- The One
- Your Song
- Sixty Years On
- The Greatest Discovery
- I Need You to Turn To
- Border Song
- Ballad of the Boy in the Red Shoes
- Daniel
- Honky Cat
- Rocket Man
- Tiny Dancer
- Nikita
- Philadelphia Freedom
- Don't let the sun go down on me
- O' Sole Mio/Song for Guy/Take Me to the Pilot
- Sorry Seems to Be the Hardest Word
- Candle in the Wind
- I Guess That's Why They Call It the Blues
- Carla Etude/Tonight
- Bennie and the Jets
- Crocodile Rock
- I'm Still Standing
- Circle of Life/Can You Feel the Love Tonight
Ore 15: col cuore in gola e tanta,tanta emozione io, mio fratello ed un
amico partiamo per il nostro primo concerto del Sir, con un pò di paura
legata ai posti: vogliamo vederlo da vicino, c'è poco da fare! Il viaggio
scorre via tranquillo, in un'oretta e un quarto siamo arrivati a Piazza
Plebiscito (non prima che un vecchio saggio ci abbia raccontato di
quando, a Modena, ha sentito i Pink Floyd... da fuori lo stadio
) e, Dio sia lodato, c'era pochissima gente e ci siamo potuti piazzare
in seconda fila, eccitati dall'esserci accaparrati posti così ottimi.
Dopo un pò, cominciamo a chiacchierare con qualcuno dei presenti, davvero
simpaticissimi e sono stati "un'arma in più" nel godermi così tanto
questo concerto. L'attesa sale,e tra una risata ed un aneddoto i minuti
continuano a passare; la piazza comincia man mano a riempirsi,ma è
ancora poca roba, e tra me e me mi chiedo se riuscirà a riempirsi del
tutto per il concerto. Così, è il turno dei gruppi d'apertura: un DJ che
si è preso qualche battutina dal pubblico che non lo poteva vedere (me
in prima fila )
, quindi I Virtuosi che mi hanno deluso non poco, quindi DI NUOVO il DJ
per la (non) gioia dei presenti. Segue poi il violinista Lino
Cannavacciuolo, dotatissimo, ma le canzoni erano troppo,troppo lunghe
tanto da stancare. E dopo l'ultima comparsata del DJ che (non) delizia
con un remix di Billie Jean, è il turno di Enzo Avitabile,che invece fa
divertire la folla e che mi ha conquistato, personalmente parlando.
Ormai sono le 20, e l'attesa cresce,anche se mi sento meno emozionato di
quanto pensassi. Scoprono il pianoforte, e con un pò di paura notiamo
che è girato verso sinistra: immediatamente veniamo rassicurati
poichè, dall'alto della nostra inesperienza,non sapevamo che il piano
dovesse sempre essere girato verso destra
20.30, 20.45, il momento sta per arrivare: quando manca qualche minuto
alle 21, si spengono le luci e parte una musica: capiamo che Elton sta
per entrare. Mi giro indietro per dare un'occhiata alla piazza:
pienissima, e già dall'esibizione di Avitabile si respirava un'aria
incredibile. Quindi, eccolo che arriva: ELTON! Il cuore, di botto, mi sale
in gola, specialmente quando saluta la parte di pubblico in cui c'ero
io. Qualcuno ci aveva avvisato: quello è il momento più emozionante.
Pensavo anche io che lo fosse, diamine, Elton era così vicino... ma mi
sbagliavo. Perchè si siede al pianoforte,e sento quelle note tanto
inaspettate ma desiderate: è The One. Appena comincia con "I saw you
dancin' out the ocean..." io e mio fratello cominciamo a piangere
commossi, e lo faremo per tutta la canzone, cantandola in lacrime a
squarciagola, e capisco subito che sarà la serata più bella della mia
vita. Finita la canzone, durante la quale un esperto Eltoniano mi vede
commosso e mi sorride, subito spende parole per Guy, qualcosa tipo che è
contento di suonare in una città così bella, perchè questa è stata una
delle settimane più difficili della sua vita per la morte dell'amico
Guy Babilon. Quindi, attacca con Your Song, e le lacrime che da poco si
erano fermate tornano a scorrere senza controllo...queste due ancora mi
rimbombano in testa, incredibile, un'emozione pazzesca, fortissima, come
ogni qualvolta Elton si avvicina per salutare, e saranno tante .
Dietro di me, qualcuno alza lo striscione "WELCOME BACK,ROCKET MAN!".
Azzeccatissimo. Quindi, ecco Sixty Years On, col Piano che esprime tutta
la sua potenza, The Greatest Discory nella sua tenerezza, I Need You To
Turn To che non mi aspettavo affatto e che personalmente adoro, per
concludere con Border Song. Sto vivendo alla grande il
concerto, cantando a più non posso, mi sento in paradiso. Elton prende di
nuovo la parola, tra i cori della folla, per annunciarci che la prossima
canzone viene dall'album Songs From The West Coast e che è Ballad Of
The Boy In The Red Shoes: non me l'aspettavo per niente, è un pezzo che
adoro e me lo stragodo ancor di più proprio per la sorpresa; ormai è
chiaro che la scaletta sarà diversa da quella di Venezia (alla faccia
dei gufi!
) Quindi, ecco le hit: Daniel,e poi vai di ritmo con Honky Cat, quindi
si torna a Rocket Man, dove è, come risaputo, mostruosissimo. Poi le due
ballad,Tiny Dancer e Nikita (la prima è tra le mie preferite,quindi
l'ho vissuta in maniera piuttosto particolare) e un'atmosfera che è
ormai davvero emozionatissima. E' poi la volta di Philadelphia
Freedom, dove una signora prova a passare ma subito noi della seconda
fila facciamo blocco:se,sto dalle 4 e 15 qua,cor cacchio che te faccio
passà!
Stupenda,come al solito. Poi? Che cosa sono queste note? Eccola,è la
sorpresa,è O Sole Mio! La folla capisce e comincia a cantare,con un
Elton che si diverte e ci fa divertire da pazzi quando accellera...e
poi zac, ecco Song For Guy,che ci stava alla grande, e che vivo in
religioso silenzio. E poi torna O Sole mio, per attaccare con Take Me To
The Pilot,un pezzo che non potevo non sentire
Quindi 3 emozionantissime hit,con I Guess That's Why They Call It The
Blues che è uno dei pezzi che mi ha fatto innamorare di Elton.
Respingendo un paio di loro che volevano infilarsi, andiamo avanti ed
Elton ci annuncia che è il momento di Carla,Etude e Tonight, bellissime
e magiche nonostante cominciassi ad avere qualche problema
Quindi tocca a Bennie and the Jets,che ballo e canto con tutta
l'energia che ho in corpo. Stupenda la parte in cui lui fa "Bennie" e
noi gli rispondiamo a squarciagola. Si è meritato tutto il nostro
affetto, ci ha colpito al cuore, e allora vai coi cori "Olè olè
olè,Elton,Elton!" ripetuto più volte, con lui che,sedendosi al piano,
riprende le ultime note e la folla impazzisce. Gli avevamo già intonato
altri cori precedentemente, ma qui la sua reazione ci ha davvero toccati
.
E poi,il momento che aspettavo:Crocodile Rock! Saltiamo
impazziti,soprattutto quando Elton ci invita a cantare il famoso
"lalalalala",un momento che aspettavo da sempre: quale fan di Elton non
sogna di farlo?
Elton esce col bicchiere in mano: diamine,ha chiuso? Beh,fa
niente,abbiamo visto abbastanza,mi dico io: ma eccolo lì,tornare,dopo il
coro "Elton,Elton,Elton,Elton...", pronto e deliziarci tutti con gli
ultimi due pezzi: il primo è I'm still standing, che lo spicchio di
pubblico dove sono io canta e balla a più non posso (siamo gli Ultras
eltoniani,senza dubbio
)... e vorrei vedere,aggiungerei: come fai a star fermo su un ritmo del
genere? Elton quindi prende la parola,"Thank you Napoli", e ci fa un
ultimo discorso durante il quale lo vedo davvero provato dalla
tristezza per la scomparsa dell'amico, in cui ci dice che la vita è
preziosa, che dobbiamo viverla fino in fondo respirandone quanta più
possiamo,accumulando gioia ed amore... più o meno, so solo che a quelle
parole mi sciolgo di nuovo, e con me chi mastica un minimo di inglese.
E' arrivato il momento di salutarci... e dopo un discorso così, non può
che regalarci due grandi canzoni: Circle of Life e Can You Feel the
Love Tonight,eseguite insieme,in una sorta di medley sul quale scoppio
di nuovo in lacrime, conscio che il giorno più bello della mia vita
volge al termine. Elton ci saluta e ci ringrazia per l'ultima volta, e
parte via.
Un concerto straordinario. Sarò di parte,essendo la
prima volta che assisto ad un concerto del baronetto, ma mi ha regalato
emozioni incredibili, si vedeva lontano un miglio che era in una
situazione emotiva particolare, e quasi ci siamo stretti, noi e lui, in
un abbraccio immaginario: facciamoci forza,Elton,la vita è così breve e
preziosa, e tu la rendi ancora migliore...
Grazie ai veterani che mi
hanno sostenuto,grazie a tutti quelli che hanno vissuto con me questo
concerto, ma grazie soprattutto a Sir Elton John che mi ha fatto capire
tante cose...
You're all I ever needed...Oh,Elton you're the one!
Cristian19Molinaro |
Mal di piedi, mal di gambe, mal di schiena, mal di tutto, ma
un'incredibile leggerezza mentre tornavamo alla macchina.. Queste le
prime parole che mi sento di scrivere per descrivere le sensazioni alla
fine del concerto che Sir Elton John ha tenuto ieri sera davanti a
circa centomila persone a Piazza del Plebiscito a Napoli. C'era molto
scetticismo intorno a questo concerto, dalla “giustificazione” dei
soldi pubblici spesi per Elton, al giro di cifre, alle tensioni per la
location: chiudo subito il discorso dicendo che Napoli è evidentemente
una realtà che rende al di sotto delle sue possibilità, perchè tanti
anni di camorra e mala amministrazione hanno ferito profondamente la
città, ma io credo fermamente che la cultura e la rieducazione fin da
quando si è nelle scuole siano l'unico antidoto ai problemi di Napoli,
conditi con una massiccia presenza turistica. E il concerto di Elton
proprio a ciò è servito. Inoltre ho trovato una città organizzata e
accogliente, che non mi ha causato alcun disagio nella mia permanenza
in città. Detto ciò, questo concerto era la meta del viaggio molto on
the road che con la mia mitica Lupo blu abbiamo fatto io, papà e il mio
inseparabile compagno di viaggio, Rob (Snake 2001): compagnia ottima,
grazie Rob, ci siamo fomentati al massimo. Dopo un viaggio rapidissimo,
arriviamo in piazza del Plebisicto senza problemi alle 12,30.. Otto ore
e mezza prima del concerto e ci posizioniamo in prima fila dato che
c'erano pochissime persone già li ad aspettare. Non riesco a realizzare
che questo sarà il mio primo concerto totalmente in prima fila senza
niente e nessuno davanti a me, solo Lui con il suo piano nero. Il tempo
passa tutto sommato abbastanza rapidamente, il caldo non è troppo e
alle 18,15 inizia il DJ set di Frank Carpentieri, uno dei DJ più
quotati della zona, sicuramente il più auto-fomentato dato che davanti
a una piazza semivuota si fomentava da solo come stesse suonando
davanti a mille persone, però ci ha fatto divertire. Divertimento e
ammirazione hanno suscitato invece i Virtuosi di San Martino, un
quartetto acustico di fato e archi più voce assolutamente fantastico,
musica acustica sensazionale e voce che recitava un moderno spettacolo
neomelodico condito con un po' di sarcasmo e critica sociale davvero
divertente. Il gruppo del violinista Lino Cannavacciuolo è stato
fenomenale, bravissimi. E poi, atteso da tutta la piazza è salito sul
palco Enzo Avitabile accompagnato dalla Scorribanda e dai magnifici
Bottari: beh, non avrei mai, mai creduto di fomentarmi così tanto!
Genere musicale popolare che ha fatto emergere dalla piazza tutto
l'orgoglio napoletano, alla fine dell'esibizione di Enzo Avitabile
avevo già quasi finito la voce. Dopo di che, tutti sul palco per
sgombrare l'attrezzatura del lungo opening act, e far posto solo al suo
pianoforte. Alle 20,50 inizia la muisca dell'Aida, alle 21,55 entra
lui, scarpe argentate sbrilluccicanti, pantaloni gialli, tait nero
Island Girl, maglia viola e occhiali viola, saluta, si mette al piano e
tutti ci aspettavamo Your Song, come Elton fa da sempre, e invece no,
inizia con The One: Elton che infrange la sua routine, immediatamente
il pensiero è andato a Guy. Elton, con la voce spezzata, ha eseguito
questa perla, una delle migliori canzoni (se non addirittura la
migliore) degli anni Novanta, che solo piano raggiunge livelli di
eleganza e profondità mai avvertiti, emozionatissimo e, quindi, non ha
potuto non emozionare la folla che ha ascoltato in silenzio questo suo
omaggio. Elton quindi saluta Napoli e dice che è contento di esserci,
ma che la passata è stata una delle peggiori, se non la peggiore
settimana della sua vita, dato che, appunto, Guy è prematuramente
scompraso: lo show è dedicato alla sua memoria, Guy we love you
wherever you are! E via con Your Song, classica che riscalda il
pubblico, e con tutte le canzoni da Elton John: Sixty Years On, The
Greatest Discovery (veramente sublime), I Need You To Turn To (alla
fine Elton commette un'imprecisione con le parole) e Border Song (uno
dei punti migliori della serata). Dopo di che ecco che la mia serata
svolta: Elton si alza, guarda verso di noi (io e Rob guidavamo
l'animazione del pubblico!), mi guarda, io mi batto due volte il petto
e lo indico e lui rispondendomi si batte il petto e mi indica:
emozione, incredulità. Thank you Sir! Elton prova a riscaldarsi ma
l'emozione e la tristezza sono forti, si vede e si sente, per quel poco
che parla ha la voce spezzata dalla commozione. Quando Elton annuncia
la prossima canzone da Songs From The West Coast mi emoziono: dopo
Verona Elton mi da ancora l'opportunità di ascoltare una chicca da
questo fantastico album, Ballad Of The Boy In The Red Shoes è una
storia drammatica e coinvolgente, denuncia e speranza, live ancora più
intensa, mi colpisce il cuore. Perfetta. Forse una delle esecuzioni
meglio riuscite. Daniel è meravigliosa, una hit che non stufa mai,
semplice e elegante; poi la piaza si scalda (e come non potrebbe) con
Honky Cat: che energia ragazzi, tutti seguivamo i suoi virtuoismi in un
crescendo davvero forte! Rocket Man scorre come al solito, apprezzate
le improvvisazioni, non rock come al solito, ma dolci ed eleganti, più
adatte al contesto. Tiny Dancer e Nikita raccolgono un grande successo
di pubblico, in parecchi le hanno cantate (soprattuto Nikita): Nikita
solo piano si conferma una dolcissima ballad che coinvolge molto il
pubblico. Philadelphia Freedom è fantastica e Elton forse raggiunge il
momento in cui si scatena di più e si emoziona di più. Dopo la
fantastica Don't Let The Sun Go Down On Me, ecco che si raggiunge il
punto più alto: una Take Me To The Pilot lunga più di dieci minuti
perchè Elton la introduce con O' Sole Mio e Song For Guy. Senza parole.
Elton ci ha portati per mano in un viaggio musicale sublime: lui
suonava O' Sole Mio, anche con vairazioni jazz e i centomila che
cantavano con lui, poi dritto in Song For Guy: ancora un pensiero a un
amico che non c'è più, e in questo momento devo dire che qualche
lacrima mi è scappata.. Poi ancora O' Sole Mio e poi Take Me..
divertente come al solito. Dopo le classiche Sorry, Candle e I Guess
(molto, molto molto apprezzata!), arriva l'elegante finale di Carla
Etude/Tonight, per poi chiudere in maniera decisamente rock: la piazza
si scatena, balla e canta con Bennie And The Jets (la variazioni In The
Mood galvanizzano i cenomila del Plebiscito!), Crocodile Rock e I'm
Still Standing (che si conferma una delle migliori canzoni solo piano).
La piazza, tutta, si emoziona e si commuove quando Elton, commosso ed
emozionato, ci saluta con Circle Of Life e Can You Feel The Love
Tonight. Sono rimasto senza parole. E' stato un concerto favoloso,
diverso, apposta per le variazioni dallo spettacolo standard di Elton:
The One, O Sole mio, Song For Guy. Elton che suona e parla con il cuore
attraverso le note del suo pianoforte per commemorare Guy e per
omaggiare una delle più belle città del mondo. Elton e un grande
spettacolo per l'Italia. Anche se non eri al massimo, Elton con la tua
emozione ci hai emozionato tutti, tutti e centomila. Per una volta
dalla scorza della rockstar è emerso il cuore di un semplice uomo. Che
soffre e ci emoziona. E per questo ieri sera hai fatto qualcosa da
ricordare per tutta la vita. Grazie. Thank you Sir!
Jack Pinball |
Dopo un concerto come quello di Verona, forse identico
a quello delle altre date europee del tour ma decisamente emozionante
(Funeral for a Friend/Love Lies Bleeding, Burn Down the Mission,
Goodbye Yellow Brick Road, All the Young Girls Love Alice, Skyline
Pigeon e tutte le altre valevano anche il quadruplo del prezzo del
biglietto), la mia sete eltoniana si era momentaneamente placata,
attendendo il live del 29 settembre con Ray Cooper per scatenarsi
ennesimamente. Quello che non potevo assolutamente prevedere era che
Elton avesse accettato di suonare gratuitamente a Napoli l'11
settembre... E CHE QUELLO SAREBBE STATO NON SOLO IL PIU' BEL CONCERTO
DELLA MIA VITA (almeno fino ad ora), ma anche uno dei momenti
più belli della vita stessa. Non voglio risultare pedante,
quindi scarto tutto ciò che è successo prima dell'arrivo
a Napoli... arrivo nella città partenopea verso le cinque del
pomeriggio, e con mia grande sorpresa noto che non c'è ancora
tanta gente ad aspettare... sperando che l'evento non risulti un
megaflop come si aspettavano i soliti criticoni invidiosi (che
purtroppo non mancano mai), mi posiziono con la mia famiglia in prima
fila, a sinistra del palco (dove normalmente Elton si siede con il suo
pianoforte)... mi dispiace di non aver incontrato Roberto e Jacopo
(anche se li ho intravisti), così come gli altri membri del
forum, ma c'era troppa ressa e ci rifaremo a Milano! Intanto conosco
una simpaticissima signora abruzzese, Patrizia, e altri fans più
o meno di vecchia data. Verso le sei e mezza, incominciano a suonare
degli artisti locali: il primo, certo Frank Carpentieri, è
veramente volgare e deprimente, assolutamente inadatto ad aprire un
concerto sotto il regio e augusto Palazzo Reale in una piazza che
andava progressivamente riempiendosi, invece i Virtuosi di San Martino
mi convincono; il violinista Lino Cannavacciuolo (accompagnato dalla
sua ottima band di supporto) mi piace davvero tanto, ottimo revival
della vera canzone napoletana! L'ultimo artista, tale Enzo Avitabile,
al contrario, mi rimbambisce... un professionista senz'ombra di dubbio
alcuno, ma la musica é tenuta ad un livello troppo alto (mitico
quando ad un certo punto, alla fine di un loro brano, la folla inizia
ad evocare il nome di Elton :P ). Poi, l'attesa, mentre scende la
sera... la piazza si riempie, vedo solo gente attorno a me (quanti
potevamo essere? Centomila? Ottantamila? Di più? Ma
chissenefrega! Il calore di avant'ieri sera è stato un qualcosa
di surreale, magico!)... ad un certo punto parte la musica dell'AIDA,
che sembra non finire mai........ ed entra LUI............. incredibile
vestito sgargiante con tight di Island Girl come non gliene avevo mai
visti addosso........ mi squadra più volte, indicando me e le
persone che mi stanno vicino, e impazzisco (non so come abbia fatto a
non svenire in quel momento...). Bene. Ora dovrebbe partire con Your
Song, penso. E INVECE NO. Parte con The One. LA MIA THE ONE!!!!!!!!!!
IL MIO NICK!!!!!! MAI AVREI PENSATO DI SENTIRLA LIVE!!!!!! Proprio due
giorni prima dell'evento vedevo il One Night Only e mi dicevo "Che
cavolo però, perché non la suona più?"... ED E'
STATO QUELLO IL MOMENTO PIU' BELLO, PERCHE' HO CAPITO CHE NON SAREBBE
STATO UNO SHOW COME GLI ALTRI, ASSOLUTAMENTE NON SAREBBE STATO UNA
FOTOCOPIA... NON AVEVA MAI APERTO UN CONCERTO CON THE ONE (e subito il
pensiero è andato a GUY)... poi, quando parte la voce "I Saw You
Dancing Out the Ocean..."... CHE VOCE... POTENTE COME NON MAI... per
non parlare del PIANOFORTE... mi trasporta su un mondo parallelo, dove
ci siamo solo io e lui, e lui suona per me regalandomi emozioni
meravigliose... per una volta non vedo la rockstar acclamata e
professionale, vedo un uomo come me che, triste e visibilmente preso
dall'emozione per la perdita dell'amico, comunica con noi, ci guarda
negli occhi, ci indica più a lungo del dovuto. In questo caso
non servono parole: i suoi sguardi CI HANNO FATTO CAPIRE CHE QUELLO DI
STASERA SAREBBE STATO UNO SHOW EPICO, UNICO, CHE NON SARA' MAI PIU'
RIPROPOSTO. LA COSA PIU' BELLA E' CHE SIAMO ENTRATI IN UNA SINTONIA
SILENZIOSA, CI HA RUBATO IL CUORE... EMOZIONI CHE NON POTRANNO ESSERE
PIU' RIVISSUTE... ED E' PER QUESTO CHE, SECONDO ME, THE ONE HA
RAPPRESENTATO IL MOMENTO PIU' BELLO DELLA SERATA: PERCHE' CI HA FATTO
CAPIRE CHE SAREBBE STATO UNO SPETTACOLO UNICO NEL SUO GENERE. Finito il
primo brano, Elton dedica al grande e rimpianto Guy Babylon l'intero
concerto e "YOUR SONG", che non mi stancherò mai di ascoltare
live..- POI, SPAZIO AI CAPOLAVORI DELL'ALBUM "ELTON JOHN", come SIXTY
YEARS ON, THE GREATEST DISCOVERY, I NEED YOU TO TURN TO e BORDER SONG
(CHI SE LE ASPETTAVA! ANDATE A RILEGGERVI I MIEI COMEMNTI SUL FORUM,
ERO CONVINTO DI ASSISTERE A UNA SCALETTA STRIMINZITA COME QUELLA DI
VENEZIA... LE SOPRESE SONO LA COSA PIU' BELLA!!!!!!!!!!!!!!!!!).... a
quel punto già ero in estasi incredibile, come posseduto, ma
stavolta dò in escandescenze e vado in tilt... finché non
esclama "This is a song from my album Songs from the West Coast..."...
IO E MIA SORELLA CI GUARDIAMO NEGLI OCCHI SENZA DIRE UNA SOLA PAROLA...
BALLAD OF THE BOY IN THE RED
SHOES!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! QUANTO AVREI VOLUTO
SENTIRLA LIVE!!!!!!!!!!!!!!! Da lì in poi é una vertigine
a senso unico di emozioni: DANIEL, HONKY CAT, ROCKET MAN, TINY DANCER
(mia sorella che quasi sviene, è la sua canzone preferita o una
delle preferite), NIKITA, PHILADELPHIA FREEDOM, DON'T LET THE SUN GO
DOWN ON ME (a quel punto la curiosità: COSA CANTERA' ALLA
FINE?!?!?!), O'SOLE MIO (BELLISSIMA CON L'ECO DELLA SPLENDIDA
PIAZZA)/SONG FOR GUY (ALTRA GRANDE NOVITA')/TAKE ME TO THE PILOT, SORRY
SEEMS TO BE THE HARDEST WORD, LA VERSIONE DI CANDLE IN THE WIND PIU'
BELLA CHE ABBIA MAI ASCOLTATO, I GUESS THAT'S WHY THEY CALL IT THE
BLUES. Intanto ero entrato in sintonia con due ragazzi della mia
età (quanti ce n'erano al concerto, alla faccia di chi dice che
Elton è musica per vecchi... LA MUSICA, QUELLA VERA, NON HA
ETA') e insieme cantiamo a squarciagola tutti i brani, come stavo
facendo da un'oretta e mezza ormai... poi... UN SOGNO... ASCOLTO DI
NUOVO DAL VIVO CARLA ETUDE/TONIGHT... E POI LA FERSIONE PIU' FANTASTICA
E CARICA DI BENNIE AND THE JETS CHE ABBIA MAI ASCOLTATO, CON UN ELTON
CHE FINALMENTE SI SCALDA UN PO' IL POVERO CUORE INTRISTITO CHE SI
RITROVA DA UNA SETTIMANA A QUESTA PARTE. CROCODILE ROCK E' IL
DEFINITIVO GIRAMENTO DI TESTA (ormai ero completamente fuori...)... CON
I'M STILL STANDING, CANZONE CHE MI E' MOLTO CARA, CI SCATENIAMO
DEFIITIVAMENTE COME FOSSIMO UN UNIO ORGANISMO... e poi... COMMOVENTE
DISCORSO FINALE DEL SIR CHE CI INVITA A GODERE DI UN DONO PREZIOSO
QUAL'E' LA VITA... E UN MEDLEY BELLISSIMO, MAI ASCOLTATO PRIMA (NEMMENO
NEGLI USA) DI CIRCLE OF LIFE E CAN YOU FEEL THE LOVE
TONIGHT............ CHE DIRE...................................... SONO
STATE LE ORE PIU' BELLE DELLA MIA VITA..........................
PROPRIO PER L'ATMOSFERA PARTICOLARE CHE HO DESCRITTO SOPRA E CHE HO
VISSUTO, CHE RENDONO QUESTO "CONCERTO PER LA PACE" QUALCOSA DI
MERAVIGLIOSO..... Quindi ritorniamo, felici e contenti, verso casa,
appagati e soddisfatti, cn gli occhi sognanti... c'é chi
é disposto a giurare di aver visto più gente che per
Elton che per chiunque altro a Napoli..... POSSO CREDERCI DAVVERO, HA
DIMOSTRATO ANCORA UNA VOLTA, SE MAI CE NE FOSSE STATO BISOGNO, CHE E'
SEMPRE LUI IL MIGLIORE DI TUTTI: SIR ELTON JOHN, THANK
YOU!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Da casa che chi dice di avermi visto
in tv agitarmi come un pazzo e muovermi come se non fossi in me :woot:
... BEH, HANNO RAGIONE!
E ADESSO POSSO DIRE SUL SERIO: METTI UNA SERA CON ELTON JOHN E RAY COOPER.......... :D
Pierluca
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