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recensioni dei fans

RECENSIONI DEI VISITATORI

Rock Of The Westies
 

Elton John - Rock Of The Westies  (1975)


inviate la vostra recensione di un disco di Elton e sarà pubblicata in questa sezione.
non preoccupatevi, non cerchiamo critici professionisti, ma le impressioni, positive o negative, dei fans!



di Stefano Orsenigo  (2011)

Quando si è arrivati in cima scendere è inevitabile, l'importante è farlo piano piano, sosteneva Nilla Pizzi.
Nel 1975 Elton John è il dominatore delle vendite mondiali di dischi ma per la Dick James Music è soprattutto la gallina dalle uova d'oro da sfruttare il più possibile con uscite ravvicinate che sfidano assurdamente la sovraesposizione.
Rock of the Westies esce a pochi mesi da Captain Fantastic e per l'ultima volta raggiunge la #1 in USA; in attesa di rendersi indipendente (l'ultimo disco del contratto con James sarà il live Here and There), in quest'opera su commissione Elton tenta di cambiare rotta, di sperimentare qualcosa di nuovo: avendo esteso la band con due chitarristi (oltre a Johnstone fa ritorno il grande Caleb Quaye), nuovi bassista e batterista (Kenny Passarelli e Roger Pope), alle tastiere un futuro pezzo grosso delle colonne sonore hollywoodiane (James Newton Howard) e un Ray Cooper sempre più scatenato alle sue svariate percussioni, decide di alzare il volume e fare un album quasi totalmente rock, forse per ricreare un studio la carica di energia esibita durante i concerti.
La prima traccia Medley è quella che non ci si aspetterebbe da Elton, con repentini cambi di ritmo e accordi ben poco melodici, non meno folle è la successiva Dan Dare (Pilot of the future) che sembra la parodia isterica di un testo alla "Rocket Man"; se è vero che per il cantante la schiavitù della cocaina iniziava in questo periodo, vien da pensare che molti brani di questo album e di Blue Moves siano stati composti e incisi da un Elton sovraeccitato, ma ancora forte di una ispirazione brillante.
Island girl è l'uptempo facile da dare in pasto alle radio ma sa trasmettere un'allegria contagiosa, quindi arriva il meglio con due rock eccellenti che mi ricordano un po' i Rolling Stones un po' i Lynyrd Skynyrd, Grow some funk of your own e Street kids, e una ballatona western che sarebbe piaciuta agli Eagles, I feel like a bullet (in the gun of Robert Ford).
Meno belle la frenetica Hard luck story e la rumorosa Billy Bones and the white bird, invece mi piace molto Feed me dove Elton non suona ma canta con uno splendido tono dolente versi altrettanto amari mentre tastiere, chitarre e cori si intrecciano con eleganza.
Se Gus Dudgeon avesse aggiunto un sax avremmo ottenuto un muro sonoro da fare invidia al pompatissimo Born to Run
di Springsteen uscito nello stesso periodo, ma Elton di queste cose non si è mai curato (finora?) e spesso la frettolosità, se da un lato gli ha permesso di comporre tanti brani in poco tempo, dall'altro (specialmente negli anni 80) ha pesato come un macigno sulla qualità sonora dei suoi dischi. In ogni caso, se questo è il primo capitolo della fase discendente, allora tanto di cappello.

Voto 7,5         



di Beppe Bonaventura  (2011)     Beppe

Confesso che Rock Of The Westies, pur provenendo dal periodo d'oro di Elton, l'ho sempre considerato un disco minore, un prodotto non all'altezza.   Sicuramente un disco forzato dalla DJM, la sua prima casa discografica da cui era ancora legato da un contratto capestro per due album all'anno.   E' sicuramente un tentativo di svolta dal pop degli album precedenti verso un suono più rock, ma il risultato mi ha sempre lasciato abbastanza perplesso, sembra che Elton, ma soprattutto Gus Dudgeon, il produttore, non sappiano esattamente dove vogliano andare a parare.   Sicuramente la produzione è più rock ma il disco nel complesso è abbastanza deludente ed è il primo segno tangibile della fine dell'Elton super ispirato degli anni appena trascorsi.   Infatti, arrangiamenti a parte, il vero punto debole dell'album sono proprio le canzoni la cui media è veramente mediocre se viene confrontata a quella dei dischi precedenti.   Veramente, secondo me non c'è alcun pezzo che meriti di essere ricordato dopo tutti questi anni.  Il singolo Island Girl, n° 1 in USA come pure l'album, parte bene per naufragare con un ritornello che più banale non si può.   Forse gli unici due pezzi che si elevano un po' sono Feed Me e Hard Luck Story, ma il resto, nonostante il sound elettrico dovuto principalmente alla chitarra del grande Caleb Quaye vivacchiano senza brillare troppo.  Anche il secondo singolo, il lento I Feel Like A Bullet (In The Gun Of Robert Ford) non riesce mai a decollare, ad avere quel qualche cosa in più per renderlo memorabile.   L'album vendette ancora moltissimo, ma era già chiaro che l'Elton superstar stava iniziando la china discendente, probabilmente si era reso conto che il suo sound classico stava passando di moda e aveva cercato una via un po' diversa (ma neanche tanto) per presentarsi al pubblico.  Elton avrebbe dimostrato, anche negli anni successivi, di trovarsi male tutte le volte che aveva cercato di seguire il mercato e le mode per allontanarsi dalla sua produzione tradizionale.   In sostanza, un disco che non mi ha mai convinto a partire dalla qualità delle canzoni che sembrano veramente poco ispirate.

voto  6,5  


di Angelo     (2012)

Ho ascoltato questo album con un pizzico di pregiudizio ... molte volte ho sentito parlare di "Rock of the Westies" come un album minore, sicuramente poco ispirato, troppo tirato via; secondo me è vero fino in parte.
Quest'album non fa che confermare una cosa: il biennio 1975-1976 è stato, a mio giudizio, il migliore in assoluto!!   Lo dico chiaramente, questo album mi è piaciuto tantissimo!! Ammetto che ci sono delle cadute, e che mai come per questo album la differenza tra lato A e lato B di un disco si è fatta sentire; ad ogni modo l'album corre via che una bellezza, l'uso della voce di Elton e la sua interpretazione in alcuni pezzi sono davvero fenomenali e, soprattutto, di questo album apprezzo il suo essere sperimentale: chi si aspettava un album così rock da uno come Elton, a volte fin troppo sdolcinato??
Mi ha veramente sorpreso in positivo e francamente mi spiace che Elton lo abbia totalmente abbandonato anche nei live, perchè alcuni pezzi sono davvero forti!

Ecco le mie pagelle:

01) MEDLEY - voto 7- - incredibile introduzione all'album, adoro quel "Yell help" intercalato continuamente, il ritmo è strepitoso e il finale con le LaBelle è davvero sorprendente!! Unica nota dolente il testo, davvero poco comprensibile e vuoto ...

02) DAN DARE (PILOT OF THE FUTURE) - voto 6,5 - un Elton con questa voca non lo avevo mai sentito! duro, incazzato, grande interpretazione; bel ritmo!

03) ISLAND GIRL - 6,5 - pezzo gradevole, il ritmo è molto esotico, mi piacciono questi pezzi che mi fanno pensare al sole e al mare ...

04) GROW SOME FUNK OF YOUR OWN - voto 7- - altro bel pezzo, molto rock, duro, diretto; mi piace moltissimo il pianoforte nel finale, mi immagino un Elton incazzato che picchia su quei tasti! divertente il testo!

05) I FEEL LIKE A BULLET - 7- - una piccola tregua era necessaria...il problema di questo pezzo è che è troppo lungo, davvero, un minuto meno bastava! bello il testo, davvero crudo e dolce allo stesso tempo...peccato per l'eccessiva lunghezza, poteva essere un 7 pieno ...

06) STREET KIDS - 6+ - inizia il lato B, e si sente...bel ritmo, testo coinvolgente, sembra un piccolo film, ma la lunghezza ancora una volta rende il tutto un polpettone infinito...6 minuti sono troppi per lo stesso ritmo, davvero troppi ...

07) HARD LUCK STORY - 6,5 - bel testo, davvero, e anche il ritmo, molto semplice, alla fine si lascia ascoltare bene ...

08) FEED ME - 6,5 - grande interpretazione di Elton, sicuramente il pezzo migliore di questo lato B, ne risolleva un po' la monotonia; bello il testo sulla dipendenza, veramente descrittivo e crudo ...

09) BILLY BONES AND THE WHITE BIRD - voto 5,5 - si chiude male; non è possibile ascoltare per 6 minuti di fila un martellante "Check it out", davvero, stavo impazzendo alla fine ....pezzo debole dell'album, ne abbassa qualitativamente il livello in maniera netta; al suo posto avrei aggiunto "Pinball Wizard" o "Philadelphia Freedom", uno dei due singoli poteva tranquillamente stare al suo posto e chiudere l'album alla grande.

Insomma, il livello dei pezzi più o meno è sulla sufficienza piena, l'album nell'insieme sicuramente un bel 7 pieno se lo merita: il coraggio e la sperimentalià vanno sempre premiati... è stata una vera sorpresa questo "Rock of the Westies", e soprattutto, è stato piacevole ritrovarsi a non poter star fermo per il ritmo!! Non sarà il migliore della decade, ma ripeto il concetto: il biennio 1975-1976 per me è stato il migliore, album, voce, interpretazione, ispirazione singoli, successi, tour, un Elton così mai più ...


di The Bridge   2012

Rock of the westies rimane, a mio parere, il peggior lavoro di Elton degli anni 70. E dire che ho provato a farmelo piacere in tutti i modi possibili: non c'è stato niente da fare. E' e rimane un album mediocre, con sperimentazioni ardite ma fallimentari (quella voce roca alla Mick Jagger mi stona proprio di brutto...). Qui Elton dimostra di essere già al più completo sbando... solo che questo sbando non traspare nell'album (come invece avverrà l'anno successivo con Blue Moves), ma viene camuffato in un'improbabile carrozzone hard-rock che con Elton proprio non ci incastra nulla. Non mancano certo i momenti da salvare, le grandi intuizioni, le scintille del miglior Elton: ma sono solo scampoli, frammenti alla deriva in una corrente, la carriera di Elton John, già avviata ad alta velocità verso un'inarrestabile caduta.