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1) Levon
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1)
Candle
In The Wind (live)
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In ristampe successissive sono state aggiunte, prima, la versione di Sorry Seems To Be The Hardest Word con i Blue e poi anche Are You Ready For Love, ristampata come singolo e successo in Gran Bretagna.
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Elton John: “Greatest Hits 1970-2002” (Universal) Sara Mollichelli A trent'anni dall'esordio il cantante britannico ripensa alla sua carriera. E lo fa – come sempre - alla grande: un doppio CD, più di due ore e mezzo di musica strepitosa, 34 pezzi rimasterizzati in digitale. Per Sir Elton è ora di fare un bilancio. Dopo aver vinto tutto il possibile, essere stato alternativamente “nella polvere e sull’altar”, il cantante ripensa alla sua carriera. E lo fa – come sempre - alla grande: un doppio CD, più di due ore e mezzo di musica strepitosa, 34 pezzi rimasterizzati in digitale. Una collezione che include tutti i brani Top Ten e che ripercorre trent’anni di carriera – dallo stile pop ad uno più meditato. Un’occasione imperdibile per chi da sempre apprezza il cantante inglese e la sua stravaganza. Un album ricercatissimo da coloro che non hanno vissuto di persona i primi anni della sua carriera e che potranno così ripercorrerla interamente. Se il buon giorno di vede dal mattino, quello di “Greatest Hits 1970-2002” è addirittura ottimo: la tracklist si apre con “Your Song”, il brano che portò Elton John tra i grandi della musica e che lo fece conoscere al mondo intero. Seguono canzoni storiche come “Levon”, “Rocket Man” e “Crocodile Rock”. I fan impazziranno all’ascolto delle versioni live di “Candle in the wind 1997” e di “Don’t Let The Sun Go Down On Me”, quest’ultima interpretata assieme a George Michael. L’excursus musicale si conclude con il nuovo singolo “This Train Don’t Stop There Anymore”. Le stesse canzoni saranno presentate al pubblico nel prossimo tour dell’artista. Elton John non è nuovo alle antologie. Finora ne aveva già compilate tre, “Greatest Hits” (1974), “Greatest Hits Volume II” (1986) e “Greatest Hits Volume III (1970-1987)”. Quest’ultima compilation viene a riempire il vuoto degli ultimi 15 anni e si inserisce nel filone seguito da altri suoi colleghi. Già l’anno passato una raccolta di Top Ten dei Beatles dominò le classifiche per più di un mese. Quella dei Rolling Stones superò le 500.000 copie in 3 settimane. E’ facile prevedere che “Greatest Hits 1970-2002” non sarà da meno. |
Elton John Greatest Hits 1970-2002 Mercury/Universal 0643-449-2 Il talento naturale
e la volontà personale non bastano per sfondare in una dimensione
così competitiva come quella della musica pop, ma spesso i due elementi
combinati insieme diventano una carta imbattibile nel gioco del successo.
Elton John non ha dovuto aspettare tanto visto che a ventitre anni aveva
già una canzone come Your Song in classifica in tutto il mondo anche
se la sua brava gavetta l’aveva cominciata a sedici anni quando di giorno
lavorava come fattorino in un ufficio di edizioni musicali e di sera suonava
il pianoforte in un pub. Gli anni della sua adolescenza sono stati importantissimi
per la sua formazione: militando nel gruppo di Long John Baldry rubò
metà del suo pseudonimo artistico dal leader assemblandolo con il
cognome del sassofonista Elton Dean. A vent’anni rispose a un annuncio
del New Musical Express incontrando il paroliere Bernie Taupin dando inizio
a una leggenderia partnership musicale pari solo a quella di Lennon-McCartney.
L’anno di grazia 1973 regalò un capolavoro come Goodbye Yellow Brick
Road inaugurando le sue verdi stagioni d’oro supportato dal trio glam composto
da Nigel Olsson, Davey Johnstone e Dee Murray. Il doppio retrospettivo
CD dispensa trentaquattro fulgide perle della sua carriera come Candle
in the Wind dedicata alla memoria di Marylin Monroe.
Voto Artistico:
9
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classifiche:
Stati Uniti:
12° posto
Inghilterra:
3° posto
Italia:
16° posto
anno/label | 2002 |
produzione | |
arrangiamenti orchestrali | |
studio | vari |
musicisti | vari |
note | l'ennesima raccolta di cui non se ne sentiva l'esigenza, dovuta alle solite logiche di mercato; soliti brani di sempre, bonus CD, annunciato con rarità, semplicemente patetico |
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