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    ELTON JOHN & band
    Vevey
    (Svizzera) - Vaud Market Place  8 settembre 2007

Funeral For A Friend
    Love Lies Bleeding
    The Bitch Is Back
    Hercules
    Madman Across The Water
    Tiny Dancer
    Daniel
    Rocket Man
    Honky Cat
    Sacrifice
    I Guess That’s Why They Call It The Blues
    Burn Down The Mission
    The Bridge
    Sorry Seems To Be The Hardest Word
    Candle In The Wind
    Bennie And The Jets
    Philadelphia Freedom
       Something About The Way You Look Tonight
    Sad Songs (Say So Much)
    I’m Still Standing
    Crocodile Rock
    Saturday Night’s Alright (For Fighting)

    Don’t Let The Sun Go Down On Me
    Your Song

brochure-vevey.html



“One night in Vevey”


Sabato, 8 Settembre. Una notte a Vevey, una notte da non dimenticare, anzi indimenticabile. Come al solito Elton (e la band, of course) è stato unico, un grande, e mi ha fatto vivere, di nuovo, una serata incantevole, piena di emozioni e di divertimento. Per di più, in una cornice molto pittoresca, con davanti le alpi svizzere che si rispecchiavano nel lago e un venticello fresco che accarezzava le nostre ventimila teste. E come al solito (ma in quest’occasione personalmente festeggiavo qualcosa di particolare) Elton e la musica che usciva dal suo pianoforte mi hanno proiettato, come fossi a bordo di un razzo, nello spazio, dove sono rimasto ad ascoltare e ammirare le sue stelle (ogni suo pezzo) come fosse la prima volta, quasi in estasi per circa 2 ore e 20 minuti, senza fermate intermedie: decollo con la splendida “Funeral for a Friend/Love Lies Bleeding” e atterraggio con “Your Song” (ma con la mente ancora vagante nello spazio fino al raggiungimento del mio Hotel solo un paio d’ore dopo…).
Tra i momenti più emozionanti: “Daniel”, “Tiny Dancer”, “The Bridge” (da brividi, dedicata a Pavarotti) e “Something about the way you look tonight” (due canzoni in generale non tra le più apprezzate, a parte che da me), e lo scatenato terzetto di “I’m Still Standing” / “Crocodile Rock” / “Saturday Night’s…”. Molto bella anche la partecipazione corale del pubblico agli incipit di “Sacrifice”, “Sorry…” e, soprattutto, a “Your Song”, oltre ai classici laaa, la-la la-la la di “Crocodile Rock”.

In perfetta forma vocale, rispetto alla serata di Lucca Elton mi è parso molto più lanciato, soprattutto all’inizio della serata (iniziata, lo confermo, con 7 minuti di anticipo sull’orario ufficiale, le 20,00). Durante i primi pezzi ha “ricamato” molto di più, con variazioni inconsuete, che non mi era mai capitato di sentire. Tuttavia, al contrario di Lucca, il pubblico non mi è parso all’altezza. È vero, eravamo tantissimi (oltre 20.000), ma il calore di Lucca non si intravedeva proprio, soprattutto nelle prime file. Non che non ci siano stati applausi entusiastici (soprattutto dopo “Rocket Man”, “Sorry…”, “Candle in the Wind”, “I’m Still Standing”, “Crocodile Rock” e “Your Song”), ma nella prima fila non vedevo tutte quelle mani alzate, non vedevo l’entusiasmo dei fan di Lucca. Sarà che assistevo al concerto dalla barriera che separava il Golden Circle (la zona più cara, riservata a quanto pare a chi ha acquistato i pacchetti con l’Hotel, penso) dai comuni mortali, ma anche Elton mi è parso accorgersi della cosa; tant’è vero che non “interagiva” così spesso con le prime file, voltandosi di frequente a guardare il pubblico come a Lucca, quando tutti ci siamo precipitati sotto il palco.
Tanto per sottolineare il calore della prima fila: prima dei bis Elton è uscito con un pennarello per fare qualche autografo, ed è dovuto arrivare fino alla fine del palco per riuscire a fare UN SOLO autografo. Poi è tornato indietro, ha percorso tutto il palco e ha raggiunto il pianoforte senza fare altri autografi (anche se mi pareva che la volontà ci fosse). Non vedevo benissimo la prima fila, ma non vedevo nemmeno mani alzate che porgevano oggetti da autografare o che salutavano Elton o cercavano di stringergli semplicemente la mano. Sarà stata la lontananza (una decina di metri)? Boh! O forse quelle persone erano interessate solo al cocktail post-concerto…

A proposito delle camminate di Elton lungo il palco: mi è parso (a conferma di come l’ho visto a Venezia, in Giugno) che camminasse con molta difficoltà. Andava piano, zoppicando, e sembrava trascinare avanti i piedi, come se le gambe gli facessero male. Spero abbia preso qualche stiramento giocando a tennis e non abbia nulla di grave.

Tornando all’atmosfera devo dire che tuttavia, in definitiva, mi è parso che gli Svizzeri amino molto di più Elton di noi Italiani: è quanto mi è parso di recepire dagli articoli di giornale, dal comportamento del pubblico in generale, dalla partecipazione in massa (a Bergamo la scelta dello Stadio è stato un flop e si è dovuti ripiegare sul meno capiente Lazzaretto), e da molti altri piccoli dettagli. Non mi sto contraddicendo: forse gli Svizzeri e i molti francesi presenti (di Italiani ne ho visti: quattro) non hanno gli slanci di entusiasmo di noi italiani (almeno quelli che c’erano in prima fila), ma l’affetto per Elton mi è parso molto più capillarmente diffuso, molto meglio radicato.

Tornando invece al lato musicale della serata, il concerto iniziato in modo particolare, con tante “divagazioni” sulle canzoni rispetto alle versioni standard e con un Elton che si faceva facilmente trascinare dai pezzi (tanto da arrivare più volte a “dondolarsi” con lo sgabello del piano), poi, probabilmente di conseguenza al comportamento delle prime file, è tornato alla normalità fino alla sua conclusione.
Ma la “normalità” di Elton è sempre un qualcosa di eccezionale. E chissenefrega se la scaletta è sempre la stessa. Un po’ sarà anche colpa del pubblico, che non riserva mai ai nuovi pezzi lo stesso entusiasmo che ha per i classici. Comunque a mio parere Elton potrebbe anche andare avanti a suonare in eterno sempre le stesse canzoni (anche se spero di no). Proseguirei in ogni caso a seguirlo nei suoi concerti, almeno una volta all’anno (nonostante le critiche di amici e genitori che pensano io sia pazzo e spenda troppi soldi), sicuro che, pure nell’ordinario dell’ossatura del concerto, Elton il Grande, l’incommensurabile, saprebbe stupirmi, coinvolgermi, emozionarmi, offrirmi una serata fuori dal normale, entusiasmante, di eccellente livello. Una serata da marziano, come quella vissuta nella piazza del Mercato di Vevey, Svizzera.

Alla prossima… a presto

Daniele Toninelli


Le Matin


FOTO 1
Toninelli

40 pubblicate
FOTO 2
Marchetta

70 pubblicate


Elton John  - Vevey 2007 Elton John  - Vevey 2007 Elton John  - Vevey 2007 Elton John  - Vevey 2007 Elton John - Vevey 2007
foto per gentile concessione di Ars - © 2007