Non riesco
a controllare questa carne e sangue
Che è
avvolta intorno alle mie ossa
Si muove sotto
di me come un fiume
Nel grande
ignoto
Sono salito
sulle scale mobili
Prima che
potessi allacciarmi le scarpe
Ho
strappato un’arpa dalle dita di un rinnegato
Che visse e morì nella tristezza più nera
E la sua
promessa fatta non è mai stata chiara
Si è solo
intagliata dentro di me
Tutto ciò
che vidi era solo gelo nella mia testa
La notte
che mi ha detto
Un giorno
vivremo come cavalli A briglie sciolte fuori dai recinti di ferro
C’è più di
una via
Per recuperare
i tuoi sensi
Evadi dalle
stalle
E vivremo
come cavalli
Noi siamo
le vittime dell’infarto
Che ci ha
lasciati col fiato corto
Intrappolati
al di sopra di queste strade senza sangue
Senza una
rete di sicurezza
Sono stato in
fila per unirmi alla tribù
Un altro
cliente del destino
Ho preteso
un raggio nella ruota della carovana
Sulla
strada per il cancello dorato
Sul piatto
secco deserto ho abbandonato la nave
Aveva
semplicemente senso per me Sono stato troppo tempo prigioniero del sistema (*)
E ora io
sarò libero
I
can't control this flesh and blood
That's
wrapped around my bones
It
moves beneath me like a river
Into
the great unknown
I stepped
onto the moving stairs
Before
I could tie my shoes
Pried
a harp out the fingers of a renegade
Who
lived and died the blues
And
his promise made was never clear
It
just carved itself in me
All
I saw was frost inside my head
On
the night he said to me
Someday
we'll live like horses
Free
rein from your old iron fences
There's
more ways
than
one to regain your senses
Break
out the stalls
And
we'll live like horses
We're
the victims of the heartbreak
That
kept us short of breath
Trapped
above these bloodless streets
Without
a safety net
I stood
in line to join the tribe
One
more customer of fate
Claimed
a spoke in the wheel of the wagon train
On
the road to the golden gate
On
the flat cracked desert I jumped ship
It
just made sense to me
I've
spent too long in the belly of the beast
And
now I shall be free
(*) belly of the best=sistma (politico, economico, o sociale)
Questa canzone è la seconda traccia dell'album The Big Picture, pubblicato nel 1997, ma era già stata pubblicata precedentemente come duetto con Luciano Pavarotti, in occasione del Pavarotti International. Purtroppo anche nell'album la canzone viene molto penalizzata dalla pessima produzione di Chris Thomas.