosi luoghi britannici, é una rara versione live di
una canzone che Elton ha difficilmente eseguito in concerto. Stesso discorso per
'Bad Side Of The Moon', l'attuale (del tempo) singolo di Elton negli Stati
Uniti, e ciò spiegò l'omissione di 'Your Song', che fu distribuita come singolo
negli U.S.A. circa due settimane dopo la registrazione di quest'album.
L'unica traccia bonus qui, inizialmente non distribuita, é 'Amoreena', un'altra
delle sue canzoni meno familiari dell'LP 'Tumbleweed Connection' - Amoreena,
casualmente, é il nome della figlioccia di Elton. Infine, l'istigante 'Burn Down
The Mission' (anche traccia finale in 'Tumbleweed Connection') era stata
ingegnosamente arrangiata così da incorporare ciascun verso di 'My Baby Left
Me', di Elvis Presley, e 'Get Back', la molto familiare hit dei Beatles.
Elton é sempre stato generoso nell'ammettere le influenze musicali altrui,
e l'includere nelle sue canzoni da trasmettere in radio le forse tre più grandi
star dell'era rock (Presley, i Beatles e gli Stones) fu plausibilmente un
acuto riferimento a questi eroi. Il produttore Gus Dudgeon nota: "A very nervous
three piece band played a short concert to an invited audience in New York,
which was broadcast live. It was heavily bootlegged, and thus this 'official'
album was issued with much improved sound quality to eliminate the pirated
versions". Usando la tecnologia degli anni '90, il suono é stato
ulteriormente intensificato da Dudgeon, e '17 - 11 - 70' ora suona meglio di
prima. Nonostante sia l'unica registrazione legale della performance del primo
live della Elton John Band, questo storico album é stato spesso trascurato in
passato, ma forse merita finalmente una rivalutazione...
John Tobler, 1995 (dalla versione
rimasterizzata)
traduzione di Pierluca Turnone
|
Classifiche:
Stati
Uniti: --°
posto
Inghilterra:
20° posto
Italia:
--°
posto
I'll
be resuming my continuing posts about the remastered editions
of
Elton's
albums soon... and if memory serves I still have to get
through
"Tumbleweed Connection" before going on to "11/17/70" (or
"17/11/70"
to many of our European friends), but I just wanted to
post
a happy anniversary message about this memorable album.
"11/17/70"
to me is a distillation about some of the best qualities
of
Elton's shows. First and foremost is the music, which speaks
for
itself.
Second is the incredible energy put into the delivery.
Third
has to be the great musicianship... it's plain to see even
before
Davey's arrival on the scene that the core rhythm section of
Nigel
Olsson and Dee Murray, both of whom would play indispensible
parts
in Elton's success during the coming years, was clearly and
plainly
working in complete harmony even this early in the game.
Elton
credits their performance in particular in the liner notes.
About
himself Elton's said he very likely hasn't played that good
live
since this concert and while that may be debatable, his piano
skills
are certainly razor sharp and on display in abundance
throughout
the concert.
What
really sets this show apart in terms of Elton-ology, though,
is
that
it signaled to the world that you could listen at home to
"Elton
John"
and feast on the introspective singer-songwriter all you
wanted,
but when you came to the live shows, be prepared for
something
VERY different. John Tobler writes in his booklet
for
"Here
and There" that Elton's live shows during the early to
mid-seventies
were nothing short of breathtaking. I'm sure he'd
agree
that this assessment is no less true for "11/17/70" as well.
One
might also add "heartstopping", it's that good!
Andy
Geisel
|
da All Music Guide
The great thing about this early live record is its obscurity -- not
just that this isn't one of his better-known records, but that the set
list is a fanboy's dream, heavy on album tracks, covers, and the kinds
of song that make Elton John's
early work so individual. It's not just that there are no hits here,
but it's that these six (seven, on the CD reissue) songs emphasize the
spare, hard-rocking bluesy singer/songwriter that may not have written
his own words, but always sang them with conviction and melodies that
made them seem like his own. This may be a minor effort in his catalog,
but that's part of its pleasure -- it's certainly a record from the
time before Elton the superstar, as he tears through Tumbleweed Connection
tracks prior to the record's release, does a phenomenal reworking of
"Honky Tonk Women," hauls out B-sides like "Bad Side of the Moon," and
gives a fierce, infectious performance. It's not essential for anyone
but obsessives, but if you want any indication of what Elton
sounded like prior to his big break, this is an excellent, even
intoxicating, summary.
Stephen Thomas Erlewine
|
Elton (1971): "I've had these
hassles the past week. We've got two things that have been released in
England - the live album and the Empty Sky, which hasn't come out here
yet anywhere, and I wanted Empty Sky and the live album to come out for
$5.98, both albums... the fact really is, that all my albums have gone
up to $5.98, which I found out. So I wanted the live album to be a free
album... you know, "Thank you very much, America, there's a free album
- Empty Sky." And, of course, all the hierarchy that I'm concerned with
said no. And I get so pissed off with fighting. Everyone had a
different
idea. They wanted the live album to come out in July, which would have
been ludicrous, because so many people are importing it, it would have
been dead. And other people wanted it not to come out at all (the live
album). And some other people wanted Empty Sky to come out first. Aww,
you wouldn't believe it. So we settled for Empty Sky not to come out
yet,
which is all right. They say that it's better for my "mystique" that it
should remain on import. And the live album will come out in three
weeks.
And the live album is different that the one in England because its got
a different mix and time. Much better mix and time. So that's the
situation.
I'm going to get criticized for that album, because everyone will say.
"Oh, fuck, not another Elton John album!" But it has to come out now,
because
it has been released and people are playing it. So I'm just going to
have
to face the criticism. It's a bloody good live album. What decided for
me that it was a good live album was the CSN&Y, which I was
eagerly
awaiting, and I thought it was a disaster...a total and utter disaster.
I thought, "Well we can't go much more wrong than that". I hear that
the
CSN&Y live album is a gold record before it comes out... it's
done
two million dollars worth of sales. There's two or three really nice
things
on it, but I think it's an unmitigated disaster. I thought well, ours
is
so much better than that. It's not fair to point that out, but that's
what
decided that it really should come out. I don't know your opinion on
the
Crosby, Still, Nash & Young album is."
anno/label |
1971 - DJM in UK, UNI in
USA |
produzione |
Gus
Dudgeon |
arrangiamenti orchestrali |
-- |
studio |
live |
musicisti |
Nigel
Olsson: batteria; Dee Murray:
basso; Elton:
piano |
note |
pubblicato per frenare la
produzione di bootleg originata da questo concerto trasmesso live via
etere.
un grande album live,
nettamente
il suo migliore, non considerato adeguatamente come tutti gli album
migliori
di Elton.
grandi Nigel Olsson e Dee
Murray, irripetibile, l'Elton che purtroppo non esiste più
da tanti
anni. |
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